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Coronavirus – Il Codacons non ci sta’ e presenta un esposto alla Procura della Repubblica di Milano: troppi tamponi a Vip e Calciatori, pochi alla povera gente

Coronavirus - il Codacons

Coronavirus – Il Codacons presenta un esposto.

Come il Titanic

La storia ci riporta ad un transatlantico britannico, che durante il suo viaggio inaugurale, per la collisione con un iceberg nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912 e il conseguente drammatico naufragio avvenuto nelle prime ore del 15 aprile 1912,

provocò profondo sgomento nel mondo…era il Titanic!

L’impatto con l’iceberg determinò l’apertura di alcune falle sotto la linea di galleggiamento, allagando i primi 5 compartimenti stagni del transatlantico, che 2 ore e 40 minuti più tardi si inabissò, spezzandosi in due tronconi.

Persero la vita tra 1490 e 1523 passeggeri imbarcati, compresi i 900 uomini dell’equipaggio; solo 706 persone riuscirono a salvarsi, 6 delle quali salvate fra la gente finita in acqua.

Di quella storia si sono occupati in tanti nello scrivere e altri ancora hanno tradotto quegli scritti in prodotto fruibile nel mondo del cinema.

Il focus: la suddivisione sociale

Il focus dell’evento è stato sempre evidenziato considerando la suddivisione sociale tra coloro che occupavano i ponti superiori ed i passeggeri defilati nel basso ventre della nave.

A questi ultimi, soltanto in ultima ipotesi e soltanto nel pre-affondamento del transatlantico fu permesso di risalire verso i ponti superiori, con scarse o nulle possibilità di salvezza.

Coronavirus – Il Codacons presenta un esposto.

Ebbene oggi, dopo 108 anni, chi ha letto ed ha poi visto quel film, sta respirando la stessa aria di quel tempo, a sua insaputa è testimone dello squarcio sociale che il distanziamento tra la gente sta provocando.

Linea di confine e centro

La situazione è sicuramente diversa, gli attori sono tanto più numerosi, quanto più lo sono le vittime rispetto a quelle del Titanic,

ma il filo conduttore è lo stesso: esiste la linea di confine ed un centro, e la eco serve a distanziare le parti dal centro fino all’esterno!

L’attualità ci riporta al Coronavirus ed alla drammaticità del tempo che, nonostante il progresso

in tutti i settori della nostra vita, è tanto meno sterile per la mancanza di posti letto negli ospedali, di ventilatori polmonari, di letti in rianimazione.

E allora di quale progresso vogliamo parlare?

Questo  è un elucubrare che diventa ossessione al pensiero che i tamponi a cui calciatori e vip a vario

titolo si sono sottoposti sono troppi, soprattutto a dispetto di quanti ne sono stati effettuati ai cittadini e al personale sanitario in prima linea nel contrasto al Coronavirus.

Perchè?

Questo il nocciolo della questione, questo il punto che sconfina nei meandri dei bassifondi del Titanic e con il sudore alla fronte ci fa pensare:“Perchè?”.

Il Codacons e l’esposto in Procura

L’associazione dei consumatori, il Codacons, in seguito all’appello lanciato dal primario di Medicina dell’ospedale di Magenta, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Milano:

Da più parti si segnala la difficoltà dei cittadini di sottoporsi al tampone in caso di sospetto contagio. Difficile riuscire a contattare i numeri messi a disposizione dalle autorità sanitarie,

e quando si riesce a parlare con qualcuno la richiesta del test viene spesso negata”.

“Questo non succede però a calciatori, vip e personalità varie, che in queste ore stanno

comunicando l’esito degli esami cui si sono sottoposti,

dimostrando l’esistenza di una corsia preferenziale in loro favore. Anche giornalisti come Bruno Vespa hanno chiesto e ottenuto il tampone, che è stato realizzato in tempi record”.

Coronavirus – Il Codacons presenta un esposto.

E continua:”Eppure di fronte all’ emergenza tutti i cittadini devono essere considerati allo stesso modo dalle autorità sanitarie”. 

“Per tale motivo il Codacons presenta oggi un esposto alla Procura della Repubblica di Milano,

chiedendo di aprire una indagine per la fattispecie di abuso d’ufficio, acquisendo le dichiarazioni del primario di Medicina dell’ospedale di Magenta, Nicola Mumoli”.

Oltre cent’anni della storia dell’uomo e ci ritroviamo difronte a quesiti terribili che mai e poi mai avremmo voluto ritenere ancora tali.

Allora il Coronavirus ha sortito un effetto positivo, parliamone forse riusciremo oggi e non domani a risolvere un problema.

Faremo in modo che le future generazioni possano davvero godere del piacere di essere insieme l’uno accanto all’altro senza alcuna disparità.

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