Il Campionato del Napoli dalla A alla Z – Contro l’Udinese un punto che non scaccia la crisi con la panchina di Ancelotti sempre più in bilico
Il Campionato del Napoli dalla A alla Z ha l’aura di un’opera incompiuta, una macchina di lusso che va a rilento non vuole proprio ingranare. Un sabato pomeriggio diviso a metà tra un primo tempo abulico della squadra di Ancelotti al cospetto di una buona Udinese ed una ripresa più intensa e di carattere
Eppure, anche in questo turno, la classifica si muove a malapena: Zielinski risponde a Lasagna ed un punto a testa, che lascia gli azzurri vagabondare nella solita crisi profonda, con alla vigilia il match decisivo per la qualificazione agli ottavi di Champions. Tutti i dettagli di Udinese-Napoli e della settimana partenopea nel nuovo appuntamento del Campionato del Napoli dalla A alla Z!
A come Ammutinamento (quello vero)
Cari amici del Campionato del Napoli dalla A alla Z, ci abbiamo pensato tanto prima di rivelarvi questa cosa. Abbiamo deciso di svelarvi il vero motivo dell’ammutinamento dei giocatori partenopei, ormai poco più di un mese fa. Non si tratta di rottura dello spogliatoio, tattica, posizionamenti in campo, litigi con Ancelotti, contratti o sfuriate presidenziali. Sedetevi: la verità è che qualcosa non è proprio andato giù ai calciatori…il nuovo calendario 2020 degli azzurri. Obiettivamente è proprio brutto, per quanto i protagonisti in copertina siano simpatici e degli adoni ma ha veramente poco a che fare con la squadra partenopea e con il calcio (GUARDA QUI LA PREVIEW). Ovviamente scherziamo ma quasi quasi, ci ammutiniamo anche noi. Male male a tratti malissimo.
B come Bluff
Eh beh, cari amici del Campionato del Napoli dalla A alla Z, questa volta lo staff partenopeo si è preso gioco proprio di tutti. In primis, si era pensato che Callejon e Mertens potessero andare ancora in panchina, così come Koulibaly con il fastidio alla spalla. Poi, peggio ancora, che il Napoli ed Ancelotti fossero ancora in silenzio stampa. Dulcis in fundo, che la formazione anti-Udinese sarebbe stata totalmente diversa. Nulla di tutto ciò: veterani regolarmente in campo dal primo minuto, ricca conferenza post gara del Carletto nazionale che ha chiarito numerosissimi punti insieme a svariati tesserati. L’unica notizia sarcastica riguarda ancora un’eventuale vittoria del Napoli, che ahimè, è sfumata di nuovo.
C come Coppa Italia
Clamoroso in Coppa Italia, cari amici del Campionato del Napoli dalla A alla Z. Impresa stoica del Perugia che batte per 2-1 il Sassuolo persino in trasferta ed approda agli ottavi della blasonata competizione, incontrando nel prossimo turno, indovinate chi? Proprio il Napoli al San Paolo (LEGGI QUI I DETTAGLI). Il bello del calcio, dei colpi di scena, del non dar mai nulla per scontato: onore e merito al team di Massimo Oddo, che ben sta figurando anche in serie B a metà classifica. E guai a sottovalutare il grifone: venderà cara la pelle sicuramente anche contro gli azzurri.
D come Dominato
Caro Piotr Zielinski, capiamo l’entusiasmo per la tua prestazione e per il tuo gol contro la tua ex squadra che ti ha lanciato letteralmente nel calcio professionistico ma dire che nel secondo tempo il Napoli ha dominato, forse è un po’ troppo (LEGGI QUI LE SUE PAROLE POST GARA). Intenso, propositivo, suggeriscono i colleghi delle pay per view ma sicuramente hai ragione: bisogna ripartire proprio dalla ripresa, da quella reazione, da quel carattere. Bisogna però trovare continuità, serenità ed anche risultati, con una vittoria che manca ormai da più di un mese e mezzo.
