Liberi di tifare! La CURVA B non si piega
In un clima surreale di attesa e delusione, ieri i tifosi hanno raggiunto lo stadio per assistere all’esordio di Rino Gattuso sulla panchina del Napoli
Liberi di tifare! Ecco campeggiava sui muri di Fuorigrotta. Ovunque fosse stato possibile attaccare un volantino, si poteva leggere che la CURVA B non ci sta, non si piega a quanto la società sta facendo contro tutti i tifosi azzurri.
E’ stata chiesta la diserzione, la ribellione alle misure restrittive che la società intende applicare nei confronti dei tifosi. Che siano tesserati oppure meno non importa: i rischi che si corrono non rispettando le regole sono troppo grandi. Si arriva al Daspo, significherebbe non poter assistere per mesi alle partite del Napoli. Troppo per chi di questa passione ha fatto una ragione di vita.
Si parla di tifosi che hanno macinato chilometri con mezzi di trasporto a volte fortunosi per poter seguire il Napoli ovunque. Stiamo parlando del famoso dodicesimo uomo in campo, quello che col suo ruggito ha fatto tremare le gambe di navigati giocatori di tutto il mondo. Sono gli stessi tifosi che ovunque ci invidiano! Ma che evidentemente possono essere sfruttati per l’immagine della squadra ma allo stesso tempo tartassati.
Liberi di tifare! E’ un grido d’orgoglio.
Una richiesta legittima per chi spesso cambia turni di lavoro o peggio sacrifica gli affetti per non lasciare sola in campo quella squadra che per i suoi tifosi rappresenta madre, sorella e sposa. Amore e delusione, gioia e dolore.
E ieri sera i tifosi della CURVA B c’erano: erano a fianco della squadra. Ma fuori dallo stadio. Hanno accolto i giocatori e gridato loro: “Noi non vi abbandoniamo”. Però non ci riconosciamo più in una società che non ci permette di vivere il nostro tifo adeguatamente.
E’ girata, forse ad arte, la voce che i tifosi dei gruppi organizzati abbiano rifiutato la possibilità di abbonarsi tutti insieme in modo da essere compatti sugli spalti. Possibilità che viene data ai gruppi organizzati di altre città anche europee proprio per non disperdere il tifo.
La nostra redazione ha raggiunto in ESCLUSIVA uno degli
ultrà e chiesto in quali termini fosse avvenuto questo contatto. Ma ci è stato raccontato che mai la società ha provato a venire incontro o contattato i gruppi di tifo organizzato. Che senza il tesseramento con la tanto contestata Fidelity Card, viene preclusa qualunque comunicazione o adesione. Tesseramento a cui tanti tifosi non solo dei di gruppi organizzati, si sono opposti. Un tesseramento che ormai resta solo una mera scappatoia che alcuni stadi italiani utilizzano per evitare che i tifosi napoletani seguano la squadra.
Infatti contro il Sassuolo ci saranno, la trasferta non è vincolata alla Fidelity Card e tutti i tifosi potranno accedervi. “Lì si vedrà chi veramente è un occasionale del tifo, perché è troppo semplice ricordarsi del Napoli quando le curve a Fuorigrotta costano 14 euro” ecco cosa ci dice il nostro amico tifoso.
Ieri sera il San Paolo era mezzo vuoto, i tifosi che davvero seguono e soffrono con la squadra sempre erano fuori a sostenerla. Saranno a Reggio Emilia ed ovunque potranno raggiungerla. Nonostante le scelte sbagliate e le dinamiche di palazzo che penalizzano e sconvolgono i sogni del popolo azzurro.