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Cdm- Coronavirus: “Napoli pronto all’isolamento”

SSC Napoli

Coronavirus, Napoli pronto all’isolamento: ecco cosa accadrà alla squadra

Ecco quanto riportato dalla giornalista Monica Scozzafava sul programma del Napoli 


Tre tamponi poi test sierologici una volta a settimana.

Stanze singole, percorsi separati e allenamenti a gruppi.

Il consiglio di Lega della serie A si è espresso ancora una volta ieri sera: il calcio deve riprendere, aspettando ovviamente il placet del governo.

Oggi e domani i vertici decisivi.

Il Napoli si farà trovare pronto e del resto già da qualche settimana Aurelio De Laurentiis è contatto con gli staff tecnico e sanitario per mettere a punto ogni precauzione (da protocollo ma non solo) e garantire così la sicurezza massima ai suoi tesserati.

Intanto, la squadra andrà in ritiro permanente e, se sarà confermato, i giocatori si trasferiranno nell’hotel del centro sportivo dal 4 maggio, ospitati ovviamente in maniera esclusiva.

Prima di ciò ovviamente c’è la trafila sanitaria cui ogni giocatore dovrà sottoporsi. Al di la dello screening sanitario «normale», i test anti-Covid, sia molecolari (i classici tamponi) che quelli sierologici.


I primi saranno effettuati a domicilio, per due o anche tre volte, a partire da settantadue ore prima del raduno a Castel Volturno.

Poi quelli sierologici che saranno poi ripetuti all’inizio di ogni settimana. Termoscanner all’ingresso per la misurazione quotidiana della temperatura, guanti (che i giocatori utilizzeranno nello spogliatoio ma anche durante gli allenamenti) e mascherine che invece chiunque (a parte la squadra) entrerà nel centro sportivo e soprattutto nello spogliatoio avrà l’obbligo di indossare.

I tamponi effettuati prima del raduno saranno fatti analizzare in una struttura privata convenzionata. La Regione ha avviato un bando, il club aspetta gli esiti.

Nessuna corsia preferenziale nelle strutture pubbliche, come da volontà espressa dall’associazione calciatori.

Gli allenamenti dunque riprenderanno, resta da vedere se le previsioni della ripresa del campionato a partire dal 31 maggio (porte chiuse) verranno rispettate. Le decisioni verranno prese di pari passo con l’evoluzione dell’emergenza sanitaria.


Nel frattempo il Napoli è pronto all’isolamento

Al centro sportivo di Castel Volturno sono previsti due ingressi, l’uno riservato solo ed esclusivamente alla squadra e al gruppo sportivo, l’altro per i dipendenti del club e per chiunque abbia necessità di entrarvi per recapitare dalla posta al cibo, alla biancheria.

Insomma un primo pre-filtraggio all’ingresso, contatti ridotti al minimo con i dirigenti.

I giocatori si vestiranno in camera per svolgere l’allenamento e torneranno direttamente in hotel per la doccia. Distanza minima con tutti di due metri. Guanti e mascherine per dottori, magazzinieri, fisioterapisti. Chiunque venisse a contatto con vestiario dei giocatori dovrà cambiare il suo kit di protezione.

Le misure sanitarie prima di ogni cosa, ma anche abitudini nuove necessarie per fronteggiare una emergenza sanitaria che è ancora in corso, dalla quale tutti andranno preservati.

Sarà dunque una sorta di ritiro blindato e durerà inizialmente due settimane.

Eventualmente si prolungherà se il campionato dovesse riprendere dal 31 maggio.

Ieri sera il ministro allo Sport Spadafora, intervenendo a «Post» su Rai 2, ha annunciato l’incontro che domani avrà con la Figc, precisando però: «Non c’è alcuna certezza che il campionato possa riprendere, siamo tutti appassionati, tutti sportivi. Ma esiste una priorità rappresentata dalla salute».

Il Napoli è in linea con questo orientamento: il club si è sempre espresso favorevole alla ripresa della stagione agonistica, nel rispetto delle norme di sicurezza prevista dal protocollo e soprattutto garantendo la tutela massima ai tesserati.

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