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L’entusiasmo per una partita: a volte ‘folklore’, altre volte ‘assembramento’. Coppa Italia 2019/2020 vs Derby della madonnina

L’entusiasmo per una partita: a volte ‘folklore’, altre volte ‘assembramento’. Coppa Italia 2019/2020 vs Derby della madonnina

L’entusiasmo per una partita: a volte ‘folklore’, altre volte ‘assembramento’. Coppa Italia 2019/2020 vs Derby della madonnina

Il derby disputato ieri a San Siro tra Milan e Inter ĆØ stato un match avvincente.

Due squadre che si sono affrontate a viso aperto e che hanno regalato emozioni.

Il risultato in bilico fino agli ultimi minuti.

Occasioni da una parte e dall’altra.

A fare da contorno al rettangolo di gioco, gli spalti inesorabilmente vuoti.

La spinta dei tifosi e il frastuono dei cori sembrano lontani ricordi che lasciano il posto al rumore delle scarpette che calciano il pallone. Al passaggio ā€˜chiamatoā€™ dai calciatori. Alle indicazioni tattiche urlate dagli allenatori.

Una cornice deserta (1.000 persone in tribuna non possono essere considerate ā€˜pubblicoā€™) che lascia lā€™amaro in bocca sia ai giocatori, protagonisti di quello spettacolo, che agli spettatori, i quali sono costretti ad osservare le gesta dei loro beniamini dalla tv.

A maggior ragione quando si tratta di partite che catalizzano lā€™interesse internazionale come il derby della Madonnina.

Il sacrificio ĆØ imposto dal superiore interesse alla salute, aggredito dal Covid-19 da ormai svariati mesi e che dopo la brevissima tregua estiva ĆØ tornato a graffiare gli Stati europei.

Ai tifosi non resterebbe che attendere la riapertura dei tornelli.

Utilizziamo il condizionale perchĆ© un modo per farsi sentire, i supporters, lā€™hanno trovato lo stesso.

Ieri, prima della partita, la Curva Sud rossonera ha organizzato un corteo di moto e motorini per accompagnare Ibra e compagni allo stadio, fermandosi all’esterno del Meazza.

Allo stesso modo, gli interisti hanno atteso tra i cori i due pullman che conducevano i calciatori nerazzurri verso lā€™impianto meneghino.

Dai media nazionali non sono giunti tuttavia i medesimi rimproveri riservati ai napoletani che scesero in strada a festeggiare dopo la vittoria della Coppa Italia contro la Juventus.

Il ā€˜folkloreā€™ da una parte, gli ā€˜assembramentiā€™ dallā€™altra.

L’entusiasmo contro la violazione delle regole.

Il calore contro la confusione.

Eppure parliamo in sostanza dei medesimi fatti, raccontati soltanto in modo diverso.

Tralasciando lā€™enorme differenza tra il numero (minimo) di contagi che si registravano il 17/06 in terra partenopea e quelli che si contano oggi nel capoluogo lombardo, ci chiediamo: quando i napoletani rivendicheranno ancora una volta il diritto a un’informazione corretta, si sentiranno rispondere ancora una volta ā€œbasta con questo vittimismoā€?

Forse dovremmo eliminare il punto interrogativo.

AndrƠ esattamente cosƬ. E Napoli lo sa.

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