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Tamponi e test cardiopolmonari ai giocatori: il Napoli è scrupoloso nei controlli

Oltre ai tamponi, lo staff medico ha sottoposto gli azzurri ad altri controlli nel rispetto del protocollo di sicurezza

Il Napoli si sta preparando alla ripartenza. E la società partenopea sembra intenzionata a non lasciare nulla al caso. Nell’attesa di tornare ad allenarsi in gruppo, i calciatori si stanno sottoponendo a rigidi controlli sanitari, a partire dai tamponi.

Ovviamente, i primi test effettuati sono stati proprio i tamponi. In questo modo si può verificare con una certa attendibilità se ci sono giocatori positivi al coronavirus. Come riporta il Corriere del Mezzogiorno, il Napoli ha provveduto ad altri esami per la sicurezza dei propri tesserati.

Intanto, sono giunte buone notizie dai risultati dei controlli di martedì 12 maggio. Tutti i componenti dell’organico azzurro sono risultati negativi al Covid-19.

Nella giornata odierna, 15 maggio, è partito il secondo ciclo settimanale dei tamponi. In questo modo si potranno avere dei riscontri ancor più concreti sulle condizioni degli atleti.

Napoli, tutti i controlli medici effettuati finora

Come anticipato in precedenza, il Napoli sta rispettando con precisione e professionalità quanto previsto dal protocollo di sicurezza del Comitato Tecnico Scientifico.

Infatti, oltre ai tamponi, lo staff medico in queste ore ha fatto ricorso anche ad altri esami. Innanzitutto i vari calciatori si sono sottoposti a dei test cardiopolmonari, quindi a Ecg a riposo e sotto massimo sforzo.

Infine si è passati all’ecocardiogramma colordoppler. Nonostante quest’impegno, la società partenopea rischia di non poter far scattare gli allenamenti di gruppo dal 18 maggio.

Tutta la squadra dovrebbe ritrovarsi lunedì prossimo al centro sportivo di Castel Volturno. Il piano del club partenopeo prevedeva che lo staff fosse ospitato dall’hotel che sorge nei pressi della struttura.

In realtà, l’albergo è chiuso da circa due mesi. Si prevede che occorrano circa dieci giorni per sanificare e igienizzare la porzione dell’edificio che sarebbe destinata alla società di De Laurentiis.

Questa situazione, stando ai protocolli del CTS, non consente al Napoli di riprendere gli allenamenti. Manca, infatti, la struttura atta ad ospitare tutto lo staff durante il ritiro.

Il presidente azzurro è piuttosto contrariato da questa situazione e avrebbe già contattato la FIGC e la Lega Serie A per proporre una soluzione alternativa. L’idea è quella di introdurre una quarantena domiciliare per i calciatori.

In altre parole, una volta terminati gli allenamenti a Castel Volturno, i calciatori senza neanche fare la doccia dovrebbero tornare subito nelle rispettive residenze.

A questo punto si attende una risposta dalle istituzioni del calcio. In caso di via libera, il Napoli potrebbe effettivamente riaprire le sedute di allenamento collettivo dal 18 maggio. Al contrario, si rischia di dover bloccare tutto, con ovvi disagi per la preparazione della squadra in vista di un’eventuale ripartenza del campionato.

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