CDS – Caso Pjanic in procura. Si dovrà valutare se il file delle registrazioni sia stato manomesso
Caso Pjanic in procura: gli inquirenti dovranno valutare eventuali manomissioni del file delle registrazioni
Caso Pjanic in procura: gli inquirenti dovranno valutare eventuali manomissioni del file delle registrazioni
Stanno facendo il giro del web le dichiarazioni rilasciate al quotidiano Il Mattino da Giuseppe Pecoraro. Proprio come accadde con le immagini del fallo di Pjanic su Rafinha, non sanzionato dall’arbitro Orsato.
Qualcuno ha sollevato obiezioni in merito alla possibilità che relativamente all’episodio incriminato, il file possa esistere. A supporto di tale tesi si è infatti sostenuto che nei casi di situazione da “giallo”, non essendo ammesso il controllo VAR, sia del tutto normale aver riscontrato l’assenza di colloqui tra l’arbitro ed il giudice che opera dietro le quinte.
Va tuttavia tenuto in considerazione che il protocollo vieta l’utilizzo del VAR Review per comminare un cartellino giallo. Non è invece escluso che possano esservi dialoghi circa la valutazione dell’episodio.
Ciò accade in particolare quando l’arbitro o il VAR ritengano opportuna una valutazione più approfondita della dinamica di un intervento falloso oppure, più in generale, di un comportamento passibile di sanzione disciplinare. Posto che alcuni (rectius: molti) dettagli sfuggono alla cognizione sensoriale immediata.
Ciò vale sia nei casi di svista del direttore di gara, sia per l’occhio deputato al VAR. Il quale, per supportare l’arbitro nella decisione dubbia, ha necessità di rivedere l’accaduto al rallentatore, anche più volte.
Nel caso di specie, l’intervento del bosniaco su Rafinha appare certamente da ammonizione. Nulla esclude tuttavia che, vista la violenza dell’impatto, possa essere intercorso un colloquio tra i due arbitri (Valeri ed Orsato). Al fine di valutare l’eventuale inserimento dell’episodio in una casistica da cartellino rosso.
Come riporta l’edizione odierna del Corriere dello sport, tra non molto sarà inoltrato un esposto alle Procure di Milano e Roma.
Lo scopo sarà quello di rilevare se vi siano state manomissioni di quel file contenente le registrazioni audio tra la sala VAR e l’arbitro Orsato. Consegnato all’ex capo della Procura Federale soltanto all’inizio della successiva stagione calcistica. Ossia circa cinque mesi dopo la richiesta.