E come Energie nuove
Mossa a sorpresa durante il match contro l’Udinese ed anche in questo appuntamento del Campionato del Napoli dalla A alla Z. Dopo l’ennesimo primo tempo davvero deludente, Ancelotti richiama in panchina Lorenzo Insigne e getta nella mischia un Fernando Llorente poco concreto ma molto propositivo. Ovviamente le domande non sono mancate: ennesima bocciatura per il capitano partenopeo e scelta tattica? O ancora, forse il 24 azzurro risentiva di qualche problema fisico? Il post partita sembra aver chiarito le nostre perplessità…almeno quelle del campo. Sì, si voleva dare più fisicità al Napoli e sì, è l’ennesima bocciatura per il talento di Frattamaggiore. Caso nel caso.
F come Fiducia
Momento etico del Campionato del Napoli dalla A alla Z. La fiducia…un concetto così semplice ed etereo ma concreto e fondamentale, che lega indissolubilmente passato, presente e futuro. Il noto dizionario Treccani dice che la fiducia è un atteggiamento, verso altri o verso sé stessi, che risulta da una valutazione positiva di fatti, circostanze, relazioni, per cui si confida nelle altrui o proprie possibilità e che generalmente produce un sentimento di sicurezza e tranquillità. Difficile avere fiducia nel prossimo, facile perderla dopo un episodio negativo. Meno, fingere di averne. “Esonero? Non è mai venuta meno la fiducia nei confronti del tecnico: gode della nostra fiducia non solo come allenatore, ma anche come uomo. La squadra deve tornare a lavorare con serenità” ha tuonato il presidentissimo De Laurentiis in settimana (LEGGI LE PAROLE DI DE LAURENTIIS). Solo i fatti diranno qual è la verità, nel frattempo, ci appelliamo sempre e solo alla Treccani. Ed a taaanta pazienza.
G come Gruppetti
Aggiungiamo al nostro Campionato del Napoli dalla A alla Z anche un ennesimo momento scolastico. Ricordate quando alle elementari le maestre vi perseguitavano con le mappe concettuali, grafici, le torte ed i diagrammi di flusso? Ecco, questa settimana c’è stata una vera e propria bagarre a disegnarne il più bello. Ad essere rappresentati i “gruppetti” del Napoli, rappresentati nella cosiddetta “galassia” (GUARDA LA GRAFICA). All’interno, quattro pianeti poco concordanti: i ribelli con Insigne, Callejon, Koulibaly, Allan e Mertens; i mediatori con Llorente, Zielinski, Fabian, Maksimovic, Karnezis e Manolas; i pacifisti con Meret, Di Lorenzo, Lozano, Ospina, Gaetano e Luperto ed infine, i miei preferiti, i dissidenti ossia coloro che si dissociano da tutti con Mario Rui, Ghoulam, Milik ed Hysaj. E poi ci sono io, nella galassia della rassegnazione. Dieci e lode per l’idea ma adesso è tempo di riunirsi sotto lo stesso pianeta, eddai.
H come (un)Happy Bday
Happy Birthday Nikola Maksimovic…ma forse neanche tanto. Tra le notizie più clamorose di questa settimana che non potevamo non riprendere in questo Campionato del Napoli dalla A alla Z, c’è proprio l’episodio legato al compleanno del difensore azzurro lo scorso 25 novembre. Non era il momento perfetto per celebrare il proprio compleanno insieme ai compagni di squadra ma perchè no, l’opportunità si poteva tramutare nell’occasione perfetta pre ritiro per recuperare un po’ il sorriso e qualche legame. Subito però i titoloni dei giornali hanno fugato ogni dubbio: pochi presenti alla festa di Maksimovic, assente anche Ancelotti e lo staff partenopeo (LEGGI L’EPISODIO). Non per mancanza di delicatezza, questo è certo: bensì per lasciar tra loro i calciatori senza l’occhio esterno del mister. Sui presenti al big party, beh, non si può sicuramente essere amici di tutti: e chi era a Dimaro già lo aveva compreso…
I come Ibraindizi
Quella appena trascorsa è stata anche la settimana degli indizi. Diciamolo a gran voce: dopo il treno per Yuma deragliato ancor prima di partire, siamo tutti un po’ scettici sui messaggi in codice legati al mondo del calcio ed ancor più al Napoli. Ciò che però dichiara Zlatan Ibrahimovic (LEGGI LE PAROLE DI IBRA) non è mai frutto del caso e soprattutto, mai banale. Tre, i punti focali del suo post sui social, ad argomento futuro: “Andrò in una squadra che deve vincere di nuovo, che deve rinnovare la propria storia, che è in cerca di una sfida contro tutti”. Bene, ricorda qualcosa di noto all’ombra del Vesuvio.“Come calciatore non si tratta solo di scegliere una squadra, ci sono altri fattori che devono quadrare. Anche negli interessi della mia famiglia”. Ancora bene, la gente al Sud è accogliente. Dulcis in fundo, “Ci vediamo presto in Italia”. WOW! Sembra sia ormai indirizzato verso il Milan ma il Napoli non molla (LEGGI LE ULTIMISSIME). E finchè vita, c’è speranza.
