fbpx

Il giovedì del Napoli dalla A alla Z – Pari al veleno contro l’Atalanta tra le polemiche Var e gli sfoghi di Ancelotti e De Laurentiis

Il giovedì del Napoli dalla A alla Z è ricco delle polemiche trascinate dagli ultimi minuti di un San Paolo infuocato per il pari dell’Atalanta viziato dal fallo di Kjaer su Llorente che poteva essere persino calcio di rigore a favore degli azzurri

Un match che ha visto per lunghi tratti un’ottima prestazione di Insigne e soci, passati in vantaggio prima con l’incornata di Maksimovic e poi con una bella rete di Milik. Al centro il gol di Freuler ed il pari infuocato di Ilicic all’ultimo respiro con l’arbitro Giacomelli. Il quale non ha voluto affidarsi al Var nell’azione prima della marcatura orobica, viziata dal fallo su Llorente. Due rossi in panchina partenopea, un San Paolo indignato e le dichiarazioni infuocate di De Laurentiis nel post partita contro Rizzoli e Nicchi: questo e molto altro nel giovedì del Napoli special edition!

A come ADL

C’è tanto da dire in questo giovedì del Napoli dalla A alla Z e per una volta partiremo dall’ultimo episodio occorso. Dopo un finale di gara praticamente infuocato con l’Atalanta che riesce tra le polemiche a strappare un punto al San Paolo, ai microfoni di Sky si presenta nientepopòdimenocheeeh il presidentissimo Aurelio De Laurentiis. Scelta prevedibile nella sua imprevedibilità, almeno io lo stavo ripetendo da metà secondo tempo. Ma è un caso, perchè dell’assurda giornata di ieri ho indovinato davvero parecchie cose. Off topic a parte, le sue sono parole durissime, come sempre senza peli sulla lingua, con un’accusa importante in particolar modo verso Rizzoli, Nicchi e l’utilizzo del Var…anzi, il non utilizzo, in questo caso (LEGGI QUI LE PAROLE DI DE LAURENTIIS). Concetti più che condivisibili, che ribadiscono in maniera chiara la domanda del secolo: perchè l’arbitro Giacomelli non è andato a riguardare l’azione al Var? Perchè non è stato considerato errore netto e quindi eventuale danno procurato? Ah saperlo…

B come Blitz

Restiamo in tema De Laurentiis e riavvolgiamo il nastro a qualche giorno prima del big match Atalanta-Napoli. In quell’infinito spazio temporale che ha fatto davvero fatica a passare tra domenica e mercoledì mattina, tra il ragù della nonna rimasto sullo stomaco così come raccontato ne il lunedì del Napoli dalla A alla Z (LEGGI QUI LA RUBRICA), fino al nuovo intosseco del mercoledì notte. Il numero uno azzurro già avvertiva che qualcosa non andasse nel verso giusto: troppe polemiche sterili ed inutili intorno alla sua squadra, era il momento di smorzare i toni, di rasserenare l’ambiente. Ecco un sobrio blitz in ritiro (LEGGI QUI I DETTAGLI) proprio per tranquillizzare i suoi e suonare la carica per le gesta del San Paolo: quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare ed a scendere in campo e quando si tratta di farlo anche nei momenti critici, lui sì che ci mette sempre la faccia. E le urla.

C come Carbonara

Ci tenevo tantissimo a questa lettera e ne ho fatto promemoria sin da lunedì mattina, quando un bellissimo messaggio social di Allan (quasi profetico a questo punto… ndr) ha incoraggiato il compagno azzurro Malcuit che aveva appena appreso la notizia della rottura del legamento crociato e del menisco (LEGGI QUI LE SUE CONDIZIONI). Fin qui tutto bene: consueta foto di rito dell’amico ed una didascalia che mi ha fortemente colpito: “Forza Carbonara, sono sicuro tornerai più forte di prima”. Ed anche Gaetano ha postato sui social una foto chiamando il riccioluto giocatore “Carbonè”. Mi si è quindi subito attivata la memoria ed ecco l’intuizione: questo nome l’avevo già visto da qualche parte, in qualche sfottò…e cari amici del giovedì del Napoli dalla A alla Z, c’è poco da capire… è proprio carbonara! La somiglianza tra la specialità culinaria romana e la capigliatura del partenopeo è troppo spiccata per spiegarvi ancora altro, il resto lo lasciamo alla vostra solerte immaginazione…

