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Radio Marte: L’intervento di Franco Carraro

Tuttosport - Raffaele Auriemma

Franco Carraro, ex presidente FIGC: “Studiare formule che attraggano di più. Giusto fare le riforme.”

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Franco Carraro, ex Presidente FIGC.

Sull’ipotesi play off: “Il calcio ha un’antica tradizione, siamo improntati su un campionato nazionale a girone unico. Nella vita però, per essere adeguati ai tempi, bisogna fare le riforme e cambiare le cose. Che il calcio si ponga il problema di studiare formule che attraggano di più penso che ne valga la pena. Nel calcio bisogna rispettare la localizzazione del tifo. Il calcio è una passione.”

Sull’attuale calcio: “Forse è dire un po’ troppo. Questo periodo ha obbligato tutti a comportarci diversamente da prima, tutti abbiamo una cappa psicologica addosso. In questo momento forse c’è minore passione. La proposta di De Laurentiis va approfondita e studiata: prima di cambiare il calcio bisogna essere certi. Sedersi sugli allori e non cambiare però è una sciocchezza grandissima.”

Sul come ravvivare la serie A: “Premesso che la Juventus, così come il Napoli, sta facendo un grande lavoro come società, quando in un campionato una squadra vince 9 anni di fila lo scudetto e negli stessi nove anni è stata protagonista in Europa ma non dominatrice, mi sembra sacrosanto porsi il problema che tutto sia adeguato e non migliorabile. Se la Juve fosse più forte, qualsiasi fosse la formula, vincerebbe. Il problema del calcio italiano è economico: la Juventus ha incassi tra i 430 e i 500 milioni di euro, le concorrenti sono circa alla metà. E quando hai la metà delle entrate fai fatica ad essere competitivo.”

Chiusura sul fallimento del Napoli nel 2004: “Nella vita e in tutte le cose la verità emerge. Penso che con calma i tifosi napoletani abbiano capito perfettamente che io purtroppo dovevo applicare le norme, che erano severe. Il problema del Napoli era che la dirigenza passata aveva commesso errori gravi. Per la verità, quando ho dovuto applicare regolamento, non sapevo poi dell’arrivo di De Laurentiis che è stato una fortuna. Non c’è dubbio che a posteriori le cose siano andate molto bene. Oggi non c’è forse un’attività imprenditoriale a Napoli dove la città eccelle, se non per il calcio. A Napoli di De Laurentiis ce ne vorrebbero una decina, ha dato assetto societario stabile. sono stato fortunato anche io che sia arrivato lui”.

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