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Il lunedì del Napoli – I record di Mertens, il Var che vede rosso e Pandev che strappa applausi: un punto (meritato) al Genoa e troppi interrogativi per Ancelotti

Il lunedì del Napoli ha la forma di un immenso punto interrogativo che nella sua parte superiore prende la forma di Empoli e Genoa e nella sua parte inferiore vede una sfera che in loop ed in circolo a mmò di rotella di Dazn, ha su scritto Arsenal. La stagione degli azzurri si avvia verso un crocevia fondamentale per il futuro, non solo in termini di obiettivi ma anche per capire al meglio chi farà ancora parte del progetto Ancelottiano e chi, ahimè, ne resterà escluso. Nel vedere il bicchiere comunque mezzo pieno da inguaribili ottimisti, sono come sempre sei i punti da analizzare: da un Pandev strappa applausi e che gode di una seconda giovinezza ad un Mertens che invece strappa ancora record, passando per il ritorno in campo di Insigne in una settimana molto chiacchierata ed il solito Ounas che colleziona ben tre occasioni da rete in altrettanti minuti.

K come Karnezis

Bentornato Orestis! Ed in grande stile. Partiamo dalla fine: forse, per la prima volta nella sua storia, il Napoli gode di tre portieri di assoluta qualità, esperienza ed affidabilità. Insomma, parlando di empatia, quando uno dei tre è indisponibile o si infortuna non si ha quel brivido pacato che pervade la schiena di ogni tifoso ed automaticamente pensa: “Oh mamma mia, che tragedia!” Eh no, è un piacere vedere all’opera il trio azzurrissimo di estremi difensori a lavoro in allenamento, è ancor più bello godere della loro versatilità e professionalità in campo. Almeno tre interventi importanti su Kouamè e Pandev insieme alla palma del migliore in campo per il classe ’85 greco che strappa applausi e consensi. Superpromosso.

R come Rosso al Var

Clamoroso al Var. Super guest star l’arbitro Pasqua che prima ammonisce Allan al 24′ per un fallo alquanto inesistente, poi quattro minuti dopo commina un giallo a Sturaro per un’entrata alquanto pericolosa e scomposta proprio sul  mediano brasiliano del Napoli. Veementi le proteste degli azzurri poichè l’intervento era in realtà “arancione”. Ed ecco ciò che non ci si aspetta: la chiamata del Var. A volte trova occupato, altre volte il telefono è isolato, altre ancora non risponde nessuno. Ma Pasqua è attento e vigile e dopo aver rivisto l’episodio andando oltre il silent check, trasforma il giallo in rosso: Sturaro così termina anzitempo la sua partita ed il Genoa è costretto a giocare 62 minuti in inferiorità numerica. Poco male, perchè prosegue nella sua ottima gara e strappa al San Paolo un pari importantissimo in chiave salvezza. Insomma: un inusuale plauso per il Var in un weekend per lui atroce, meno per Koulibaly e compagni.

S come SuperMertens

Nella particolare serata di domenica a Fuorigrotta, un lampo di genio ha scosso il torpore dei tifosi azzurri accorsi al San Paolo, spettatori di un prosieguo di campionato troppo a tinte alterne per il Napoli: è Dries Mertens che al 34′ regala una vera e propria perla ai presenti per il momentaneo vantaggio della squadra di Ancelotti. Ciro, così come lo chiamano i supporter ed i compagni, è stato tra i migliori della gara contro il Genoa, dispensando qualità e quantità a tutto campo: un segnale più che positivo in vista del doppio impegno di Europa League contro l’Arsenal, in un momento non al top per il team all’Ombra del Vesuvio. Ma non è tutto: undicesima rete stagionale in serie A e 104a marcatura all time con la maglia partenopea, agganciando persino “tale” Edinson Cavani. Scusate se è poco. Standing ovation per Ciro, il nostro Ciro, amato da tutti proprio così come ama il suo Napoli: perfetta dimostrazione il morso con bacio allo stemma sulla maglia al momento del gol. Fuoriclasse ed anche carnale.

A come Applausi per Pandev

Applausi. Scroscianti, come quelli del San Paolo e questa volta non per un giocatore in maglia azzurra. E’ il 62′ quando un macedone dall’aria bella arzilla ma stanca e sudaticcia, lascia il terreno di gioco di Fuorigrotta conquistando la standing ovation dai presenti. Non da tutti insomma. Un viso conosciuto, un tocco di palla ben noto, una garra senza eguali per una seconda giovinezza calcistica: ad infiammare Napoli-Genoa è Sir Goran Pandev che dispensa giocate di classe con un carattere da vero leader. Anche in panchina, ha incitato i compagni fino all’ultimo secondo, avendo ben chiara l’idea che quel punto in ottica salvezza fosse davvero fondamentale. Oltre all’immensa ed innegabile soddisfazione di aver strappato, con immenso merito, un punto al Napoli ed anche in inferiorità numerica. Riscatto e vendetta: il bello del calcio, il bello degli ex.

I come Il ritorno di Insigne

E’ stata la sua settimana: ahimè non per i soliti tiri a giro, per i calci piazzati o per le gag in allenamento, ma per le dichiarazioni rilasciate sul suo futuro. Le parole che non ti ho detto, parafrasando un noto film del 1999, anche alquanto triste, così come l’insolita e masochista voglia della piazza partenopea, di farsi del male proprio quando non ce n’è necessità. Riflessioni sbagliate in momenti sbagliati insomma, al crocevia di una stagione che, sbagliando due partite, potrebbe pendere ed oscillare in maniera intensa verso il forte rammarico. Il capitano, lo scugnizzo azzurro profeta in patria, accantona tutto come meglio sa: tornando in campo, dimostrando di essere pronto per la doppia sfida inglese. Più utile che efficace, al 67′ viene gettato da Ancelotti nella mischia per smuovere le acque: un po’ lo fa, un po’ lo farà sicuramente giovedì. Ci mettiamo la mano sul fuoco. E non ci far bruciare, capità. Tutto il resto intanto, lo lasciamo ai posteri come ardua sentenza.

E come Entra e tira

“Usiamo la testa” grida mister Carlo Ancelotti al suo Napoli al 36′, quando i suoi sono in vantaggio ed in superiorità numerica. Una spia bella grossa e luminosissima di ciò che sarebbe accaduto di lì a poco, dei pericoli che stava creando un Genoa variabile impazzita e disperata ma soprattutto, di una prestazione ancora una volta sotto ritmo e poco convincente degli azzurri. Lazovic pennella un gran gol superando Karnezis, i pericoli aumentano nella ripresa ed il risultato è bloccato sull’1-1. Ancelotti mastica e grida, getta nella mischia Insigne e Mario Rui ed all’87’ ricorre alla mossa della disperazione: Adam Ounas. Napoli a super trazione anteriore ed un mini colloquio con il classe 1996 che non lascia spazio ad interpretazioni sul da farsi: “Entra e tira”. Detto fatto, il soldatino tutto dribbling e velocità inizia a prendere letteralmente a pallonate il Genoa: tre nitide occasioni da gol in altrettanti minuti, scatenatissimo prova la conclusione da ogni porzione del campo e ci va davvero vicinissimo. Insomma, una spina nel fianco di un grifone pronto a spiccare il volo per i prossimi impegni. Forse troppo pochi 3′ più recupero per tentare un forcing disperato: forse però, non sarebbe bastata neanche la sua garra a cambiare una gara ormai già decisa. Forse, infine, è ancora sul campo cercando il gol, scaldando il piede fatato per le fatiche dell’Emirates. Ed è questo ciò che davvero conta.

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