ESCLUSIVA per Casanapoli TV – Simone Dell’Uomo: la Nazionale, la Serie A e il Napoli
Ospite di Casanapoli TV:Ā Simone Dell’Uomo direttore della testata web Football Station, intervistato da Max Viggiani. A tutto tondo parlando della Nazionale, della Serie A in generale e soprattutto del Napoli.
In questo momento sta giocando la Nazionale, giusto quindi partire dai ragazzi azzurri. Ci aspettavamo questo risultati dagli azzurri guidati da Mancini?
“Credo che fossero le condizioni ideali perchĆ© questa Nazionale non aveva niente da perdere: c’era da ricostruire sulle rovine svedesi di Ventura.Ā Conte ha fatto un ottimo lavoro, aiutato forse da un girone abbordabile, secondo me il piĆ¹ semplice rispetto agli altri raggruppamenti UEFA per le qualificazioni verso Euro 2020. PerĆ² portare a casa 7 vittorie su 7, la qualificazione di fatto con 3 giornate di anticipo, ĆØ sicuramente un risultato importante. Come diceva il mister: c’ĆØ stato un rimpasto con tanti giovani e spesso giovani significa inesperienza. Inesperienza nel calcio talvolta puĆ² andare a significare mancanza di risultati. E’ sempre molto complicato. L’Italia c’ĆØ riuscita, l’ha fatto molto bene ed in grande stile e quindi ci sono tutte le premesse. Il Mister dice che se la la Croazia ĆØ a fine ciclo e la Germania fatica a ricostruire, l’Italia non ha niente da perdere a Euro 2020”.
Riguardo l’arrivo di Pioli, tenendo conto della squadra, qual’ĆØ il livello del Milan secondo te?
“Secondo me lotta per il quarto posto con le romane e con l’Atalanta. Proprio per l’organico che ha in questo momento, sia a livello tecnico che tattico, io credo parta dietro. Sia alla Lazio che ĆØ una squadra che con Inzaghi ha iniziato un progetto che va avanti da tre anni e mezzo, stesso discorso per l’Atalanta: Gasperini ha rifiutato il corteggiamento della Roma per rimanere a Bergamo. La Roma ĆØ in fase di costruzione come il Milan, ma Fonseca , per quanto riguarda la fase offensiva, sembra aver dato un’impronta importante alla squadra. Quindi , in questo momento, piĆ¹ del sesto/settimo posto non vedo il Milan.Ā Sono convinto che Pioli porterĆ inizialmente i suoi risultati. Ma chiaramente la prima scelta era Spalletti”.
Riguardo la parte alta della classifica, l’Inter dopo la sconfitta con la Juventus ĆØ uscita male rispetto a quelle che erano le aspettative delle prime giornate?
“L’Inter si riprenderĆ sicuramente, sono un po’ filo Antonio Cassano ed il suo pensiero quando sostiene che Antonio Conte possa garantire quei 15 punti in piĆ¹. Hanno preso Antonio Conte proprio per lottare, per vincere il Campionato. Io non so se poi effettivamente siano al livello della Juventus, perchĆ© la Juve ha vinto lo scontro diretto dimostrando di essere qualitativamente una squadra straordinaria. PerchĆ© comunque, avendo ingranato giĆ da un mese a questa parte il “Sarrismo”, il pensiero calcistico di Maurizio Sarri, ha dimostrato di essere piĆ¹ forte”.
“L’Inter la vedo da 85/90 punti, la domanda ĆØ se saranno abbastanza per vincere il campionato. Secondo me, no”.
Parliamo della Lazio, ti aspettavi qualcosa di piĆ¹? Secondo te ĆØ nel posto che per il momento ha meritato?
“Sarebbe bello risponderti dopo la partita Lazio-Atalanta che secondo me ĆØ una partita determinante. Chiaramente non decide nulla perĆ² ti fa capire, dĆ delle indicazioni importanti. Vedo la Lazio davanti alla Roma, ma semplicemente perchĆ© ĆØ piĆ¹ squadra, ĆØ piĆ¹ progetto.