L come Lasagna
Ormai è un habituè: non importa in che periodo dell’anno ma quando affronta il Napoli, Kevin Lasagna è sempre indigesto. Una zampata, che a lunghi tratti ha deciso la gara, che al 31′ porta in vantaggio l’Udinese al cospetto di un undici azzurro alquanto abulico e sterile. Supera Meret rubandogli il tempo in uscita e si rivela il solito rapace di area di rigore, freddo ed intuitivo (LEGGI LE PAROLE DI LASAGNA NEL PRIMO TEMPO). Troppe disattenzioni partenopee ma comunque complimenti. E meno male che ci ha pensato Piotr a limitare soltanto i danni…
M come Messaggio
In questo Campionato del Napoli dalla A alla Z e nell’ennesima particolare settimana, spazio ai legami che non si spezzano. E’ questo il caso di Pepe Reina che, in città per il famoso compleanno di Maksimovic, ha inviato ad un amico un videomessaggio strappalacrime, che potrebbe diventare il nuovo spot della campagna acquisti partenopea. “Michele, tu che sei napoletano vero, ti devo dire una cosa. Ciò che abbiamo fatto è solo colpa tua e ti spiego perchè. Quando arrivai a Napoli nel 2002 quel maledetto porto di Mergellina attirò la mia attenzione da quel taxi. Lì scoprii la magia di Napoli, la gente di Napoli, il cuore di Napoli. Ti sarò grato per tutta la mia vita e vi porterò sempre nel cuore. Ogni volta che potrò verrò a Napoli a trovarvi tutti perchè siete la mia famiglia. Per quello vi ringrazio, vi mando un abbraccio e vi dico sempre che vi voglio bene. Un abbraccio e buonanotte”. Cosa aggiungere: semplicemente Pepe Reina.
N come Nervosi&timorosi
“Siamo partiti nervosi e timorosi, questo purtroppo non deve accadere ma quando si è in un periodo così complicato non si riesce sempre a mantenere la giusta serenità. Poi però nella ripresa ho visto una bella reazione della squadra, abbiamo aggiustato qualcosa in campo. Dobbiamo ripartire proprio dalla prestazione della seconda parte di gara, dobbiamo liberarci la testa da tante preoccupazioni e risollevarci al più presto”. Parola di Giovanni Di Lorenzo (LEGGI QUI LE SUE PAROLE), tra i migliori del match contro l’Udinese ed anche di questa prima metà di stagione del Napoli. Applausi per la sua prestazione, tra i pochi promossi a pieni voti e la consapevolezza che, nel caos più profondo, sia emerso un grandissimo talento italiano. Ad maiora.
O come Offerte
Pensavo proprio che il primo ad abbandonare Napoli fosse Mertens. Che le voci che lo davano in partenza verso la Cina insieme a Kat e Juliette o, ancor peggio verso Milano, si potessero tramutare nel peggiore degli incubi. Invece,sembra proprio che la realtà abbia superato ogni immaginazione e che ad avere le valigie spagnole pronte, sia invece Josè Maria Callejon. Si sa che Calleti fosse tra quelli che maggiormente stia vivendo male il momento negativo del Napoli e che sin da agosto sia consapevole che la fine del suo ciclo partenopeo stesse volgendo verso la fine. Non per chiamarlo costantemente in causa in ogni Campionato del Napoli dalla A alla Z ma ricordiamo il post sui social di inizio settembre alquanto emblematico a riguardo proprio con Mertens. Ecco: dimenticate l’Italia, sembra proprio che il 7 azzurro a gennaio volerà verso la Cina, sciogliendo tutte le riserve (LEGGI LE ULTIMISSIME). Noi, nel frattempo, abbiamo già gli occhi lucidi. Ed i fazzoletti pronti.
