Intervista ESCLUSIVA a Umberto Chiariello
ESCLUSIVA intervista di CasaNapoli.net al giornalista Umberto Chiariello
Il noto giornalista, ideatore e conduttore di Campania Sport su Canale 21 e di PN Sport Show a Radio Punto Nuovo, ha rilasciato un’intervista esclusiva alla redazione di CasaNapoli.net. Contattato telefonicamente, ha analizzato la situazione attuale del Napoli.
Cosa succede al Napoli? Come si spiega questo momento degli azzurri?
“Non ho una risposta. E’ un interrogativo che abbiamo tutti perché ci si augurava che il Napoli fosse una grande squadra e aveva dimostrato, anche con qualche sbandamento difensivo, di poter competere in questa stagione ad alto livello, specialmente dopo la dimostrazione col Liverpool e la tranquilla vittoria a Lecce. Invece dal Cagliari in poi, pur non meritando la sconfitta, il Napoli è andato in confusione. Credo che ci sia in questo momento confusione tattica e malcontento di vari giocatori per la posizione in campo, che non gli consente di esprimersi al meglio. Non credo che l’ambiente sia rotto, non credo ci siano liti o fratture con il tecnico. Credo che sia un momento difficile, dove il tecnico ha dei problemi: far quadrare il cerchio, riuscire ad ottimizzare gente come Insigne e soprattutto ha il problema di dimostrare al Presidente di non avergli fatto buttare via i soldi perché ha preso Lozano, che è un signor giocatore ma che fatica ad inserirsi perché ha una collocazione tattica difficile in questo Napoli. Invece Milik ha un problema personale perché in estate è stato sfiduciato, e questa sfiducia la sente”.
Su Ancelotti e le prove di 4-2-3-1 a Dimaro
“Anche se Ancelotti ha smentito, domenica sera sono stato abbastanza duro. Ho detto ad Ancelotti che lo rispettiamo perché ha vinto dappertutto ma che deve rispettare noi napoletani non dicendoci bugie. Non puoi dire di non aver giocato mai con il 4-2-3-1: non è vero affatto. Non puoi dire che a Genk e Torino hai giocato bene e che Milik e Lozano hanno fatto bene. Dì la verità, che ci sono dei problemi e siamo lì ad ascoltarti. Ma non ci dire cose non vere. Quindi ribadisco: lui ha provato tutta l’estate il 4-2-3-1. Lo ha provato anche nelle prime due partite di campionato, ma dopo essere stato dominato per un’ora dalla Juve ha accantonato questa ipotesi, togliendo Fabian Ruiz (individuato come trequartista) e non l’ha più riproposto”.
C’entra il mancato arrivo di James Rodriguez?
“Non credo che Rodriguez fosse così fondamentale e che fosse il giocatore giusto per Napoli, perché non credo di James Rodriguez. Per me sarebbe stato un “pacco” dal punto di vista del costo: ha 28 anni con i muscoli di seta e non gioca da tre anni da titolare; fa 15-20 partite all’anno, ha sempre qualche problema ed è poco incisivo. Anche se è un giocatore dalla tecnica sopraffina, penso che abbia ragione De Laurentiis, considerandolo non un giusto investimento. Quello che mi rammarica è che, se voleva un giocatore per quel ruolo lì, c’era Dani Ceballos che il Real Madrid dava in prestito. Il Napoli doveva fiondarsi sul giocatore che aveva fatto coppia con Fabian Ruiz, i due migliori calciatori dell’europeo U21. Se il Real lo ha dato in prestito all’Arsenal poteva darlo anche al Napoli. Tra James e Dani Ceballos non ho dubbi: avrei preso Ceballos. Con Fabian Ruiz sarebbe stata una coppia straordinaria, e in Spagna dicono che quei due siano gli eredi di Xavi ed Iniesta. Scusate se è poco”.
Lei ha più volte dichiarato che il mercato in entrata è stato positivo. Quale profilo ritiene che manchi a questa squadra?
“E’ stato un mercato da 7,5/8, però con un limite grave: il centrocampista in più che manca. Io non ho chiesto James Rodriguez o gente da 40-50 milioni. Ho chiesto Veretout che costava 20 milioni, o perfino Pulgar che ne costava 10. Non vado a rincorrere i grandi nomi, perché voglio ricordare a tutti che per vincere il primo scudetto della storia abbiamo trovato la quadra con giocatori di Serie B di 30 anni, come ad esempio Ciccio Romano, sconosciuto al grande calcio. A volte la quadra non la si trova con i grandi giocatori ma con giocatori utili. Pulgar sarebbe stato utile perché ti dà la possibilità di variare il sistema di gioco. Quindi se vuoi fare il 4-3-3 hai bisogno di un centrale, e Veretout o Pulgar sarebbero stati importanti”.
Come ne usciranno il Napoli e Carlo Ancelotti da questo momento?
“Non lo so. Spero che ne esca perché ho dei dubbi che Ancelotti sia l’uomo giusto per Napoli. A Napoli forse occorre un allenatore che abbia più il pugno di ferro. Ancelotti è un grandissimo allenatore in un grande club perché è adatto a gestire i campioni, in quanto ha quel tipo di atteggiamento psicologico che fa rilassare i campioni che si sanno già gestire da soli. In un gruppo dove i campioni non ci sono e li devi creare ci vuole un leader che li guidi e li tenga sempre sotto costante stimolo. Da questo punto di vista uomini come Conte o Mourinho sono caratterialmente più adatti di un uomo come Ancelotti. Ciò non toglie che Ancelotti possa uscirne bene se trova subito la quadra. Se il Napoli ha giocato così bene con il Liverpool non vedo perché non possa rifarlo. Adesso il problema è che il Napoli non può più sbagliare niente, si è giocato già il bonus degli errori. Se vuole mirare a vincere, come dice il suo tecnico, ci vuole una striscia di risultati molto importanti. In 31 partite deve fare 24 vittorie per arrivare a 90 punti, e se non arriva a 90 punti non potrà vincere mai. O riusciranno a fare questo, o avranno fatto promesse a vuoto”.
Nato e cresciuto nella periferia est di Napoli, da sempre tifoso ed appassionato
Vive in Trentino, dove si è formato e lavora come Infermiere