CdS – “AIC Si al taglio degli stipendi, ma si torni in campo”
Sì al taglio degli stipendi, ma l’importante è tornare a giocare
Sì al taglio degli stipendi,
ma l’importante è tornare a giocare.
Nel corso delle riunioni di ieri l’associazione dei calciatori ha
espresso un’idea molto chiara su questa stagione.
La stagione va conclusa anche scendendo in campo in estate.
Non farlo sarebbe un danno gravissimo, soprattutto per i
giocatori delle categorie inferiori, ma anche per gli altri. La posizione dell’Aic, dunque, è molto più vicina a quella della Figc e della Lega, che stanno studiando tutte le ipotesi per ripartire, rispetto a quella di una parte dei club di A, più orientati verso l’archiviazione del 2019-20.
Con grande responsabilità i calciatori hanno confermato, attraverso un documento diffuso ieri sera, «di essere pronti a fare la propria parte» in questo momento di difficoltà.
Come detto, i giocatori «dalla Serie A ai dilettanti» hanno espresso «l’auspicio, in presenza delle condizioni di sicurezza, di poter portare a termine la stagione, anche superando la data del 30 giugno».
Il tutto però con delle tutele dal punto di vista medico: «Le condizioni di ripresa delle attività dovranno avvenire in condizioni di approfondito controllo medico e
rispettando tutte le indicazioni
che verranno fornite dai medici».
E’ stato, comunque, preso in
considerazione anche lo scenario più negativo ovvero quello della mancata ripresa dell’annata.
«In questo caso saremo senz’altro partecipi della situazione e sappiamo che dovremo svolgere la nostra parte. Anche se all’interno delle varie categorie le esigenze sono diverse, tutti concordano sull’obiettivo di tutelare le posizioni delle categorie più in difficoltà come il mondo dei dilettanti, quello femminile e i redditi più bassi delle serie inferiori».
L’idea è quella della costituzione di un fondo assistenziale destinato al sostentamento di queste situazioni di precarietà».
A questo dovranno partecipare tutte le parti in causa, dalla Figc alle Leghe passando per l’Aic. Una percentuale degli stipendi “tagliati” ai giocatori dovrà finire nel fondo che eventualmente sarà utilizzato anche in futuro, sempre per i calciatori che guadagnano meno.
Questi ultimi, grazie alla richiesta della cassa integrazione presentata dalla Figc all’esecutivo, potrebbero essere aiutati anche con la cassa integrazione dal governo.
Iscritto ordine dei Giornalisti della Campania… Redattore per Casa Napoli. Giornalista presso www.sabatononsolosport.com