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Aurelio De Laurentiis: “Ad Albiol posso solo dire grazie. Vi dico la mia su James, Manolas e lo stadio.”

Aurelio de Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato una lunghissima intervista ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli.

Nel corso dell’intervista, Aurelio De Laurentiis, ha parlato delle novitĆ  della maglia, dei colpi di mercato, e ha ringraziato, in maniera particolarmente sentita Albiol. Il patron azzurro ha anche fatto una breve riflessione sul nuovo stadio e sull’imminente ritiro di Dimaro.

 

Questa la sua intervista:

SULLA NUOVA MAGLIA

“Io e i miei figli Edoardo e Luigi abbiamo sempre cercato di ideare maglie innovative. Abbiamo inventato la mimetica ed altre cose che poi sono state seguite anche nel campo della moda. Quando si inventano cose innovative, non sempre si trovano le persone pronte ad abbracciarle . Il nuovo spaventa sempre un po’. I nostri tifosi perĆ² si sono estremamente evoluti, anche grazie al web e alla connessione che c’ĆØ nel mondo. Ora ci sono anche i tifosi del Napoli che vivono in Canada o negli USA tramite Amazon, su cui c’ĆØ stato un boom. Questi tifosi sono sempre di origini napoletane, portano sempre l’identitĆ  nel cuore. Il calcio ĆØ quella panacea che gli permette di convivere in luoghi complicati. C’ĆØ questo attaccamento alla maglia e questa capacitĆ  di esprimere la loro convinzione circa la maglia, noi cerchiamo di seguire anche quello che dicono”.

SUL NUOVO SAN PAOLO

Finite le Universiadi, ci saranno altri lavori- continua De Laurentiis– per sistemare una parte nel ventre del San Paolo che oggi non si vede. Uno stadio vive di tanti punti nevralgici che lo compongono, che non si vedono in tv. E in questo senso noi staremo molto attenti e ci lavoreremo”.

SU ALBIOL

Albiol ĆØ andato via, arriverĆ  un difensore? “Abbiamo accettato la sua richiesta perchĆ© glielo dovevamo, non possiamo sempre dire di no. Negli ultimi due anni voleva andare via, ma l’abbiamo convinto a restare, adesso non potevamo. Albiol, ti dico grazie, salutami la tua famiglia, so che per te sono stati anni importanti. Sono contento del tuo ritorno in patria. Abbiamo potuto cederlo –continua il Presidente De Laurentiis- perchĆ© l’anno scorso abbiamo fatto crescere Chiriches e Maksimovic accanto a Koulibaly, quindi staremmo a posto. Ma se vogliamo fare qualche passo in piĆ¹ possiamo farlo, ci stiamo provando e vediamo in che direzione andare. Spesso noi presidenti veniamo tirati per la giacchetta, tutti ci dicono chi prendere, anche via web. Ho trovato sul tavolo una quindicina di difensori centrali, allora ho pensato che questo ruolo non ĆØ una raritĆ . Ma purtroppo non possiamo accontentare tutti. Vedo che non c’ĆØ una unicitĆ  di direzione, di intenti, quindi questo vuol dire che loro, i tifosi, si fidano e lasciano il boccino delle decisioni a noi“.

SUI SOCIAL

A 70 anni bisogna essere ventenni. Se uno anagraficamente si chiude dietro l’etĆ  non va piĆ¹ da nessuna parte. Io, avendo due figli giovani, mi diverto sui social e li faccio litigare. Io ho anche dei nipoti, che sono ancora piĆ¹ veloci dei miei figli, quindi quando c’ĆØ qualcosa di tecnologico sul web loro mi aiutano. Non so come fanno a scrivere con quella velocitĆ , per non parlare della lingua del web”.

SUI NUOVI ACQUISTI

Arriveranno Manolas e James? “Stiamo giocando su piĆ¹ tavoli per capire qual ĆØ il piĆ¹ giusto. Con l’arrivo di Conte e con l’arrivo di Sarri, noi dobbiamo approfondire con Ancelotti, che ĆØ un maestro, che tipo di gioco fare. PerchĆ© ha ragione Arrigo Sacchi quando inneggia al gioco di Sarri che ĆØ un gioco stretto, che ti diverte, perĆ² bisogna secondo me capire che uno deve formare una squadra capace di giocare in tanti modi diversi. Gli avversari non sempre ti permettono di giocare il tuo gioco, anche se lo fa alla perfezione, come ha fatto Sarri al Napoli. Anche lo stesso Sarri in Inghilterra si ĆØ trovato in difficoltĆ  perchĆ© i calciatori non erano abituati. Ha ragione Ancelotti quando dice che il modulo ĆØ una cosa che esiste, ma fino ad un certo punto. Sacchi ĆØ diventato un opinion leader, un universitario. Ci stimiamo, ĆØ un grande amico e gli dico che purtroppo non ci sono delle regole fisse che funzionano sempre ovunque e comunque e bisogna avere l’intelligenza e l’umiltĆ  di rimettersi in gioco continuamente. Chi pensa che perdere una partita sia una sconfitta sbaglia, perchĆ© perdendo si capisce come vanno le cose. Sarebbe anche noioso”.

SU DIMARO

“A Dimaro inventiamo qualcosa non sul Napoli, ma sul calcio in generale. Possiamo coniare anche il nome: ‘Il Calcio che Vorrei’. Io vorrei che il calcio in Italia e in Europa cambiasse. A Dimaro ci sarĆ  un bel villaggio e delle partite incredibili, poi le amichevoli continueranno prima in Europa e poi negli USA, con l’ultima a Detroit. Poi stiamo pensando ad un’altra amichevole prima dell’inizio del campionato, ma non posso scoprire le carte affrontando una squadra di A a poco tempo dall’inizio del campionato. Probabilmente ci incontreremo con una squadra di B o di C. Quanto mi dispiace che certe tifoserie si siano contrapposte, altrimenti avremmo avuto maggiore possibilitĆ  di allargarci. Noi abbiamo una grande ricchezza in Italia che ĆØ il campanilismo, e non ci deve contrapporre. Tutti insieme formiamo l’Italia, non dobbiamo dimenticarlo“.

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