P come Panchina
Questo periodo in salita sta destabilizzando anche gli addetti ai lavori. Normale anche che sia così poichè il caos ormai all’ombra del Vesuvio regna sovrano. Un settimana intera, un sabato intero a dannarsi l’anima per l’infortunio alla spalla di Koulibaly e per la sicurissima (?) panchina di Callejon e Mertens. Una scelta extra campo che rattrista, le parole precise di tanti colleghi di quotidiani, tv e radio. E poi, ecco un grande sospiro di sollievo verso le ore 15.30: tutti in campo regolarmente, tutti nella mischia dal primo minuto (LEGGI QUI I DETTAGLI SULLA FORMAZIONE). Anche se il risultato poi, non è che sia stato troppo diverso dalle scorse settimane. In panchina però c’è anche chi sorride: è Leandrinho, che ha vissuto le (poche) emozioni di Udine insieme alla prima squadra. Yin e Yang.
Q come Qualificazione
Fa ancora storcere il naso il pari della Dacia Arena contro l’Udinese, eppure è già tempo di voltare pagina. Questa volta la posta in palio è ancora più alta e può determinare anche il prosieguo di stagione, il futuro e le ultime consapevolezze del Napoli tutto. Al San Paolo domani nel tardo pomeriggio arriverà il Genk per l’ultima giornata del gironcino di Champions e tutto si deciderà nei caldissimi 90′ di Fuorigrotta. Una gara da dentro fuori, dove gli azzurri saranno ancora una volta artefici del proprio destino: non solo il perseguire un obiettivo stagionale con l’approdo agli ottavi, ma anche un tesoretto assicurato con l’eventuale passaggio del turno. Male che vada sarà Europa League ma anche l’ennesimo fallimento. Ma del risultato nel campo ne parleremo soltanto da mercoledì.
R come Ringhio
Dal ringhio di Mario Rui contro l’arbitro Mariani fino al rosso di Maksimovic per le proteste dalla panchina al guardalinee , c’è quello di Gennaro Gattuso, nome che si rincorre per il post Ancelotti. Me lo immagino girovagare tra i campi di Castel Volturno alla ricerca di chi non si allena al top durante la settimana. Insieme ad Allan, escogitare le nuove torture per gli avversari, studiare come pungolare i big d’Europa e come preservare costantemente quella fiammella negli occhi, quel coltello tra i denti che ha sempre accomunato il Napoli dell’era De Laurentiis. Me lo immagino negli spogliatoi dopo un pari qualsiasi contro una squadra di medio bassa classifica dopo una prestazione soddisfacente solo a metà, con i muri che tremano…e forse anche qualcuno dei giocatori più giovani. Il carattere, l’identità…il cuore. E’ questo che adesso manca al Napoli. Proseguisse questo cammino azzurro, chiunque ne abbia da vendere e riesca a regalarlo a coloro che lo hanno smarrito. Il nostro, sta davvero soffrendo.
S come Spalla
Eh no, adesso è davvero troppo. Ci ammutiniamo anche in questo Campionato del Napoli dalla A alla Z perchè stiamo superando ogni limite. Tu, fortuna, non ci puoi costantemente voltare le spalle (mmò ci vuole ndr). Prima gli infortuni, poi i gol subìti all’ultimo secondo, gli autogol, le difficoltà, i ritiri, l’ammutinamento ed anche le spalle. Almeno, non ce lo si aspetta da un adone quale Koulibaly, che in settimana ha accusato proprio un acciacco in allenamento. Panico, allarme rosso, volti ancor più bianchi e scene di terrore: e mmò chi gioca? Maksimovic è ancora sotto shock per il compleanno boicottato, Tonelli…chissà dov’è Tonelli. Eppure, il gigante buono stringe i denti e va in campo alla Dacia Arena. Ma ecco che la sfortuna si accanisce ed al 6′ nel mirino ci va la spalla ma di Callejon: secondo falso allarme e tutto bene. Almeno per ora.
