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Nello Pignalosa: “Destino segnato per Carlo Ancelotti”

Napoli - Champions

Nello Pignalosa, caporedattore di Casanapoli, è intervenuto a Radio Nuova Vomero durante il programma Calcio Sprint, condotto da Pino e Alessandro Sacco ed ha parlato del futuro di Carlo Ancelotti.

Il caporedattore di Casanapoli, Nello Pignalosa, ha analizzato la situazione del Napoli: durante la trasmissione Calcio Sprint, in onda su Radio Nuova Vomero, il giovane esperto di calcio ha risposto alle domande anche sul futuro di Carlo Ancelotti.

Adesso l’attenzione è focalizzata sulla partita contro il Genk di domani sera. Ma secondo te è davvero vicino al Napoli Rino Gattuso o il passaggio del turno cancellerebbe tutto?

“Se mi permetti una brevissima riflessione sulla partita vista ad Udine, ti dico che ho visto una partita nella partita. Fino alla ripresa c’è stata una partita poi con l’uscita di Insigne il Napoli ha cominciato a giocare in maniera più grintosa, pressando a centrocampo e cercando di fare male all’Udinese.

Durante la conferenza stampa, Ancelotti ha fatto riferimento alla famosa canzone di Julio Iglesias parlando di una valigia sul letto. Però ha pure detto che a Napoli c’è una cosa che non rifarebbe, anche se non ha detto quale. E’ stato un modo per allentare la tensione e spostare l’attenzione sulla partita contro il Genk. Anche perché è consapevole che parte dello spogliatoio è contro di lui. Io credo che a questo punto, con parte dello spogliatoio ai ferri corti, qualunque risultato contro il Genk, penso che il destino di Ancelotti sia segnato, che non riesca ad arrivare alla fine dell’anno”.

Quindi anche se dovesse fare un’ottima prestazione, come ha detto ai colleghi di Sky, più di qualunque risultato se la squadra dovesse dimostrare grinta e determinazione potrebbe essere l’unica ancora di salvezza per Ancelotti.

“Si però per quello che ho visto dalla partita contro il Milan, di fatto è stato lo spogliatoio che l’ha esonerato. Insigne e Callejon lo hanno mandato a quel paese in modo plateale quando lui cercava di dare istruzioni. Così come tutti hanno potuto vedere che si siano messi a camminare in campo contro l’Udinese. E’ chiaro che ci sta una collisione molto  forte tra il tecnico e gran parte dello a squadra. Quindi anche se ci dovesse essere la prestazione, io credo che ci sarà un congedo, anche perché se dovesse passare agli ottavi lui avrebbe raggiunto uno degli obiettivi prefissati”.

Quest’anno è davvero difficile indovinarla, ma quale potrebbe essere la probabile formazione di domani secondo te? Intanto le buone notizie dall’infermeria ci riportano di Milik e Allan recuperati. magari domani proprio l’epurato Insigne potrebbe partire dalla panchina?

“Io pensavo che Milik potesse recuperare già per l’Udinese, si era allenato già in gruppo e non è chiaro se poi non sia stato convocato: se per precauzione o per scelta tecnica. Io credo che porterà lui insieme a Lozano che in attacco ha dimostrato una certa continuità. Credo che Insigne partirà dalla panchina. Il centrocampo sarà il solito e mi aspetto di vedere Elmas titolare al posto di Allan. La difesa dovrebbe essere quella consolidata e che offre più garanzie con i due centrali Manolas e Koulibaly. Sugli esterni Di Lorenzo e Mario Rui. In porta ovviamente Meret perché secondo me il reparto difensivo è andato in difficoltà quando c’è stata l’alternanza Ospina-Meret. E’ chiaro: quando c’era un leader in porta come Pepe Reina che li guidava (come con un videogioco, n. d. r.) il reparto aveva una certa personalità e una certa sicurezza. Con questa continua alternanza si perde anche un po’ il punto di riferimento, quindi occorre dare continuità a Meret”.

Dalle tue parole dobbiamo pensare che sarà difficile che Ancelotti resti, secondo te Gattuso è l’allenatore giusto? Spesso utilizza il bastone, pensi possa esser lui la giusta cura per un gruppo che si è sfaldato da quel maledetto 5 novembre?

“Il malumore dello spogliatoio secondo me risale a molto prima del 5 novembre perché non credo che una sola partita possa far accadere quanto accaduto. Non so se Gattuso possa essere l’allenatore giusto. Posso dire che è stato prima un  calciatore e poi un allenatore grintoso e carismatico. Immagino possa infondere al gruppo la stessa grinta e lo stesso carisma. Mi fa piacere sottolineare che questa squadra è la stessa che ha ottenuto 91 punti e a parte il cambio Manolas – Albiol in difesa non ci sono stati cambi significativi. Anzi è stato notevolmente rinforzato e sono stati tolti gli esuberi come Vinicius. Insomma se una squadra un anno fa 91 punti non può essere che l’anno dopo non sa più giocare a calcio. Quindi immagino che se arriva un allenatore carismatico e grintoso la squadra possa tornare a giocare come sa”.

Appuntamento allora a domani, fuori lo stadio San Paolo, per la consueta diretta pre-partita. In attesa di vedere come andrà a finire.

 

 

 

 

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