D come Dea Bendata

Ultimamente ma non solo, la dea bendata, anzi la dea sfigata, ha preso possesso del colore azzurro. Ed anche ieri sera c’è stata una netta riprova durante Napoli-Atalanta. Non ci credete? Avvio completamente di marca di Maksimovic e soci, che si destreggiano abilmente tra pali, traverse, legni ed acqua di Lourdes varia. Persino la punizione di Arek Milik si stampa al centro dell’incrocio dei pali rimbalzando indietro, con un ruolino di marcia incredibile in quanto a legni colpiti e scheggiando in poco meno di un’ora davvero quasi tutto il perimetro della rete. Come se non bastasse, l’infortunio di Allan (LEGGI LE SUE CONDIZIONI) ed il caos del finale a mmò di ciliegine di una torta davvero troppo amara da digerire. Urge benedizione, subito.  

E come Elogio

Andiamo ai sorrisi del match contro l’Atalanta e perchè no, anche di questo giovedì del Napoli dalla A alla Z special edition. Al San Paolo c’era una presenza particolare, un romantico ritorno che poi analizzeremo profusamente proprio nella lettera R. Si tratta di Marek Hamsik, in tribuna, ad osservare i suoi ex compagni ma amici di sempre, oltre il tempo, le maglie, le squadre e lo spazio. Bellissimo proprio lo striscione che la curva gli ha riservato (LEGGI QUI LA NOTIZIA) e che gli ha regalato per più di qualche minuto gli occhi lucidi: “Testa alta, cresta al vento, l’azzurro addosso con fiero portamento, orgoglio appartenenza e maglia sudata, Marek e Napoli una storia d’amore che verrà raccontata”. Brividi.

F come Faouzi cercasi

Tra le polemiche della settimana, una delle più presenti ha riguardato anche Faouzi Ghoulam, oggetto di una domanda ad Ancelotti nel post gara di Spal-Napoli per analizzare le soluzioni post infortunio di Malcuit. Il tecnico partenopeo infatti, senza troppe remore, ha dichiarato di non reputarlo ancora pronto, così come poi anche le scelte di campo evidenziano (LEGGI QUI LE SUE PAROLE). Ne consegue quindi un vero e proprio caso, valutandone eventualmente la cessione anche a gennaio (QUI L’INDISCREZIONE). Questione quindi non solo di condizione fisica evidentemente ma anche di aspettative e volontà, ammesso che tutto sia vero: fatto sta che resta una bella matassa, l’ennesima, da dipanare quanto prima.

G come Geometra

Non mi capita spesso ma lasciatemelo fare e non mi dilungherò: ieri sera contro l’Atalanta i miei applausi particolari vanno tutti a Fabian Ruiz, al suo genio, alla sua tecnica, alla sua abnegazione. Importantissimo sulla mediana, lo ritroviamo davvero ovunque, sacrificandosi e dando supporto anche in difesa ma non solo. Da ottimo metronomo e geometra, Delizia il pubblico con stop e giocate di classe come il tunnel a De Roon nel primo tempo. La vera delizia però, è l’assist perfetto tutto per Arek Milik al 70′ per la rete del 2-1 azzurro. Standing ovation. 