T come Tutti
Tutti insieme, tutti in ritiro, tutti a casa o ancora tutti contro tutti. Eppure, è così ovvio che nel calcio non conta l’io ma il noi, non ha più peso l’individualità della collettività. E’ proprio questo il concetto che Carlo Ancelotti ripete fino allo sfinimento, cercando quasi di fare auto convincimento alla sua truppa: “Ho visto una reazione importante e segnali di carattere da parte dei ragazzi. Significa che c’è la volontà da parte di tutti di superare questo momento critico” ha dichiarato nel post gara di Udine (LEGGI LE SUE PAROLE), con la solita onestà intellettuale e professionale che lo contraddistingue. Idee sempre giuste e chiare, il modo per attuarle forse meno e solo due giorni che lo dividono dalla verità, con una spada di Damocle che già pende sulla testa. Anzi, sulla panchina.
U come Ultima spiaggia
Si era detto, anche negli scorsi appuntamenti del Campionato del Napoli dalla A alla Z, che quella contro l’Udinese sarebbe stata l’ultima spiaggia per il Napoli e per Ancelotti. Non critichiamo l’allenatore, tanto meno l’uomo e/o le sue scelte ma si sa, che nel calcio e nello sport, il tecnico è sempre l’unico capro espiatorio dei momenti in salita. Ci concediamo però altre 72 ore. Ci si aspetta l’esame Genk al San Paolo per capire davvero quanto il Napoli possa essere autolesionista, quanto questa stagione da deludente possa persino diventare anzitempo già fallimentare. Solo altre 72 ore per la rinascita, per dimostrare che insieme si può uscire da questo tunnel, troppo lungo e troppo buio per essere vero.
V come Vis à Vis
Faccia a faccia, da uomini veri. Tutti ancora in ritiro post Udinese fino al match importantissimo di Champions domani al San Paolo contro il Genk, con un unico permesso speciale di rientro a casa ieri sera accordato da staff e società (LEGGI QUI I DETTAGLI). Si è parlato tanto in questi giorni, ancora, tra il viaggio in Friuli, gli allenamenti a Castel Volturno ed anche qualche colloquio singolo (LEGGI QUI L’INDISCREZIONE) per capire come curare questo Napoli che non dà un segnale definitivo di ripresa. I malesseri della mente sono più profondi e preoccupanti di quelli del fisico, sostengono in molti ed è proprio vero: mens sana in corpore sano e solo con la tranquillità si possono perseguire traguardi importanti. Intanto si parla, ancora tra un huddle ed un buon caffè di Tommaso: al momento, sembra essere solo il dialogo l’unica soluzione ad un Napoli ancora irriconoscibile.
Z come ZZzZzzz
Questa volta mi affido ad un suono onomatopeico per chiudere questa nuova “puntata” del Campionato del Napoli dalla A alla Z. Non perchè è mattina e sono assonnata bensì il senso di assopimento è lo stesso di quando si ammira la squadra azzurra camminare in campo e non mangiarsi l’erba, scuotere la testa invece di darsi la carica, perdere il controllo invece di compattarsi e ritrovarsi. Non c’è cosa più brutta nella mancanza di stimoli, mordente e vedere questo mix di apatia anche sul rettangolo verde di gioco. Tutte quelle (non) emozioni arrivano dritte e forti anche a chi osserva: da vicino, da lontano, al San Paolo, in trasferta o sul divano. E non c’è cosa più brutta nello sport del non emozionarsi, dal passare 90′ e poco più senza che sia rimasto qualcosa. Il senso di angoscia sì, quello resta ben presente, così come lo smarrimento di chi non ritrova e riconosce più il suo amato Napoli.
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Testarda, imprevedibile, caparbia e passionale. Con la “testa nel pallone” ed i piedi in uno stadio.