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CDS- Dries Mertens ritrova la titolarità in Coppa Italia a caccia del record di gol. Per scolpirsi una volta di più nel cuore dei napoletani

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Dries Mertens sarà titolare in Coppa Italia. Partirà dal primo minuto, annusando il record di gol che è a portata di mano e che vuole abbattere per rimanere una volta di più e una volta per sempre scolpito nella storia di Napoli

Dries Mertens  avrà una chance e sarà titolare in Coppa Italia. Partirà dal primo minuto annusando il record di gol che è a portata di mano e che vuole abbattere per rimanere una volta di più e una volta per sempre scolpito nella storia di Napoli.

L’edizione odierna del “Corriere dello Sport”, sottolinea come l’attaccante belga, sempre più nel cuore dei napoletani, può infrangere il record di reti già nella sfida di Coppa Italia contro l’Inter. Una delle sue vittime preferite.

Queste le parole del quotidiano sportivo:

“E pensare che c’è ancora qualcuno che la chiama «coppetta». Ed è strano poi scoprire, nel caso in cui si esca, che rappresenti un obiettivo mancato, da allegare eventualmente ai rimpianti. Ma la «coppetta» vale come pass per l’Europa League: bisogna vincerla, ci mancherebbe, e pure quella sarebbe una gioia.  Comunque aprirebbe
nuovi scenari, addolcirebbe il palato.

Soffocando il retrogusto amarissimo di chi da troppi anni resta a guardare. Napoli compreso. Eccola qua la sfida che può dare un senso alla stagione, rimescolando l’umore e provando a rimuovere quel senso di frustrazione collettiva. Anche della gente, che s’è avvertito domenica, nel San Paolo disorientato, sugli spalti e anche negli spogliatoi, per la sconfitta con il Lecce.”

Il quotidiano, prosegue nell’analisi, spiegando che nella gara dell’andata delle semifinali di Coppa Italia, il folletto belga ritrova la titolarità, a discapito del polacco Milik:

“Inter-Napoli, cioé Mertens che sfida chiunque. Anche se stesso, in quest’ora e mezza da scenari ampi e scintillanti, con quel trono da re del gol che dista ormai soltanto due prodezze, con la possibilità di entrare nella Storia di un club dal quale potrebbe separarsi o anche no (però le chance sono ridotte), con la prospettiva che tra sei mesi, quando il contratto sarà scaduto, casa sua sia tappezzata di nerazzurro.

E’ un’ipotesi e va tenuta lì. Come sollecitazione ulteriore della psicologia di un attaccante che sa come caricarsi e che in Coppa Italia ha provveduto, nel 2014, a sistemare il proprio autografo, nella finale con la Fiorentina.

Ci sono partite a cui non è possibile sottrarsi e Inter-Napoli appartiene alla categoria degli eventi, un appuntamento che vale, a prescindere, e che Mertens già annusa, entrando nel duello con Milik con la percezione di poterlo stavolta vincere, rubandogli il posto.”

Il quotidiano, spiega la scelta di Gattuso, di schierare l’attaccante al centro dell’attacco come faceva Maurizio Sarri. Quando il toscano fu costretto a fare di necessità virtù:

Mertens in stile-Sarri, terminale centrale del tridente. L’uomo che esce dalle linee o ci sta dentro, che palleggia, facilita gli inserimenti degli esterni o le incursioni delle mezzali. Il bomber, comunque, quello dei centodiciannove gol, sono un’enormità, che però non si accontenta, vuole altro. Vuole spodestare persino il suo amico Hamsik, per sentirsi leggendario.

Mertens titolare è un ricordo che si perde tra le pieghe del campionato. l’ultima volta è stato il 10 dicembre, nel 4-0 con il Genk, la notte della rivoluzione nella quale Ancelotti fu salutato con Dries Mertens, 32 anni, attaccante del Napoli e della Nazionale belga la qualificazione agli ottavi di Champions League.”

Inter-Napoli è la prima parte di una sfida abbagliante. Rientra tra le classiche. Ha in sé i connotati della partita che emoziona, che consente di ritrovare sensazioni perdute, di ritagliarsi anche la possibilità di andarsi a giocare una finale. Per provare ad entrare in Europa League.

E’ un salvagente per una stagione disastrata. Un’annata caratterizzata da accidenti vari, quelli di Koulibaly (che va in panchina), di Allan (che potrebbe giocare, ma a partita in corso), di Meret (che da Marassi è uscito acciaccato). Però è la Coppa di Mertens.

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