H come Ho risposto

Passiamo al dramma di un uomo che non è stato capito, reduce da una settimana e da un periodo di per sè già difficile, che diventa quasi drammatico seppur “diverso dalle aspettative” sia forse una forma riassuntiva più corretta. Colui che si becca critiche, parolacce ed improperi da una buona parte del mondo del web ormai per qualsiasi cosa, per tutto ed il contrario di tutto, persino di errori passati. Si scrive Carlo Ancelotti e si legge capro espiatorio ma ieri sera il leader calmo ha perso la pazienza per ciò che è successo (LEGGI LO SFOGO DI ANCELOTTI) e si è sfogato. “Giacomelli mi ha detto aiutami. Io gli ho risposto: ma non ti è venuto neppure il dubbio che questo sia un rigore chiaro? Così lui mi ha espulso. Ripeto che mi sento offeso e attaccato. Non voglio parlarne più anche perchè non è stata rispettata nè la mia persona nè la Società”. Chapeau, Sir Charles. 

I come Incornata

Non me l’aspettavo. Quasi ci sono rimasta un po’ male quando l’ho visto perchè non ero convinta fosse potuto accadere così. Ieri sera. Contro l’Atalanta. Sì, ha segnato Nikola Maksimovic e sì, ha segnato anche un bel gol di testa. Ed ancora sì, nonostante l’errore sul gol di Ilicic (che non possiamo considerare però errore nel senso più profondo del termine visto il caos che ne è derivato ed il precedente fallo su Llorente… ndr) ha comunque disputato una più che buona partita, d’attenzione e contenimento. Così come tutto il Napoli, risultato a parte. Ma fa bene ricordarlo ad intervalli di massimo 3 minuti l’uno. Repetita iuvant.

L come Litigi

Napoli-Atalanta non è stata proprio una partita tranquilla, cari amici del giovedì del Napoli dalla A alla Z. Per quanto non la volessero far passare come un match decisivo o come un appuntamento da non fallire, entrambe le squadre ci tenevano ovviamente a conquistare l’intera posta in palio. Seppur per motivazioni diverse e con un approccio alla gara completamente differente. Molto più a viso aperto il Napoli, più attendista stranamente l’Atalanta che ha rischiato in particolar modo nel primo quarto d’ora. Qualcosa tra gli orobici però non ha subito funzionato e testimone ne è Gasperini. Il quale al momento del cambio ha “rimproverato” Djimsiti dando vita ad un botta e risposta al veleno, abbastanza mimato, in diretta tv. Poi risata isterica e tutto dimenticato in mixed zone: “Oggi, più di altre volte, aveva di fronte una squadra che ha creato, siamo stati bravi ma se il Napoli avesse vinto ci poteva stare”. E se lo dici tu…

M come Maradona

E’ giusto celebrare in questo giovedì del Napoli dalla A alla Z anche cosa è stato ieri, inteso sia come mercoledì 30 ottobre che una data incancellabile del nostro indelebile passato azzurro. Tutta la città sportiva e non, tutti coloro che hanno del sangue azzurro nelle proprie vene, hanno celebrato il 59° compleanno del Pibe de Oro, del D10S. Dell’unico giocatore al mondo in grado di unire pareri, consensi, cuori e masse: Diego Armando Maradona. Il Napoli non ha potuto regalargli la vittoria ieri ma Dries Mertens ha conservato per lui un dono speciale: la sua maglietta, quella dei record. Dal passato al presente passando chissà, anche per il futuro, con l’eterna consapevolezza che più forte di Diego davvero non ce n’è. Neanche Pelè.  

N come Novità

Vincitore dell’angolo i complimenti del giovedì del Napoli dalla A alla Z è come sempre mister Carlo Ancelotti. Come sempre ci ha fregati e ci ha nuovamente sorpreso con una formazione nuova, imprevedibile, che ha lasciato molti anche perplessi. Torna ovviamente Meret tra i pali, Maksimovic in difesa per far fronte agli infortunati insieme alla certezza Di Lorenzo sull’out opposto, con Koulibaly e Luperto centrali. Sulla mediana Insigne, Allan, Fabian e Callejon con Lozano e Milik più avanzati. Insomma, non ne azzecchiamo una. Forse ormai, solo i cambi.  

