Solo in Italia sono vietate le sponsorizzazioni per i club di calcio da parte delle agenzie di betting. E la politica potrebbe confermare questo no
Si sofferma sulla crisi del calcio il Corriere Dello Sport: Il betting potrebbe salvare il calcio: l’idea della Lega
Tra le ipotesi sottoposte alle istituzioni da parte dei club per ottenere liquidità c’è il tema delle scommesse. In Italia è vietato per i club avere sponsorizzazioni dalle agenzie di betting per via del decreto dignità, obbligatorio dall’ottobre 2019 e ideato dall’allora ministro del Lavoro e Ministero per lo Sviluppo Economico, Luigi Di Maio.
Poter contare di nuovo su partnership con le imprese del betting, marchi da mettere anche sulle maglie da gioco, darebbe una grande mano a livello di liquidità e permetterebbe al sistema calcio italiano di lottare ad armi pari con gli altri Paesi.
CIFRE
Secondo il “World Football Report”, realizzato dalla società di ricerche Nielsen Sport, dal 2008 al 2017 le aziende attive nei settori del betting e delle lotterie, hanno investito più di 575 milioni di euro per sponsorizzare le divise dei club delle sei principali Leghe europee (Premier League inglese, Bundesliga tedesca, Ligue1 francese, Serie A italiana, LaLiga spagnola, Eredivisie olandese).
Flussi di denaro costanti che hanno sostenuto i progetti sportivi dell’industria del pallone.
In Europa il mercato di riferimento è il calcio inglese.
In quest’ultima stagione le principali serie britanniche (dalla Premiership alla League One) hanno attratto circa 388 milioni di euro provenienti dal mercato del betting (attraverso diversi format commerciali).
NO DELLA POLITICA
La politica però per il momento non è d’accordo e i tempi per la fumata bianca (se ci sarà) non è detto che siano brevi, anche se i dirigenti sperano il contrario.
Il betting potrebbe salvare il calcio: l’idea della Lega
Il betting potrebbe salvare il calcio. I
l giro d’affari che gravita attorno alle scommesse sportive potrebbe salvare il calcio italiano .
E’ questo il tema sul quale ci si sta soffermando in questi giorni, una possibilità per salvare il mondo del calcio, in particolare quello italiano che in questo momento sembra esser sommerso dalle perdite arrivate da questo tragico momento legato al Coronavirus.
Il Corriere dello Sport approfondisce questo tema: “Gli investimenti delle aziende di scommesse possono dare “ossigeno” alle casse dei club di calcio italiani (oltre che a quelle dello Stato attraverso il gettito erariale), soprattutto quando sarà finita questa emergenza da Covid-19. Bisogna trovare un accordo, ed è quello che sta cercando di fare la Lega Serie A, a caccia di risorse per rilanciare l’intero sistema. Il betting è uno dei pochi comparti che continua a crescere, almeno sul fronte online (+13,7%). Confidando nella passione degli italiani per il gioco (110 miliardi di euro di raccolta complessiva, con una spesa reale, al netto delle vincite, pari a 20 mld). Un qualcosa che può esser coltivato da casa e che da svago e sfogo allo stesso tempo a chi in questo momento vuole pensare anche ad altro”.
La “Confindustria del pallone”
vuole convincere il governo giallorosso e il ministro dello sport Vincenzo Spadafora a concedere una “finestra” di 12 mesi, all’interno del pacchetto di norme del “Decreto Dignità” (da ottobre scorso, infatti, vi è il divieto di sponsorizzare nello sport, così come di fare pubblicità sui mezzi tradizionali). In questo modo potrebbe esserci un guadagno maggiore per tutti, e la possibilità per il calcio italiano di “salvarsi”.
Laureata in Giurisprudenza nel 2003 all’Università degli studi di Napoli “Federico II°”.
Ha conseguito l’abilitazione di Avvocato nel 2009.
Dedita alla professione forense, è una grande appassionata di calcio e del Napoli.