Nel senso che sono 3 anni e mezzo che Inzaghi ha oliato i suoi meccanismi, ha lo stesso gruppo, i soliti leader: Lulic, Luis Alberto, Immobile, che in Serie A costituiscono una garanzia. Lazio ed Atalanta sono le squadre che secondo me si contenderanno il quarto posto fino alla fine, piĆ¹ di Roma e Milan. Poi chiaramente la bellezza del calcio, anche di quello italiano, ĆØ la sua imprevedibilitĆ . PerchĆ© poi quest’anno siamo tornati a vedere un discreto spettacolo con tanti gol. L’abbiamo visto con Juventus -Napoli. Squadre che giocano a viso aperto, allenatori che scelgono un calcio piĆ¹ propositivo come il Genoa di Andreazzoli, la Fiorentina di Montella. Lo stesso Milan di Marco Giampaolo, anche se poi ĆØ andato a finire male, era un’idea di calcio propositivo; quindi ci sarĆ da vedere e godere fino alla fine”.
Parlando del Napoli. Non si sa mai chi gioca ĆØ una battuta che viene spesso riportata. Questo turn over esasperato ed esasperante, 9 partite e 9 formazioni schierate, puĆ² essere un modo per arrivare a fine stagione non completamente bolliti dal punto di vista fisico? O non dĆ abbastanza sicurezza ai giocatori ed alla lunga potrebbe diventare un problema?
“Secondo me il Napoli deve essere orgoglioso di avere come tecnico Carlo Ancelotti. Ovviamente se decide di cambiare costantemente formazione qualche motivo lo ha. Anche perchĆ© come diceva il mister (Davis Mangia n.d.r.) tenere 25 giocatori sempre sul pezzo ĆØ fondamentale alla lunga per ottenere risultati. Aggiungo una piccola questione inerente alla difesa. Mi colpirono molto le parole di Mertens in ritiro quest’estate. Il Napoli ha preso Manolas! Secondo me Manolas e Koulibaly sulla carta sarebbero una delle coppie piĆ¹ forti del panorama internazionale, non solo nazionale, nettamente superiori a Bonucci e DeLigt. Ma il problema, come diceva Mertens, ĆØ che manca Albiol.
Manolas e Koulibaly sono molto simili, se vogliamo due stopper vecchio stampo. Manca il playmaker: Albiol era quello che insegnava calcio, anche dal punto di vista tecnico, a tutta la linea a 4. Sia dei tempi di Benitez che dei tempi di Sarri. Questo ĆØ un problema e si spiegano cosƬ i gol incassati in questo primo scorcio di stagione”.
Tornando a parlare degli equilibri di questo Napoli. Il centrocampo: Zielinski non pervenuto, Fabian Ruiz meno di quello che ci si aspettasse, Allan quasi non pervenuto. E’ una questione soltanto di posizione in campo? Di stanchezza, motivazione?
“Tutti gli allenatori criticano noi giornalisti per quanto diamo importanza ai moduli, ai sistemi di gioco. Io perĆ² faccio un paragone molto semplice: se vado a fare shopping, provo un abito e troverĆ² la taglia giusta e quella sbagliata… Il problema di Insigne, che una ala sinistra tra le piĆ¹ forti in circolazione, ĆØ una questione tattica perchĆ© nel 4-2-3-1 largo a sinistra o nel 4-3-3 largo a sinistra ĆØ proprio il ruolo suo. Nel 4-4-2 a tutta fascia lui soffre.
Come lo scorso anno Callejon che ĆØ andato in gol soltanto a febbraio contro la Lazio se non erro, ĆØ un problema tattico. Lo scorso anno nei mesi autunnali, che poi hanno corrisposto ai mesi piĆ¹ prolifici della sua annata, Lorenzo Insigne faceva la mezz’ala ed era piĆ¹ vicino alla porta. Adesso a tutta fascia con Mertens, Lozano Llorente e Milik, fa fatica. Fatica ad imprimere il suo marchio di fabbrica, e lui ĆØ un giocatore a cui, per la sua visione di gioco, bastano pochi minuti per fare la differenza. Magari una palla tagliata sul secondo palo e riesce a sbloccare la partita. A tutta fascia fa fatica perchĆØ deve marcare il terzino destro avversario.
Zielinski ĆØ una mezz’ala sinistra da centrocampo a 3 e lo stesso discorso vale per Fabian Ruiz. Allan, giocando ne centrocampo a 2 non ha quel dinamismo che aveva con Sarri, perdendone i gol. Quindi un po’ di quel Sarrismo si ĆØ perso in questa squadra. PerĆ² chiaramente il metodo di Carlo Ancelotti non si discute”.
Riprende il campionato dopo la sosta della Nazionale e il Napoli va a Verona. Volendo azzardare un pronostico?
“Il Napoli uscirĆ trionfante dalla trasferta al Bentegodi. Non ho dubbi sul “2” fisso. Un Pronostico? 1-3, Insigne e doppietta di Mertens”.