O come Osceno

Lo diciamo schiettamente: ciò che è successo dal minuto 88′ di Napoli-Atalanta è qualcosa di osceno. Per modalità, modi, temperamento, tempistiche, spocchia. Per cartellini insensati e per la condotta di un direttore di gara che per tutto il match non ha mai convinto in sicurezza. Non vogliamo neanche lontanamente pensare che ci sia malafede altrimenti andremmo a commentare il curling ma con un uso più preciso del Var si potrebbero evitare davvero tantissimi equivoci e perdite di tempo…per di più a costo e spreco zero. Bastano soltanto un po’ più di impegno e meno manie di protagonismo: è lui, il Var, ad essere al centro delle valutazioni e non più solo la discrezionalità ed il fallace occhio umano. Siamo alle solite.

P come Paratone

Abbiamo parlato della bellissima prestazione di Fabian Ruiz, della bella incornata di Maksimovic ed anche del gol di Milik…ma quanto è stato determinante Pierluigi Gollini? Sì, proprio il portiere dell’Atalanta spesso sotto le luci della ribalta per noti fatti di gossip. Classe 1995, neutralizza numerosissime occasioni da rete azzurre in particolar modo nel primo tempo, oltre al doppio intervento provvidenziale su Fabian in combo con Milik al 25′ salvando così momentaneamente i suoi da un passivo più rotondo. Peggio invece il suo collega Meret sulla prima rete orobica e che nelle nostre pagelle, stranamente, se ne esce con una sufficienza risicata (LEGGI QUI GLI ALTRI VOTI).

Q come Quindici minuti

Cari amici del giovedì del Napoli dalla A alla Z, ci tocca come sempre guardare con obiettività alla partita azzurra e vi assicuro che il bicchiere è assolutamente mezzo pieno. Ospite al San Paolo l’Atalanta che tanto ha impressionato con il suo carattere, la sua qualità, il suo pressing, il suo palleggio, la sua identità…tutti elementi che sono passati spesso in secondo piano nel corso dei 90′ di gioco, in particolar modo nei primi 15′ quando a dare lezioni di calcio è stato il Napoli, mettendo alle strette gli avversari e costringendoli ad una gara di attesa e contenimento. Peccato non aver arrotondato, come sempre, il risultato quando possibile ed aver concesso la rete del primo pari a Freuler per un doppio errore difensivo. Insomma: la strada per migliorare ancora di più e scalare la classifica è quella giusta, siatene certissimi…

R come RomanticoRitorno

Nella freddezza del calcio moderno fatto di Var, polemiche e punti in classifica, c’è uno stupendo, intenso e raro lato romantico, lo stesso che in realtà ci ha fatto sin da sempre innamorare di questo assurdo sport. Lì, in tribuna, per Napoli-Atalanta c’è “il capitano” Marek Hamsik, che è tornato dai suoi compagni e nella sua Napoli, in attesa della giusta e doverosa festa di inizio dicembre. Ma non è tutto: non solo la Curva gli ha dedicato un bellissimo striscione la cui descrizione sentimentale è posta alla lettera E ma ogni volta che la camera posava il suo sguardo sull’ex numero 17 azzurro, c’era qualcosa che mi colpiva fortemente: il suo sorriso. Sì, lo so, non è di quelli da pubblicità ma era così intenso, spontaneo, reale, sincero…di quei legami che neanche la distanza, gli anni ed il tempo potrà mai scalfire.

