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Festeggiamenti di Serie A e di Serie B. Essere a Napoli o a La Spezia non è la stessa cosa

Spezia festeggiamenti

La notte dei festeggiamenti a La Spezia per la conquista della Serie A

E’ una notte di festeggiamenti a La Spezia. Una notte d’estate che la città ed i tifosi tutti difficilmente scorderanno. La squadra della città è riuscita nella grande impresa di superare ai play off il Frosinone e raggiungere il traguardo della Serie A.

Ci sono voluti ben 114 anni per arrivare nel massimo campionato italiano e certamente non è stato facile. Il traguardo arriva al culmine di una stagione partita non benissimo per gli aquilotti di Vincenzo Italiano. Il tecnico però ce l’ha fatta a risollevarsi e spronare i suoi ragazzi, tanto che a fine campionato di B si ritrovano al 3° posto in classifica. Posizione migliore per affrontare la fase finale dei play off e che ha agevolato i liguri al termine dei giochi. Infatti lo Spezia vince a Frosinone per 0-1 e perde in casa con lo stesso risultato. Ma il piazzamento migliore nella griglia di partenza ha decretato la sentenza: Spezia in A per la prima volta ed è subito festa.

Festa per le vie delle città. “Non ce n’è Covid” da Napoli a La Spezia

La squadra si è subito catapultata in città per abbracciare virtualmente i suoi calorosi tifosi. E la gente ha risposto con forza, perché è giusto festeggiare e celebrare momenti come questi. Per una notte ci si dimentica di tutti i problemi e del periodo storico che stiamo vivendo. Per una notte il Covid può pure non esistere.

“Non ce n’è Covid” è lo slogan che va di moda negli ultimi tempi tra chi è stufo di seguire gli schemi e le regole e vuole pensare semplicemente a divertirsi. Ma per una notte in un Paese in cui stanno aumentando i numeri del contagio cosa potrà mai succedere? Allora per una notte, una sola notte, cosa potrà mai succedere se non si indossa la mascherina e non si tiene il distanziamento sociale? Che sarà mai?

La stessa cosa è accaduta a Napoli esattamente due mesi fa. Il 17 giugno gli azzurri conquistarono nel deserto Stadio Olimpico di Roma la loro sesta Coppa Italia, battendo i rivali storici della Juventus. Per le vie della città partenopea crebbe l’entusiasmo ed anche lì la gente si riversò in strada per festeggiare, eliminando qualsiasi freno al rispetto delle norme di distanziamento sociale.

Napoli e Spezia, due pesi e due misure. Quando Partenope è preda facile per la notizia

Due città in festa per i successi sportivi. Due popoli accomunati dalla passione verso la propria squadra del cuore. Popoli che abbandonano le norme sociali, creano assembramenti e non rispettano le indicazioni in questa era di pandemia. Qual è la differenza? Napoli non è La Spezia e viceversa.

Quando a metà giugno furono gli azzurri a trionfare gran parte della stampa nazionale condannò aspramente il comportamento dei cittadini partenopei. I napoletani furono additati come irresponsabili (pensiero condivisibile) per la scelta di scendere in piazza e celebrare il trionfo nella competizione. Il risultato fu che a due settimane dall’evento non fu registrato alcun picco di nuovi casi da contagio.

Oggi non è accaduta la stessa cosa, o meglio non è avvenuta alla stessa maniera. Gran parte della stampa ha parlato del trionfo e dei festeggiamenti. Pochi hanno soffermato l’attenzione sui rischi reali e potenziali da qui a qualche giorno. In un momento in cui in Italia aumentano i contagi da Coronavirus, chiudono le discoteche e c’è indecisione sulla ripresa dell’anno scolastico ci si sarebbe aspettati un più elevato senso di preoccupazione in merito alla faccenda.

Ma in fondo si sa, parlare male di Napoli è sempre facile. Napoli fa sempre notizia.

 

 

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