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Napoli – Secondo posto e quarti di finale di EL? Ancelotti ha fatto ciò che la società si aspettava

Ancelotti

Corbo: il Napoli ha vari problemi e Ancelotti non può dire ciò che pensa, ma deve assumersi le sue responsabilità. Ieri ad un certo punto il Napoli è sparito dal campo

A Radio Marte, nel corso di Marte Sport Live, sono  intervenuti  Corbo, Pecci, Giordano e Ciaschini per parlare del momento difficile che sta attraversando il Napoli.

Questi i loro interventi riportati da casanapoli.net:

Antonio Corbo, giornalista: “Gli allenatori sanno vincere bene, ma non sanno perdere. Si vede ad occhio nudo che il Napoli da oltre un mese non corre come dovrebbe e questo provoca, tra le altre cose, poca lucidità sotto porta.

Il Napoli ha vari problemi e Ancelotti non può dire ciò che pensa, ma deve assumersi le sue responsabilità. Ieri ad un certo punto il Napoli è sparito dal campo.

Il figlio di Ancelotti, Davide, è giovane e come tutti i giovani, non ha esperienza, ma devono spiegarci anche perché ci sono stati tanti infortuni muscolari quest’anno che è cambiato lo staff. 

Sarri recitava la parte dell’anti presidente e anche per questo è entrato nei cuori dei napoletani, oltre che per il bel gioco, Ancelotti invece ha accettato sin da subito la squadra che gli ha consegnato De Laurentiis e quindi non può lamentarsi dell’organico.

Detto ciò, credo che i risultati siano in linea con quelli richiesti dalla società. Con un secondo posto e i quarti di finale di Europa League, Ancelotti ha fatto ciò che doveva, ciò che la società si aspettava. 

Tra qualche settimana inizierà la caccia ai nomi, ma prima ancora degli acquisti, bisogna avere le idee chiare e decidere chi deve restare e chi deve andare via e bisogna rivalutare anche la posizione dei professionisti che collaborano con Ancelotti perché la nave cammina se tutto l’equipaggio è valido”. 

Eraldo Pecci, ex calciatore:  “E’ da 2 mesi che il Napoli non è brillante. Con Sarri questa squadra ha fatto miracoli e si pensava fosse la normalità raggiungere certi traguardi, adesso invece, siamo tornati con i piedi sulla terra e solo un allenatore come Ancelotti poteva accettare questa sfida.

Si pensava che con lui arrivassero anche calciatori all’altezza. Le aspettative erano molte perché la squadra negli anni addietro ha fatto più di quello che poteva fare. 

Insigne ha le difficoltà del profeta in patria. Non può giocare sempre al massimo, anche lui ha dei cali e questo rapporto con la città lo vive in maniera sentita. Il giocatore è buono, vive un momento di crisi e in queste situazioni sono i club a dover risolvere il tutto. 

Il sentimento popolare conta fino ad un certo punto ed infatti Allegri che non è mai stato troppo amato dal popolo juventino è ancora l’allenatore della squadra, questo perché le società fanno le loro scelte a prescindere dalle contestazioni dei tifosi”. 

Antonio Giordano, giornalista:  “Mertens contro l’Atalanta è uscito perché probabilmente iniziava ad accusare il peso della stanchezza, ma è una mia sensazione, solo Ancelotti o Mertens possono essere più precisi.

Insigne invece non è entrato per una questione di turnover sulla carta, ma diciamo pure che siamo di fronte ad una separazione piuttosto annunciata. Ragioni di opportunità potevano spingere ieri l’ingresso di Insigne, ma la verità è che siamo di fronte ad un addio che sta per compiersi.

Non c’è da scandalizzarsi o avanzare chissà quale ipotesi di disfattismo: Insigne e il Napoli sono sulla strada di una separazione che sembra più o meno possibile. 

Il Napoli è appesantito da tempo e non stiamo dicendo che è in crisi, ma che è appesantito e non ha la forza di correre 90 minuti. 

Ancelotti e De Laurentiis non faranno a cazzotti addossandosi le colpe, si sederanno e decideranno insieme il futuro. Adesso sì che ci sarà la rifondazione perché è finito il ciclo. Il Napoli rischia il secondo posto perché c’è lo scontro diretto”. 

Giorgio Ciaschini, ex collaboratore di Ancelotti: “Non so perchè Ancelotti abbia cambiato modulo al Napoli, questo sfugge anche e me, bisognerebbe capire cosa pensa della rosa. Solitamente Carlo studia la squadra che ha a disposizione e ne costruisce il vestito ideale.

Il Napoli è nato con un 4-3-3 quindi anche secondo me era la soluzione migliore. Tra l’altro, è vero che non c’è più Jorginho, ma Fabian Ruiz è stato preso per sostituirlo mentre ritengo che la cessione di Hamsik sia stata prematura.

Ancelotti non si oppone mai alle cessioni se i giocatori vogliono andare via o fare altre scelte. Prendiamo questo anno come un’occasione per ripartire: ci vuole qualcosa di diverso e può arrivare solo dal mercato. 

Non credo che il Napoli debba giocare col 4-4-2 in futuro perché non ha costruito i presupposti e bisognerebbe operare troppo sul mercato, il 4-3-3 è forse il modulo migliore considerando i giocatori e gli acquisti fatti in prospettiva.

Serve maggiore personalità in mezzo al campo e questa va costruita con un giocatore a centrocampo di esperienza che sappia prendere la squadra, fossi nel Napoli non andrei a stravolgere l’organico”.

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