S come Si è aperto Callejon

Momento semiserio del giovedì del Napoli dalla A alla Z, in una combo micidiale Alessia-papà di Alessia. E’ il 66′ quando un incontenibile Josè Maria Callejon si accascia al suolo dolorante dopo un fallo ricevuto con i tacchetti orobici dietro al suo capo. Si teme il peggio poichè si intravede anche del sangue ed il commento dei telecronisti di Sky è perentorio: “Si è aperto Callejon”. Ovviamente, la reazione è di totale sbigottimento, ancor più quando trenta secondi scarsi dopo, il caro Calleti si è rialzato in tutto il suo splendore. Senza un rigolo di sangue. “E quando si apreeee” tuono tra le risate, constatando nuovamente una prestazione davvero importante. E’ lo spagnolo, in particolar modo nella ripresa, la vera anima tattica partenopea, il trascinatore anche nei momenti più difficili, l’assist man cinico e spietato. Tra lui e la gioia del gol solo Gollini per una standing ovation comunque più che meritata.

T come Tentennamento

Venti gol fatti e tredici subiti per un Napoli che ha ancora qualcosa da registrare in difesa. Il reparto più arretrato infatti, sembra scricchiolare di nuovo un po’ di più dall’assenza di Manolas, complice anche i tanti cambiamenti apportati da Ancelotti ed in parte anche obbligati proprio dagli infortuni. Nonostante la buonissima prestazione generale, sul gol di Frauler ha tentennato Koulibaly in combo con Meret che si lasciano scappare sia il giocatore atalantino che la sfera. Stesso copione per la rete orobica del secondo pari, seppur viziata dal fallo su Llorente ma figlia comunque di una ripartenza avversaria e di una grande morbidezza in fase difensiva. E’ tempo di rimboccarsi le maniche e lavorare, su.

U come Un po’ paonazzo

Che Napoli-Atalanta fosse un bel po’ tesa lo abbiamo capito precisamente al minuto 77′ quando la camera inquadra un Ancelotti improvvisamente paonazzo, per un fallo non sanzionato dall’arbitro Giacomelli. Il preludio della tempesta di qualche minuto dopo, con il leader calmo partenopeo che ha perso il suo mood serafico, fiondandosi in campo per calmare i suoi giocatori…e cercare di capire cosa fosse successo, colto poi da un vero e proprio tranello da parte del direttore di gara, che prima lo chiama e gli parla dell’accaduto a gran voce e successivamente, nell’avere la riposta, lo espelle. Idem per De Matteis. Danni però limitati perchè dal campo non ci sono stati cartellini rossi. Chapeau, un vero condottiero. 

V come Vino

Nel ritorno di Marek Hamsik a Napoli ed al San Paolo, c’è stato un elemento che mi ha totalmente colpita strappandomi più di un sorriso. Sono state le dichiarazioni di Edy Reja (per la serie due miti azzurri al cospetto ndr) che senza pensarci due volte ha elogiato ovviamente il suo ex giocatore. Ponendogli un invito a mmò di minaccia amichevole: “Il vino Hamsik non l’ho ancora assaggiato. Marek, se mi ascolti portami una bottiglia!” (LEGGI QUI LE DICHIARAZIONI COMPLETE). Eh sì ragazzi, è tutto vero: Marek Hamsik ha prodotto un vino che porta il suo nome: è il caso di brindare!

Z come Zaniolo

Ultima ma mai ultima come importanza nel nostro giovedì del Napoli dalla A alla Z special edition è proprio la Z. Come il più grande degli ossimori però, rappresenta il futuro a breve termine degli azzurri. Il diktat all’ombra del Vesuvio è scrollarsi subito di dosso le scorie pesanti del match del San Paolo e tuffarsi con tutta la grinta e la carica possibile nel secondo big match di settimana sabato pomeriggio all’Olimpico contro la Roma. Non sarà facile, ovvio, ma sulla carta i valori sorridono senza appello la squadra di Ancelotti. Giocare come si sa, con il proprio carattere, la propria identità, essere cinici e spietati: solo così si potrà ingranare ancora la marcia giusta ed essere più forti di polemiche, errori propri ed altrui ed anche della sfortuna. I disfattismi, quelli sterili, lasciamoli come sempre altrove: il campionato è ancora lunghissimo! Forza Napoli!

RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *