Occasione persa per il Napoli; finisce in parità il match con la Spal
Occasione persa per il Napoli; gli azzurri pareggiano al Mazza di Ferrara dove lasciano ancora punti preziosi. Gli uomini di Ancelotti, sfortunati, posso recriminare per un palo ed un rigore prima concesso, poi annullato al Var
Gli azzurri, autori comunque di una discreta prova, impattano con la Spal in una partita che avrebbe dovuto consacrare il ritorno del Napoli nella lotta scudetto.
Insigne e compagni hanno dimostrato di essere più forti dal punto di vista del gioco ma, ancora una volta, non hanno saputo scardinare una retroguardia ben piazzata.
Peccato viene da dire perché, il Napoli, in vantaggio ci è andato immediatamente con Milik che ha ritrovato la sua vena realizzativa.
Azione caparbia di Allan che serve il polacco al limite dell’area di rigore il quale, libero, stoppa e tira il pallone superando Berisha sul palo alla sua sinistra.
La partita sembra mettersi in discesa in favore degli azzurri che provano anche a raddoppiare; la Spal dal canto suo non si arrende e cerca il pareggio con Paloschi che manda di poco al lato con un bel colpo di testa.
Occasione questa che è solo la prova tecnica per il pareggio che arriva, poi, al minuto diciannove con Kurtic, abile a girare in porta un assist al bacio di Strefezza.
Tutto sommato, per quanto visto nella prima parte di gara, il pareggio potrebbe essere anche giusto.
Il Napoli controlla il gioco ed avrebbe anche l’occasione di portarsi in vantaggio.
Lancio al bacio di Insigne, in area di rigore, per Mertens; il belga al volo appoggia il pallone indietro per Milik. Interviene Vicari con un braccio. Per l’arbitro La Penna è rigore.
Al fischio del giudice di gara si oppone il Var che esorta l’arbitro a rivalutare la sua scelta.
La penna, dopo un po’ di indecisione annulla il rigore e l’occasione per il Napoli di portarsi nuovamente in vantaggio.
Seppur il braccio di Vicari sia in parte attaccato al corpo, la parte finale dello stesso si distacca e compie un movimento verso la palla la quale, stoppata, non riesce a terminare la sua traiettoria verso Milik.
Rigore annullato che farà molto discutere in un week end infuocato per le scelte arbitrali.
Il primo tempo finisce in parità.
La ripresa riparte più o meno come i primi quarantacinque minuti di gara; Napoli con il pallino del gioco in mano e Spal pronta a difendersi e ripartire.
Il primo sussulto della ripresa, però, è targato Spal.
Corner, bel colpo di testa di Vicari; i tifosi spallini gridano al gol ma devono fare i conti con un miracoloso Ospina che leva la palla dalla porta.
Prodezza dell’estremo difensore colombiano, sintesi di tecnica e reattività.
Da questo momento in poi la Spal sparisce dal campo ed il Napoli si galvanizza. Ci provano più volte Milik e Fabian Ruiz.
Bravo Berisha ad opporsi più volte al polacco; fortunato, invece, quando battuto, la palla finisce sul palo dopo il tiro del talento spagnolo.
Sembra essere la classica partita stregata per gli uomini di Ancelotti.
Si fa male Malcuit, ennesimo infortunio per la retroguardia azzurra; entra Callejon.
Il mister gioca anche la carta Llorente per un attacco pesante con Milik. Fuori anche Mertens non ispiratissimo nel secondo tempo.
Gli azzurri non percepiscono il cambio tattico di Ancelotti e continuano a gestire un possesso palla sterile che la difesa schierata di Vicari e compagni gestisce senza troppi affanni.
Pochi cross per le due torri che non hanno più occasioni definibili tali.
Allo scadere Milik, da buona posizione, tira una bordata in area di rigore che Llorente, a giusta ragione, non riesce a deviare in rete.
Spal-Napoli, finisce uno ad uno.
Ennesima occasione persa per il Napoli che, di fatto, non riesce ad accorciare su Juve ed Inter.
A dirla tutta, gli azzurri perdono terreno sull’Atalanta che ha asfaltato una povera Udinese nel match casalingo.
I partenopei sono sfortunati, ma c’è anche da dire che, al cospetto di avversarie sulla carta più deboli, bisogna fare di più.
Ad oggi pesano tantissimo i punti persi con Cagliari e Spal.
La fortuna, prima o poi, girerà all’ombra del Vesuvio ma, per vincere le competizioni, serve soprattutto altro: la mentalità!
Nato a Napoli nell’ormai lontano Marzo 1986 colleziono Primavere in maniera nostalgica.
Appassionato di scrittura (creativa e giornalistica), calcio, comunicazione e social network, divido le mie giornate tra una perizia assicurativa e migliaia di pensieri da buttare nero su bianco.
Sono Giornalista/Pubblicista dal 2011, Laureato alla triennale in Scienze della Comunicazione ed ho conseguito due master: uno a Parma in “Web Communication e Social Media per giornalisti” e l’altro alla Link Campus University di Roma in “Media Entertainment”.
Amo infinitamente Napoli, la città nel e del mio cuore.