CDS- Josè Callejon ed il giro del Napoli in 80 gol. Lo spagnolo vuole riprendersi la squadra e regalare agli azzurri una rete storica
José Maria Callejon, lo spagnolo dei record, a Napoli da ben sette anni, è ad un passo dall’ottantesimo gol in maglia azzurra. Una rete che entra nella storia prima ancora di essere realizzata
José Maria Callejon, lo spagnolo dei record, a Napoli da ben sette anni, è ad un passo dall’ottantesimo gol in maglia azzurra. Una rete che entra nella storia prima ancora di essere realizzata.
L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” analizza un dato impressionante dello spagnolo, giunto a Napoli circa 7 anni fa. Fortemente voluto da Benitez che profetizzò i 20 gol che avrebbe realizzato nell’arco della stagione (rivelatasi poi veritiera la profezia). Callejon, dotato di una straordinaria intelligenza e duttilità tattica, è ad un passo dall’80^ rete in maglia azzurra.
Una rete che entra nella storia prima ancora di essere realizzata: davanti agli occhi l’Inter, una delle vittime preferite, alle spalle il Lecce al quale, nonostante la sconfitta, ha realizzato uno dei gol più belli da quando gioca in azzurro.
Queste le parole del “Corriere dello Sport”:
“Quante volte? L’ottantesima rete sa di dolcissima abitudine, è un modello di calcio personalizzato, la griffe su un movimento che appartiene a tutti ma che sa di José Maria Callejon...E’ il solito pallone, stavolta però è anche un po’ diverso, lo va a cercare dietro la linea dei difensori, dove mimetizzato c’è un uomo – sempre lui – che conosce i tempi, il movimento, e stupisce come sette anni fa.
E’ tutto cominciato in quel modo, e Rafa Benitez ne era consapevole che sarebbe stata una cavalcata emozionante per quel gioiellino strappato all’ombra di CR7, del quale era la riserva: otto milioni e ottocentomila euro per convincere il Real Madrid a cederlo, promettendo a Napoli una serie di capolavori: «Vedrete che farà venti gol».
Ne aveva segnati 53 in sette campionati tra Real Madrid B, Espanyol e «galacticos». José Maria Callejon, lo spagnolo dei record, a Napoli da ben sette anni, è ad un passo dall’ottantesimo gol in maglia azzurra. Una rete che entra nella storia prima ancora di essere realizzata.
José Maria Callejon, lo spagnolo dei record, a Napoli da ben sette anni, è ad un passo dall’ottantesimo gol in maglia azzurra.
Una rete che entra nella storia prima ancora di essere realizzata. Ne avrebbe dovuti realizzare poco meno della metà in una stagione intera: andò proprio così e non è cambiato nulla. Anche adesso che stanno per scivolare i titoli di coda. Perché il tempo sarà anche un galantuomo ma a modo suo è anche un po’ «carogna», e questa storia sta per finire.
Quattro mesi ancora di Callejon, che rappresenta una slide per il museo della memoria: lancio, taglio, gol (o assist).José Maria Callejon, lo spagnolo dei record, a Napoli da ben sette anni, è ad un passo dall’ottantesimo gol in maglia azzurra. Una rete che entra nella storia prima ancora di essere realizzata.
Continua il giornale, sottolineando l’onnipresenza dello spagnolo: “Callejon è eterno, pure nella malinconia di un addio che scoccherà a giugno: ha cominciato in panchina, domenica, e gli è successo rarissime volte in questa stagione, quando è entrato c’era ancora Insigne, che avendo il radar nel destro sa come andare a scovarlo, ma poi anche lo scugnizzo è uscito dal Napoli ma a JMC7 è rimasta accesa la luce. Sino all’ultimo.”
Dopodiché spiega la magnifica rete contro il Lecce: “Ha aspettato che si sviluppasse un’azione, stavolta centrale, ha ispirato Demmne che ha scucchiaiato al di là di Lucioni, proteso in un rovesciata disperata, poi, avendo il copione subito una variazione, Callejon s’è inventato una rovesciata. Ma la matrice del gol resta quella: io sono qua, sapete dove trovarmi.”
Il Corriere dello Sport, allora chiude dando l’appuntamento allo spagnolo per la prossima rete. Una di quelle che sanno già che entreranno nella storia: “Callejon in quel momento sa cosa deve fare: va dentro a cercare la porta o anche s’accontenta, e gli dà giusto egualmente, sistemare il «piatto» destro per consentire a chi arriva a rimorchio di appoggiarla poi dentro.
E’ uno stile di calcio esasperante, che è noto ma che non ha trovato contromisure. Lo fa con le grandi, con le piccine e Allegri, che l’ha apprezzato, alla Juventus lo ha ricordato ogni volta che affrontava il Napoli.
«Attenti a Callejon, lui gioca a nascondino».
A San Siro anche, due volte, in 2-2 che fu tutto suo. Anche se le irruzioni e le conclusioni nacquero in maniera differente; con l’Inter ci ha preso gusto: ne ha segnati complessivamente quattro, tre dei quali a San Siro, uno stadio che l’ispira, perché pure con il Milan gli è riuscito di metterci la faccia. La Scala del calcio è per uno dei tenori.”
Redattore per Football-Magazine; Redattore per Casanapoli.
In precedenza redattore per Miglionews; redattore per ilmionapoli; redattore per forzazzurri; redattore per Veusviolive