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Cassa integrazione ai giocatori di Serie B e C: la Figc chiede aiuto al Governo

Federazione Italiana Giuoco Calcio

La Figc vuole chiedere lo stato di crisi: tra i provvedimenti, la cassa integrazione per gli atleti delle categorie minori

Il mondo del calcio, costretto allo stop di tutti i campionati per l’emergenza coronavirus, sta cercando di evitare che l’intero sistema possa finire al collasso. A tal proposito, il 26 marzo si è tenuto un vertice in videoconferenza. Diverse sono le proposte messe sul tavolo da presentare al Governo. Tra queste, c’è anche la cassa integrazione per i calciatori di Serie B e C.

Il tavolo di lavoro permanente anticrisi Covid-19 è stato convocato da Gabriele Gravina, presidente della Figc. Alla riunione hanno presenziato i presidenti di Lega A, Paolo Dal Pino, di Lega B, Mauro Balata, e di Lega Pro, Francesco Ghirelli. Hanno partecipato anche i massimi esponenti della Lega Nazionale Dilettanti, Cosimo Sibilia, dell’AIC, Damiano Tommasi, dell’AIA, Marcello Nicchi, e dell’AIAC, Renzo Ulivieri.

Gravina ha riscontrato grande collaborazione nel voler trovare delle soluzioni concrete a questa situazione a dir poco delicata. A tal proposito, ha ricordato che l’obiettivo principale dev’essere quello di intervenire per tutto il sistema calcio. Dunque, nessuna agevolazione né distinzione tra campionati maggiori e minori.

Innanzitutto, durante la videoconferenza sì è lavorato alla stesura di una relazione da inviare al CONI sui danni economici che si sono abbattuti sul mondo del calcio.

Subito dopo, i dirigenti hanno stilato un testo contenente una serie di richieste urgenti da proporre al Governo. Si tratta di interventi a medio termine che prevedono delle misure che garantiscano la sopravvivenza e lo sviluppo di tutto il settore, nonostante l’emergenza sanitaria in corso.

Le richieste della Figc al Governo

Il tavolo di lavoro permanente anticrisi Covid-19 del sistema calcio ha preparato un elenco di interventi che si considerano necessari per ovviare all’attuale crisi di liquidità.

Innanzitutto, si richiede il riconoscimento dello stato di crisi del calcio per cause di forza maggiore. Inoltre si propone di dare il via libera alla proroga delle concessioni d’uso degli stadi oltre alla sospensione temporanea del versamento dei canoni di locazione e concessione.

Figc e Leghe vorrebbero ottenere anche una procrastinazione delle scadenze fiscali, contributive e assicurative. Quindi la cassa integrazione ai giocatori di Serie B e C e a tutti gli addetti ai lavori non sportivi fino ad un tetto massimo di 50mila euro lordi.

In questo modo, si cerca non solo di andare incontro alle esigenze dei grandi club e di quelli del massimo campionato. Infatti ci sono alcune società delle categorie minori che rischiano addirittura di sparire, con la conseguente perdita di posti di lavoro di tanti dipendenti e operai.

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