TMW – Benevento, il Presidente Vigorito: “Il protocollo di sicurezza sarà difficilmente attuabile anche in Seria A”
TMW – Il Patron Vigorito sul delicato momento che vive il mondo del calcio
Il Patron del Benevento sul delicato momento che vive il mondo del calcio.
Intervenuto ai microfoni di TuttoMercatoWeb Radio, Oreste Vigorito ha parlato del delicato momento che vive il mondo del calcio e delle complessità legate alla ripartenza. Non sembra convincere il protocollo sanitario.
“Questo virus era l’ultima cosa di cui aveva bisogno questo paese. Avevamo i primi segnali di ripresa dopo la crisi del 2009, questa epidemia per noi è stata una mazzata dalla quale sarà difficile risalire. Sicuramente però ce la faremo come fu per i nostri genitori e nonni, colpiti da altri cataclismi”
Poco sostegno al mondo del calcio
“Abbiamo un’azienda che distribuisce milioni di euro, e non solo a quel 10% di giocatori che fanno una vita da nababbi, ma alle migliaia di persone che ci ruotano intorno. L’esclusione da quello che è un modo di sostenere l’economia del mondo del calcio mi sembra assurda. Vedo il calcio come un’azienda messa all’angolo, che al pari di tante altre grandi aziende sta avendo poco sostegno”
IL PROTOCOLLO DELLA FIGC NON CONVINCE
“Sarà difficilmente attuabile anche in Serie A, non solo in B. E se vai verso un calcio più povero, diventa addirittura un sogno irrealizzabile. Si aggiungono costi di parecchie centinaia di migliaia di euro per una squadra di Serie B per finire il campionato. La spesa maggiore è il ritiro prolungato per due mesi, a parte dei mancati incassi per i biglietti e dei trasferimenti. Ma un operaio quando finisce la giornata di lavoro, va a casa o dorme in azienda?”
Troppe diseguaglianze nel mondo del calcio
“Bisogna ripartire da far fare una visita a tutti i presidenti delle squadre che si ostinano a spendere più di quanto potrebbero. Recuperata un minimo di quella razionalità, con me davanti a tutti, servirebbe migliore equilibrio nelle risorse. Le fughe in avanti sono perché chi ha portafogli da cinque scompartimenti e chi uno solo: fin quando ci sarà questa enorme disuguaglianza, il calcio non avrà mai pace. Più o meno è come quando cominci a bere: da un bicchiere ti ritrovi alcolizzato. Dobbiamo essere meno ubriachi, tornare a quei valori del calcio di provincia di una volta”
Caos nelle Istituzioni
“Le leggi che regolano il calcio sono del ’90, se non erro. Pensate che Serie A e B sono in minoranza rispetto a Lega Pro e dilettanti in assemblea, ma hanno più soldi. Chi ha di più ha meno in assemblea: sembrano quei parlamenti di una volta, c’è un disequilibrio incredibile. Quando devi rinnovare i quadri dirigenziali, c’è una spaccatura continua per tutte le componenti. Il virus non ci voleva, ma qualcuno mi ha detto che la Terra in questo caos almeno si sta dando una ripulita contro l’inquinamento. Fosse il cielo, anche il calcio si ripulirà?”.
Libero pensatore,
Abilitato all’esercizio della professione forense
Redattore per CasaNapoli.net