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Protocollo Covid nel calcio: ecco come funziona in Spagna

La Liga

Protocollo Covid, in Spagna c’è la possibilità della sconfitta a tavolino…

Protocollo Covid nel calcio: ecco come funziona in Spagna.

Il caso Juve – Napoli (domani ci sarà la sentenza della Giustizia Sportiva, ndr) ha messo in crisi il protocollo sanitario stilato da CTS e Lega di Serie A.

Il protocollo, stilato a maggio in una situazione diversa da quella attuale, deve essere rivisto.

Ma come funziona il protocollo anti covid nella Liga spagnola?

La Spagna è ancora ben distante da una risoluzione della pandemia da Coronavirus. Come per gli altri campionati europei si è lavorato per isolare il singolo positivo ed eventualmente il ritiro.

Sconfitte a tavolino.

Il presidente della Liga, Javier Tebas, ha deciso di non ammettere grandi eccezioni. Il minimo requisito per scendere in campo sono 13 giocatori, con almeno cinque di questi di prima squadra. La lista è di 35 giocatori, 25 della prima e 10 della filial. Possibile richiedere il rinvio di una partita (è successo nella Segunda Division) non oltre la trentesima. E solamente una volta, pena il 3-0 a tavolino (molto simile a quello che succede in Italia).

Ritorno negli stadi lontano.

Intanto c’ era l’intenzione, da parte della Liga, di lasciar tornare i tifosi sin dal mese di ottobre, ma per ora c’è stato solo un rinvio per l’inizio del prossimo anno. I lockdown nei vari quartieri di Madrid sono stati giudicati illegittimi da una Corte, la situazione è così in evoluzione giorno dopo giorno.

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