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ESCLUSIVA Casanapoli.net- Igor Protti: “Piatek attaccante vero! Milik è il centravanti del Napoli!”

Igor Protti esclusiva

Igor Protti, ex attaccante del Napoli è intervenuto telefonicamente IN ESCLUSIVA a Casanapoli. net ha rilasciato alcune dichiarazioni

Igor Protti, ex attaccante del Napoli è intervenuto telefonicamente IN ESCLUSIVA a Casanapoli. net ha rilasciato alcune dichiarazioni.

In particolare l’ex capocannoniere della serie A (quando vestiva la maglia del Bari) ha parlato a lungo del bomber polacco del Milan Piatek, e di quello del Napoli Milik. Definendo quest’ultimo come un vero centravanti.

Inoltre ha espresso il proprio parere, estremamente favorevole, sull’innesto della tecnologia in campo (nonostante le polemiche).

Di seguito l’intervento di Protti:

Piatek può avere un futuro importante o è stato sopravvalutato nella sua prima fase italiana, quella al Genoa?

Buona sera a voi. Io credo che sia un centravanti importante, dalle grandi capacità realizzative. Deve migliorare nel gioco di squadra. Anche se credo che in questo momento stia soffrendo anche un pò la situazione del Milan: non è l’unico giocatore con potenzialità importanti e che al Milan sta facendo fatica. Se io fossi nel Milan continuerei a crederci e a puntarci”.

C’è un giocatore in serie A in cui ti rivedi per le caratteristiche che ha?

Diciamo che a me non piace molto fare paragoni perché potrebbe sembrare da presuntuosi. Per caratteristiche fisiche, per modo di giocare e per l’abilità forse Lautaro Martinez è quello che può, un pò di più, avvicinarsi a quelle che erano le mie caratteristiche”

Ci siamo lasciati alle spalle il presunto caso-Ronaldo sostituito da Sarri. Il portoghese non ha gradito tanto la scelta, ma non credi che un grande campione sia tale anche nel momento in cui si accorge che in un determinato momento o in una determinata partita non riesce ad incidere per caratteristiche tecniche o fisiche?

“Parto da un presupposto: un grande campione è pur sempre un essere umano. Io considero due aspetti nella reazione di Ronaldo: la prima è quella che il professionista non deve avere perché deve rispettare quelle che sono le scelte dell’allenatore. In particolar modo in un momento in cui, dal punto di vista fisico, può avere delle difficoltà. Dall’altra, però, denota quanto Ronaldo ci tenga ad essere incisivo e ad essere il più bravo di tutti. Questo mi porta a pensare che in futuro, lui avrà una reazione da grande campione sul campo e non mentre esce.”

Le polemiche sugli arbitri, sul Var, rivedere le azioni o non rivederle? Qual’è il tuo pensiero in proposito? In particolar modo su uno strumento che ha dato tanto, ma che deve essere ancora messo a punto?

“Io sono fra quelli che ama il VAR. Quando giocavo io non c’era. Anche se ci sono delle polemiche e bisogna mettere apposto delle cose, gli arbitri devono fare pratica con questo nuovo mezzo, secondo me ha risolto tante situazioni che erano difficili. Soprattutto quelle relative al fuorigioco che erano di difficile rilievo e che sono diventate quasi “matematiche” con l’ausilio del VAR. Dal mio punto di vista abbiamo migliorato tanto. Poi arrivare alla perfezione, soprattutto nel mondo del calcio, è impossibile”.

Sull’attacco del Napoli: squadra nella quale hai giocato in una stagione che, purtroppo, è stata di alti e bassi. Chi faresti giocare, data la grande abbondanza? Dei 6 o, addirittura, 7 attaccanti, chi vedresti meglio al centro e ai due esterni?

Milik è il centravanti vero che il Napoli ha. Anche per le caratteristiche fisiche che ha. Poi abbiamo imparato a conoscere Mertens come grandissimo realizzatore, soprattutto quando parte dalla zona centrale. Credo che siano due soluzioni diverse a seconda delle situazioni, degli episodi e delle partite. E’ sempre un bene avere questo problema di abbondanza, anche se oggi, ritengo, che le difficoltà del Napoli siano collegate a quanto accaduto qualche giorno fa. L’impatto tecnico ha inciso. Da ex giocatore sono rimasto colpito e stupito da quello che la squadra ha deciso di fare. Onestamente non mi trovo per niente d’accordo. Da questo punto di vista, credo che bisognerà ricucire un rapporto e non sarà semplicissimo. Sicuramente non succederà in poco tempo”

Dal punto di vista dell’esperienza di un bomber che ha fatto gol ovunque sia andato, anche in squadre non di primissimo rango, guardando anche la vicenda di Piatek, un attaccante può perdere l’abitudine di fare gol o è la squadra a condizionare negativamente un centravanti?

“Io ho sempre detto, quando segnavo, che gran parte del merito era dei miei compagni di squadra. Perché mi mettevano nelle condizioni di battere a rete. Chiaro che se la squadra ti mette davanti al portiere tre, quattro o cinque volte e non fai gol, il problema è tuo. Ritengo che siano cose abbastanza legate. Probabilmente la squadra ha avuto e ha difficoltà a sostenere Piatek e lui, essendo abituato a segnare con grande continuità, dal punto di vista mentale può essere andato in difficoltà. Per come la penso io, basta ritrovare il filo: Piatek ha dimostrato di avere feeling con la porta da centravanti importante. Da centravanti vero!”

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