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La Scuola italiana al tempo di Covid-19, la speranza di un profondo cambiamento e la rivalutazione della figura del docente

la Scuola italiana

La scuola italiana al tempo di Covid-19.

Anche la scuola italiana sta subendo un veloce e profondo processo di cambiamento, cosƬ come sta avvenendo in tutti i campi della nostra vita.

Tutto ĆØ fermo, ma anche no

Tutto ĆØ fermo, si fa per dire, dall’inizio di marzo, quando per decreto del Governo, alunni e docenti hanno

abbandonato l’edificio scolastico, rintanati in casa per garantirsi e garantire a tutti il distanziamento sociale.

Non ĆØ stato cosƬ per il personale ATA che invece ha dovuto continuare il proprio necessario lavoro per offrire all’utenza i cosiddetti servizi minimi.

In effetti la scuola non ha mai smesso di erogare il proprio servizio.

I docenti e gli alunni si sono proposti per la cosiddetta DaD (Didattica a Distanza), ovvero hanno messo

in campo le minime conoscenze, e quelle massime, in campo informatico e in telematica,

per continuare a percepire la normalitĆ , per continuare ad erogare un modello educativo che faccia presa sugli allievi e li aiuti a crescere in termini culturali, professionali e sociali.

“Ragazzi ci siete?”

Insomma la scuola non si ĆØ mai fermata. Immagino i docenti, sopratutto le insegnanti in

prossimitĆ  del meritato riposo per aver raggiunto i limiti di etĆ  per il pensionamento, aiutate dai propri

figlioli dinnanzi ai PC collegati alle diverse piattaforme in videoconferenza, continuino a profferire:”Ragazzi ci siete?”, “Ragazzi mi ascoltate?”, Ragazzi mi vedete?”.

Il coraggio dei tanti, la voglia di offrire se stessi, il bisogno di accompagnare per mano i propri allievi

ha trasformato “QUELLI CHE LAVORANO POCO” come definiti da piĆ¹ parti i docenti, in un esercito

capace in qualche modo di continuare la missione a cui sono stati demandati con la scelta dell’essere docente nella scuola.

La scuola italiana al tempo di Covid-19.

Il Ministro Azzolina

E’ di poche ore fa la traduzione, da parte del ministro Azzolina del governo 5S-PD, di quanto contenuto nel Decreto per la scuola e qualche docente ha voluto far sentire la propria voce.

Un docente

In particolare abbiamo colto la critica di un insegnante, il prof. Raffaele Graziano, che scrive:

“Esiste un contratto e una costituzione italiana, stiamo attenti a cosa ci si obbliga.
I ricorsi arriveranno a milioni…….
Non confondiamo l’etica del docente da un “obbligo comandato”
E va ricordato che ancora oggi migliaia di ragazzi non fanno la DAD perchƩ non hanno possibilitƠ economiche.
PerchĆ© penso che sia piĆ¹ importante portare da mangiare ai propri figli in questo tragico momento che fare la DAD.
Non ultimo il fatto che ad oggi abbiamo 17.000 morti per questo virus!
Morti che non hanno avuto sepoltura, non hanno avuto un funerale, non hanno avuto a chi salutare,

non hanno avuto nessuno vicino; persone, non numeri, che sono morti senza accorgersene, sedati, carne da macello!
Ed a cosa si pensa?

Assurdo veramente scandaloso!
In periodo di ā€œsospensione delle attivitĆ  didattiche” il Miur ha ā€œstabilitoā€ che i docenti dovessero attuare la DAD.
Ha spinto i DS a ā€œpretendereā€ dagli insegnanti una prestazione non prevista dal contratto e per la quale pochi docenti si sono autonomamente formati.
Questa sera la ministra in conferenza stampa ha dichiarato ā€œnon opzionaleā€ la DAD, ma non ha avuto il coraggio di definirla ā€œobbligatoriaā€ perchĆ© sa di non poterlo fare, visto che:
1) Il CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) non prevede nĆ© la DAD nĆ© che il personale sia formato ad hoc (tantā€™ĆØ che non ĆØ prevista per nessun concorso una ā€œunā€™unitĆ  di apprendimentoā€ in DAD);

2) il ministero non ha mai attivato una formazione specifica per il personale docente;

3) per attivare la DAD i docenti devono utilizzare un ambiente della propria abitazione e

una connessione internet a spese proprie, che non sono nemmeno obbligati ad avere (penso ad esempio ai colleghi fuori sede, a casa propria ce lā€™hanno, ma non ĆØ detto debbano averla anche nel luogo di domicilio per lavoro!).

Ora, io gradirei vivere in un Paese dove le regole siano chiare e vengano rispettate e per realizzare ciĆ² mi aspetto che un ministro della Repubblica parli chiaro invece di usare parafrasi lasciando intendere ciĆ² che non ĆØ.
Cosa avrebbe dovuto dire il Ministro Azzolina?
1) RINGRAZIARE i docenti per lā€™impegno profuso nellā€™affrontare questa emergenza, sottolineando davanti a milioni di telespettatori che non erano tenuti a farlo e che lo fanno per spirito di servizio;Ā 
2) CHIEDERE ai docenti di continuare a prestare servizio in modalitĆ  del tutto anomala ed eventualmente supportare i colleghi meno preparati tecnicamente;
3) CHIARIRE anche ai giornalisti che si tratta di uno sforzo straordinario in quanto:

– non sono richieste dal CCNL ai docenti le competenze necessarie per organizzare la DAD, nĆ© lā€™utilizzo della propria connessione
– i docenti non sono stati formati per gestire tutto lā€™aspetto giuridico riguardante i dati sensibili e la privacy;
4) ANNUNCIARE che al termine di questo periodo straordinario il Miur organizzerĆ  corsi di formazione SERI sulla DAD, lā€™uso di piattaforme e la questione privacy;
5) ESPRIMERE il suo apprezzamento per il lavoro svolto dai docenti sottolineando che grazie

a tale lavoro si rende possibile dare validitĆ  allā€™anno scolastico (e non lasciare intendere che sia merito del ministero!);Ā 
6) INVITARE i Dirigenti Scolastici a non stressare i docenti con richieste illegittime ma supportarli

il piĆ¹ possibile nellā€™organizzazione del lavoro, considerando che sono anchā€™essi esseri umani e

che possono anchā€™essi vivere in questi giorni situazioni di tensione e apprensione per la salute dei loro cari!

Questo mi aspetto da un Ministro che sa di aver forzato la mano in una situazione palesemente illegittima,

ancorchƩ inattesa e necessaria.

La scuola italiana al tempo di Covid-19.
In tal modo lā€™opinione pubblica avrebbe chiara la situazione e i docenti potrebbero recuperare un poā€™ di

quella considerazione sociale che tanti ministri, presidenti del Consiglio e giornalisti si sono cosƬ attivamente adoperati a distruggere in tempi recenti e meno recenti”.

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