Un punto in due partite: cosa succede al Napoli?
Empoli e Genoa rosicchiano punti salvezza contro i partenopei; i rossoblù addirittura in dieci uomini. Cosa succede al Napoli?
Gli uomini di Ancelotti, per gran parte della stagione, almeno per quella iniziale, hanno dimostrato di essere una grande squadra capace di giocarsela con tutti. Ma, ad oggi, cosa succede al Napoli?
Le griglie di partenza davano il Napoli quinto in classifica dietro Juventus, Inter, Roma e Milan; previsioni vere più o meno quanto sono vere le banconote da cinquanta centesimi di Euro.
Gli azzurri, al secondo posto, distaccati di venti punti dai bianconeri di Allegri che si apprestano a vincere l’ottavo scudetto consecutivo, giocano un campionato a parte così come la Juventus.
Non esiste un rivale autentico per la Vecchia Signora così come non ne esiste uno per gli azzurri nella “lotta” al secondo posto.
La differenza tra le due squadre è quella per la quale, la Juventus, seppur Campione d’Italia più o meno da Luglio, non si rilassa mai e mai smette di macinare vittorie e punti.
Al contrario, il Napoli, che per applicazione tattica, spettacolo e ricerca della vittoria ha più volte colpito gli addetti ai lavori, ad oggi, per mancanza di obiettivi reali, in campionato non riesce ad esprimersi al meglio.
Gioca male e, ancora di più, cede il passo ad avversarie che in classifica viaggiano con trenta punti di ritardo.
Ma allora, cosa succede al Napoli?
Di certo le motivazioni giocano un ruolo fondamentale nell’approccio alle partite e nello sviluppo delle stesse.
Il Napoli, sembra la brutta copia di quello andato in scena a Parigi o di quello che ha battuto in maniera convincente il Liverpool al San Paolo.
Non è neanche un lontano parente di quello della passata stagione, che tanta meraviglia ha regalato ovunque ha giocato.
Sì, nessun trofeo ma sappiamo tutti come è andata realmente.
Parlavamo delle motivazioni, del fatto che la stagione di Serie A sia finita da un pezzo o forse mai veramente iniziata.
Difficile, quindi, ricercarle quando non hai più nulla da dire in campionato e soprattutto quando, per fortuna, hai ancora voglia di dire la tua in Europa League.
Certo, questa l’unica attenuante da concedere agli azzurri e ad Ancelotti; attenuante ma non giustificazione.
Per le prestazioni con Empoli e Genoa non possono esserci scusanti, sono state due pessime figure che hanno fatto seguito ad una prova straordinaria contro la Roma all’Olimpico.
Vincere aiuta a vincere, a prescindere dalle motivazioni, ed il Napoli ha assolutamente bisogno di vincere.
Alla stessa maniera delle prestazioni ingiustificabili, non possono esserci scusanti per i fischi che hanno accompagnato gli azzurri alla fine del match contro il Genoa.
I tifosi del Napoli, che a mia memoria sono maturati tantissimo, in questo momento non devono abbandonare i giocatori.
Devono accompagnarli fino a fine stagione, sostenendoli alla ricerca dell’impresa in Europa League.
I napoletani vivono per il calcio, amano in maniera ossessiva i colori della propria squadra, desiderano vincere, ma soprattutto chiedono impegno e sudore a prescindere dal successo.
L’Europa League può essere il riscatto azzurro, il vero ago della bilancia; quello che può cambiare tutto.
Può dare un senso ad un’annata che altrimenti nessuno ricorderà se non per il fatto di aver visto sulla panchina partenopea l’allenatore più vincente della storia.
Nato a Napoli nell’ormai lontano Marzo 1986 colleziono Primavere in maniera nostalgica.
Appassionato di scrittura (creativa e giornalistica), calcio, comunicazione e social network, divido le mie giornate tra una perizia assicurativa e migliaia di pensieri da buttare nero su bianco.
Sono Giornalista/Pubblicista dal 2011, Laureato alla triennale in Scienze della Comunicazione ed ho conseguito due master: uno a Parma in “Web Communication e Social Media per giornalisti” e l’altro alla Link Campus University di Roma in “Media Entertainment”.
Amo infinitamente Napoli, la città nel e del mio cuore.