GDS- Il sogno di Mertens: segnare al “Barça”
Il sogno di Mertens è festeggiare il record di goal con il Barcellona.
Far gol al Barcellona di Messi e raggiungere Hamsik primatista azzurro. Questo è il sogno di Mertens. Questo è quanto si legge sulla gazzetta dello Sport di oggi e, i presupposti che il desiderio si avveri, ci sono tutti. Il furetto belga è rientrato alla grande dopo la sosta forzata a causa di un infortunio. Già contro l’inter aveva dato dei segnali di buona forma psico fisica e domenica pomeriggio, con un gol dei suoi, ha piegato il Cagliari. Certo che la squadra sarda è una delle vittime preferite da Ciro. Con la splendida giocata, che qualcuno ha rinominato “tiro a Ciro”, ha segnato ancora una volta nella porta dei sardi. Indimenticabile una quadripletta di due anni fa quando, con Sarri si era da poco inventato “falso nueve”.
Comunque della partita di Cagliari, oltre allo splendido gol, resta negli occhi il finale di partita.
Dries Mertens si è prodigato ad inseguire i primi portatori di palla. Sembrava fosse un allenamento quando con i compagni si gioca al “torello” e invece si era agli sgoccioli di una partita dove aveva già speso moltissimo!
Questo suo nuovo approccio è dovuto sicuramente alle esigenze che, di volta in volta, pone la partita ma anche allo spirito di sacrificio che ha chiesto Gattuso alla squadra. Non più un Napoli frivolo e inconcludente ma, bensì, Una team di operai che si rimboccano le maniche della tuta e pedalano usando il cervello.
Quello che soprattutto stupisce di questo eccellente attaccante belga è la sua completezza tecnico-tattica, perfezionatasi negli anni.
All’inizio carriera fino al tempi di Benitez, è un esterno “dribblomane “che segna anche abbastanza. Con la cessione di Higuain e l’infortunio di Milik, da alter ego di Insigne sulla fascia, Sarri lo trasforma come centravanti, più vero che falso, per gol e movenze.
Con l’arrivo di Ancelotti diventa spesso seconda punta che forse è il ruolo che gli si addice meno statistiche alla mano. Infine con Gattuso torna a fare la prima punta. In tutti i ruoli che ha ricoperto ha sempre mostrato impegno e dedizione frutto, questo, di grande professionalità ma anche di attaccamento reale alla maglia.
Il legame con la città che lo ha ribattezzato Ciro, per le sue gesta da scugnizzo, è diventato pressoché dissolubile… speriamo che continui ancora!
giornalista pubblicista