Il Mattino: la fase difensiva del Napoli limita il Barcellona. Messi non ha spunti di gioco
Il Mattino: La fase difensiva del Napoli non da spunti a Messi che comunque è stato re di Napoli per una notte.
Napoli Barcellona, ottavo di finale partita di andata di Champions League al San Paolo di Napoli, è stata anche l’occasione per vedere all’opera la Pulce, Lionel Messi, giocare sul prato che fu calcato in passato dal suo connazionale argentino Diego Armando Maradona.
Sappiamo come andò a finire, Diego dal Barcellona arrivò al Napoli acquistato nell’estate del 1984 da una dirigenza partenopea con in testa un certo Corrado Ferlaino (e chi lo potrà mai dimenticare?).
Il suo “braccio armato”, era tale Antonio Juliano (campione di una squadra superba che infiammo’ Napoli negli anni 60-70) dirigente all’epoca, che portò di fatto con se Maradona dalla Spagna.
Artefice dell’operazione il Banco di Napoli che garantì con le opportune fidejussioni l’acquisto dell’asso argentino.
Un argentino al San Paolo.
La presentazione di Maradona portò al San Paolo 50.000 persone soltanto per un breve saluto ed un calcio ad un pallone lanciato in aria da Dieguito.
Detto questo perchè la storia potrebbe ripetersi in virtù di un interesse mostrato dalla SSC Napoli nei confronti di Lionel Messi e gli apprezzamenti di questi per la città di Napoli.
Il Mattino: la fase difensiva.
Tornando alla partita di ieri sera sappiamo che l’argentino ha inciso poco nell’autonomia della squadra, soltanto grazie ad un acuto di Antoine Griezmann il Barcellona è riuscito a trovare la rete del pareggio.
Gattuso no alle gabbie.
Gattuso non ha preparato gabbie intorno a Messi, almeno questo nelle sue dichiarazioni pre-partita, poi però appena Lionel tocca palla ha perlomeno due, tra difensore o centrocampista da dietro, che gli si stagliano contro.
Soltanto in un paio di azioni l’argentino risulta essere pericoloso per gli azzurri. Per il resto ha necessariamente arretrato il suo baricentro, portandosi sulla linea di centrocampo alla ricerca di palloni giocabili
risultando, di fatto, poco incisivo e utile al contesto della squadra.
Il suo gioco è però, in prospettiva, risultato interessante: non ha offerto punti fissi ai difensori napoletani, pronto a verticalizzare la sua azione nel caso avesse avuto l’occasione giusta…
Meno male che non c’è stata.
Bravo il Napoli a giocare stretto con la linea di centrocampo a ridosso di quella difensiva, pronta a supportare con innesti, diagonali e quant’altro i movimenti dei difensori.
I cori dello stadio.
Scampato il pericolo Barcellona, i tifosi si sono sbizzarriti ad intonare:“Un Maradona, c’è solo un Maradona”; “Oh Mamma mamma mamma, sai perchè mi batte il corazon, ho visto Maradona, ho visto Maradona, uè mammà innamorato son”.
Dall’altra parte i sostenitori del Barcellona hanno scandito il nome del loro beniamino“Messi,Messi, Messi”.
Non c’è che dire, una bella serata di sport, soltanto che attualmente le attenzioni di tutti sono rivolte a cose più importanti del calcio, alla vita delle persone.
Giornalista pubblicista. Speaker presso radio Radio Sud 95, Radio Marte negli anni 70-80. Redattore capo presso casanapoli.net; Redattore presso napolinew360 ed estenews.