Pozzuoli, 46enne autista del 118 muore per coronavirus: ha atteso il tampone per 6 giorni
La denuncia dell’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate: “Era da 6 giorni in attesa del tampone che è risultato positivo”
Non ce l’ha fatta Enzo Lucarelli, autista del 118 stroncato dal coronavirus. Il 46enne era giunto nella giornata di ieri, 27 marzo, presso l’Ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. Aveva seri problemi respiratori. Purtroppo però era già troppo tardi, e nel giro di 24 ore è deceduto.
L’autista del 118 volontario dell’Associazione Croce Italia aveva ormai un’esperienza ventennale. Viveva a Giugliano e lascia la moglie e un bimbo piccolo. Una morte drammatica soprattutto per una serie di lati oscuri che sono stati denunciati dai rappresentanti di Nessuno Tocchi Ippocrate.
L’associazione ha innanzitutto voluto rendere omaggio ad Enzo Lucarelli. Ha scritto, infatti, che se n’è andato “uno dei valorosi guerrieri” che in questo periodo di emergenza sanitaria stanno lottando “senza le armi adeguate”.
Subito dopo, si legge che alcuni conoscenti del 46enne hanno raccontato che era da ben 6 giorni in attesa di essere sottoposto al tampone. Quando finalmente ha potuto fare il test, questo è risultato positivo al coronavirus.
Il 27 marzo c’è stata poi la corsa in ospedale. L’uomo, infatti, accusava gravi problemi respiratori. Purtroppo i medici non hanno potuto fare nulla per salvargli la vita, e così Enzo Lucarelli è spirato a soli 46 anni.
I colleghi dell’autista del 118 deceduto: “Ci stanno mandando al massacro”
Il quotidiano Il Mattino riporta che il tampone è stato effettuato a Lucarelli e ad altri colleghi nella giornata di mercoledì. Il test si è reso necessario perché un operatore sociosanitario e un autista erano risultati positivi al Covid-19.
Raggiunti dalla testata giornalistica napoletana, i colleghi dello sfortunato autista del 118 non hanno nascosto la propria rabbia per le condizioni in cui sono costretti a lavorare.
Davide Secone, in particolare, ha affermato: “Ci stanno mandando al massacro, non siamo più disposti a rischiare la vita”.
Il medico ha aggiunto che ormai c’è una sorta di contraddizione di fondo e al contempo pericolosa. Da un lato si continua a dire alle persone di restare a casa per evitare di contrarre il virus. Dall’altro, però, non c’è la possibilità di sottoporre a tampone tempestivamente gli operatori sanitari “che sono in prima linea”.
Si tratta di una grave lacuna. Non solo si mette a rischio la vita di queste persone – infatti Enzo Lucarelli è spirato proprio a causa del coronavirus – ma, se medici, infermieri o personale sanitario sono contagiati, possono a loro volta e inconsapevolmente infettare i pazienti.
Sacone ha poi voluto concludere dando un ricordo commosso dell’autista del 118 deceduto: “Enzo è un eroe, è morto per 35 euro al giorno per 12 ore di lavoro”.
Patrizia Gallina è una giornalista e conduttrice sportiva presso le emittenti televisive della Liguria, laureata in scienze umanistiche presso l’Università degli Studi di Genova. Ha ideato e condotto su Liguria Web Tv la trasmissione sportiva “Genoa e Samp i colori del calcio”, ha partecipato ad Antenna Blu al programma Footgolf, canale 16 del digitale terrestre, e in molte altre emittenti genovesi. Da sempre appassionata di calcio e di sport a 360 gradi, ha iniziato presso La Settimana dello Sport (giornale sportivo di Genova) e adesso è redattrice sportiva presso CasaNapoli.net