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Eurogruppo: si trova l’intesa ma non c’è ancora accordo sul MES. L’ultima parola spetta ai Premier

L’Eurogruppo trova, seppur tra mille difficoltà, l’accordo per poter andare avanti e provare a tenere compatta l’Europa, ma non c’è ancora intesa definitiva sul MES

L’Eurogruppo trova, seppur tra mille difficoltà, l’accordo per poter andare avanti e provare a tenere compatta l’Europa, ma non c’è ancora intesa definitiva sul MES.

Il vertice dei ministri delle Finanze si conclude con un’intesa sugli strumenti adottare per rispondere all’emergenza coronavirus. Eliminate le condizioni per accedere al fondo salva-Stati per le spese sanitarie, restano i paletti per il sostegno economico. Dalla Bei 200 miliardi per le imprese, 100 miliardi anti-disoccupazione. C’è anche l’impegno a lavorare ad un Recovery Fund da 500 miliardi per sostenere la ripresa: ora la battaglia sarà su come finanziarlo, se con bond comuni o altri strumenti.

Non c’è ancora accordo per il Mes, a cui sono state tolte le condizionalità per le spese mediche, non per il sostegno economico. Ma c’è anche il Recovery Fund, il fondo temporaneo proposto dalla Francia e che nelle intenzioni di Roma e Parigi dovrà essere finanziato tramite gli eurobond. Con gli occhi di tutta Europa puntati addosso, l’Eurogruppo ha trovato un faticoso compromesso su un pacchetto di aiuti da mille miliardi che l’Unione europea deve mettere in campo per sostenere i Paesi colpiti dall’emergenza coronavirus.

Dopo la fumata nera di martedì, ore di contatti bilaterali e un vertice slittato tre volte, i ministri delle Finanze hanno trovato l’accordo sulle conclusioni da presentare ai leader europei.

Sugli eurobond proposti dall’Italia, la partita è ancora tutta da giocare al tavolo dei leader europei. Dove si riproporrà lo scontro tra i Paesi del Sud e i rigoristi, in testa Olanda e Germania.

Il Recovery Fund

Alla fine il fronte dei Paesi del Sud è riuscito a inserire nelle conclusioni la proposta francese, appoggiata dall’Italia, del fondo di solidarietà da 500 miliardi teoricamente finanziabile con debito comune europeo.

Questo è quanto si legge:

“L’Eurogruppo è d’accordo a lavorare ad un Recovery Fund per sostenere la ripresa. Il fondo sarà temporaneo e commisurato ai costi straordinari della crisi. Aiuterà a spalmarli nel tempo attraverso un finanziamento adeguato”.

La palla passa ora ai leader europei. Che dovranno decidere nel prossimo Consiglio come finanziare il nuovo fondo, se con bond comuni o con altri strumenti.

“Soggetti alla guida dei leader, le discussioni sugli aspetti pratici e legali del fondo, la sua fonte di finanziamento, e strumenti innovativi di finanziamento, coerenti con i Trattati, prepareranno il terreno per una decisione”. Si legge infatti nelle conclusioni. Ecco perché l’Olanda si è subito affrettata a precisare che resta “contraria agli eurobond”. Posizione che per ora è anche quella della Germania.
 

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