Gigi Riva – Storia e leggenda dell’ala sinistra del Cagliari dello scudetto 1969/70. Il mito ai giorni nostri
Gigi Riva – Storia e leggenda di un grande calciatore.
Nei momenti bui della vita spesso la mente vaga nel passato alla ricerca di elementi che hanno segnato il proprio essere, la propria epoca, incanalato le proprie opinioni e le proprie emozioni.
Ognuno ha nel proprio intimo una storia bella o brutta che sia, da raccontare, ognuno ha ricordi indelebili di un evento, di un momento importante, di una persona per la quale hai considerato l’impegno nel fare e disquisito dei risultati ottenuti.
Un brivido nella schiena
Del calcio noi innamorati abbiamo vissuto la stagione migliore, quella che ci ha permesso di parlare di PelĆØ, di Maradona, di Eusebio, di Cruyff, di Ronaldo I e II e di tanti altri ancora che hanno calcato i campi di calcio dal 1960 all’attualitĆ facendo sobbollire il sangue nelle vene.
Io invece voglio sentire un brivido nella schiena e disegnare su di essa un numero…il numero 11, il numero che ha contraddistinto la carriera, la leggenda, lo storia di un uomo…GIGI RIVA.
Cagliari la sua cittĆ
L’uomo che ha legato il suo nome ad una cittĆ , Cagliari e ad un’intera regione, la Sardegna.Ā Lo ha fatto semplicemente per ricambiare l’affetto, l’amore che la gente isolana gli ha riversato negli anni in cui lui giocava al calcio per i colori rossoblĆ¹, per il Casteddu.
Gigi arriva giovanissimo in quell’isola, a quel tempo sconosciuta al jet set, non era ancora esploso il fenomeno Costa Smeralda.
Lui proviene dalla provincia lombarda e soltanto per amore del calcio decide di spostarsi da Leggiuno, paese natio.
Gigi Riva – Storia e leggenda di un grande calciatore.
E’ convinto che in breve, facendo bene con la sua nuova squadra, finalmente puĆ² darsi che l’Inter si accorga di Riva (era tifoso dell’Inter). Invece Gigi Riva si ritrova ben presto ad accorgersi di un popolo meraviglioso, il popolo sardo che pende dalle sue labbra ed ĆØ deciso ad offrirgli tutto ciĆ² che ha, pur di trattenerlo.
Sono anni in cui si gioca un calcio vero, un calcio lontano anni luce da quello attuale, un calcio dove i difensori ti dicevano:”questa ĆØ la linea se la superi ti spacco in due”, ma era anche un calcio che premiava coloro che erano davvero bravi con contratti di parecchi milioni di lire.
Boniperti avrebbe fatto una statua d’oro a Gigi
E per Gigi Riva tanti erano propensi a sborsare miliardi per portarlo nelle loro squadre. Boniperti della Juventus mandava un suo emissario in ogni campo dove Gigi giocava e sperava che fornendogli un gettone telefonico, questi lo desse a Gigi per farsi chiamare.
Quel gettone esiste ancora da qualche parte, ma non ĆØ mai stato inserito in alcun telefono dell’epoca.
Il presidente dell’Inter impiantĆ² in Sardegna la sua attivitĆ per controllare da vicino il calciatore e, pare, versasse denaro al Cagliari per fare in modo che la societĆ non vendesse Riva. SarĆ anche una leggenda, questo non lo sapremo mai, perĆ² il Cagliari non vendette mai la sua ala sinistra.
In Italia i nomi di Rivera, Mazzola, Chiarugi, Boninsegna, Chinaglia all’epoca erano sulla bocca di tutti i ragazzini, ma quando si parlava di gol allora ecco che spuntava il nome di Riva, il bomber del Cagliari, Rombo di Tuono, l’Hombre Vertical, il Mito.
Gigi Riva, Rombo di Tuono
Lo ĆØ stato davvero Gigi Riva, il mito della favola rossoblu’, con il Cagliari ha vinto il campionato di calcio del 1969-70 e per ben 3 volte ha vinto la classifica dei capocannonieri, dei migliori marcatori, a dirla oggi.
Era il Cagliari di: Albertosi, Martiradonna, Zignoli, Tomasini, Niccolai, Cera, Domenghini, NenĆØ, Gori, Greatti, Riva e gli altri…Reginato, Mancin, Poli, Brugnera, Nastasio.
Era anche l’Italia di Gigi Riva. La Nazionale di calcio italiana ĆØ stata un’altra tappa fondamentale della carriera da giocatore di Gigi e per essa detiene un record che difficilmente sarĆ battuto (anche se i record sono fatti per essere superati!!!): ha segnato 35 reti in 42 partite.
Che non ĆØ poco!!!
35 gol, 42 presenze, 2 infortuni gravi per l’Italia
Quanto gli ĆØ costato questo record a Gigi? Poco, soltanto 2 gravi incidenti che avrebbero tagliato le gambe a qualunque calciatore, ma non al mito. Lui ĆØ sempre risorto dalle sue ceneri e lo ha fatto con una forza sempre maggiore, una forza che tradotta in calcio giocato, ha significato gol e potenza di gioco, potenza di gioco e gol.
Fu nel 1976, il primo di febbraio, giocando nel suo stadio a Cagliari, contro il Milan che un problema muscolare si tradusse nella fine della carriera agonistica.
Non poteva perĆ² finire cosƬ, ogni campione sa che deve uscire di scena e godersi la meritata pensione facendo quel qualcosa in piĆ¹.
Hombre Vertical
E Gigi quel qualcosa in piĆ¹ lo fece. Trasmise il proprio modo di intendere il calcio, la propria passione, il suo modo di essere Hombre Vertical ad un nugolo di ragazzi che in una notte stellata in terra tedesca conquistarono il Campionato del Mondo di Calcio del 2006, lui era l’accompagnatore di quella squadra.
Se chiedete a quei ragazzi chi fosse Gigi Riva, vi risponderanno non giĆ del loro accompagnatore, ma di quella figura leggendaria, quell’anima che infondeva in ognuno di loro, la voglia di combattere per vincere, la voglia di esserci sul tetto del mondo calcistico.
Riva e Cagliari nel cuore
Gigi Riva vive ancora a Cagliari insieme alla sua famiglia, Nicola (felice che Gigi sia oggi piĆ¹ papa’ che Gigi Riva) e Mauro i suoi figli con le nipotine, ma Gigi sa anche che il suo nome ĆØ pietra miliare nel mondo del calcio.
Ieri gli abbiamo rivolto l’augurio per la festa del papĆ nella speranza che apprezzi la nostra voglia di profferire il suo nome, scandendolo cosƬ come quando giocava al calcio: FORZA GIGI RI-VA.
Giornalista pubblicista. Speaker presso radio Radio Sud 95, Radio Marte negli anni 70-80. Redattore capo presso casanapoli.net; Redattore presso napolinew360 ed estenews.