E’ morto Mario Corso
Si è spento Mario Corso all’età di 78 anni, il fenomenale mancino della Grande Inter.
Mario Corso si è spento oggi dopo un breve ricovero in ospedale. Avrebbe compiuto 79 anni il 25 agosto.
Trequartista della Grande Inter, dove ha militato dal 1957 al 1973, è stato ricordato così dall’ex presidente nerazzurro Massimo Moratti: “Era l’unico calciatore che Pelè dichiaratamente avrebbe voluto nel suo Brasile”.
Se ne va così un’altra stella di quell’Inter che vinse tutto negli anni settanta.
Trequartista, prima che il termine esistesse,Mario Corso fu definito da Gianni Brera con un gioco di parole “il participio passato del verbo correre”. Non gli serviva sgroppare in fascia (quella dei numeri 11 era per tradizione la sinistra) per fare la differenza in campo. Più che girare per il campo come una trottola, faceva girare il pallone, quasi sempre di sinistro. Specialista nei calci da fermo, perfezionò quel tiro a “foglia morta” che sarebbe divenuto non solo il suo marchio di fabbrica, ma anche una delle armi più temute dagli avversari dell’Inter di Herrera e della Nazionale Italiana di calcio.
Lo disse Gyula Mándi, C.T. della nazionale israeliana, dopo avere perso contro l’Italia: “Siamo stati bravi, ma ci ha battuti il piede sinistro di Dio”. Era il 15 ottobre 1961, il piede magico che aveva castigato Israele era quello Mario Corso.
Corso, nato a Verona il 25 agosto del 1941, da calciatore ha militato anche nel Genoa dove appese le scarpette al chiodo nel 1975.
Iniziò la carriera di allenatore nel 1978 allenando la primavera del Napoli.
Progettista meccanico con la passione per la lettura e per il calcio.
Innamorato della storia di Napoli Capitale e del Napoli.