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Emilio Di Marzio, lancia un appello dal proprio profilo Facebook per i teatri e per i cinema

Emilio Di Marzio, vice presidente del CDA del Teatro Stabile di Napoli, lancia un appello tramite Facebook

Emilio Di Marzio, vice presidente del CDA del Teatro Stabile di Napoli, lancia un appello tramite Facebook

Questo il messaggio:

Non vorrei essere nei panni di chi governa questa fase cosƬ terribile, in cui ĆØ davvero difficile trovare un bilanciamento tra la guerra al virus e la necessitĆ  l’economia e la tenuta sociale non subiscano un colpo mortale. Soprattutto ora, con questa seconda ondata, quando le risorse ingenti impiegate nella prima fase dal governo nazionale e regionale in Campania per fronteggiare l’emergenza economica cominciano a essere scarse.
Proprio per questa consapevolezza, non mi iscrivo alle tifoserie e provo a ragionare laicamente.

Confesso subito che avrei preferito, e penso saremmo ancora in tempo per farlo, delle forme di prelievo forzoso da stipendi e conti correnti dei cosiddetti garantiti. Nulla di bolscevico ma un piccolo straordinario segnale chiesto a ciascun contribuente che vive in settori non direttamente toccati dall’emergenza verso contribuenti che invece sono danneggiati drammaticamente da chiusure piĆ¹ o meno severe.

Tra queste categorie, mi sia consentito lanciare un appello a favore del comparto culturale del nostro Paese e invitare il governo a rivedere la chiusura di cinema e teatri e, in ogni caso, a ristorare adeguatamente un settore produttivo che vale miliardi di euro, centinaia di migliaia di posti di lavoro e soprattutto l’alimento indispensabile per la crescita civile del Paese.

So che bene di trovare in Franceschini, a mia memoria il migliore Ministro della Cultura da molti decenni, un orecchio attento e sensibile.

Come scrive il direttore del nostro Stabile Roberto AndĆ² la chiusura ĆØ ‘un colpo che puĆ² diventare mortale’ per il teatro come per il cinema.

Con coraggio, quest’estate, lo Stabile di Napoli ha deciso di tenere la stagione estiva e di farlo in tutta sicurezza al Maschio Angioino. Con estrema severitĆ  nell’applicazione dei protocolli di sicurezza.

Chi ĆØ andato alla Mostra del Cinema di Venezia o semplicemente al cinema sotto casa, o chi si ĆØ recato ai primi spettacoli della stagione al chiuso dei nostri teatri ha avuto modo di verificare quanto l’ampiezza degli spazi a fronte di un numero limitatissimo di posti occupati, le file separate, l’obbligo di mascherina e distanziamento abbiano reso cinema e teatri luoghi sicuri.

Questo blocco, per quanto ci si augura con Franceschini sia ‘il piĆ¹ breve possibile’, mette in seria difficoltĆ  economica i teatri. I cinema, le produzioni, la compagnie, le maestranze, i tecnici e gli attori, tutti giĆ  provati da molti mesi.

E mette non meno in difficoltĆ  il pubblico. Il vero grande protagonista di quel rito collettivo che ĆØ l’arte, una condivisione simbolica delle emozioni e dei sentimenti, un divino anacronismo.

Non ho soluzioni facili in tasca e non me la prendo indistintamente con la classe politica e di governo.

So quanto il governo nazionale, tra mille difficoltĆ  di bilancio, ha fatto in questi anni per la cultura del paese. E quanto la prima giunta De Luca abbia creduto, anche con risorse incredibili, nel comparto in Campania.

Vorrei tuttavia, con questo semplice appello, contribuire perchĆØ non si spenga la luce.

Quella delle sale certo e soprattutto quella dell’attenzione verso un mondo straordinario, della magia, della meraviglia, dell’incanto.

ps

leggo in questi minuti di un incremento del fondo regionale per cultura e spettacolo da 10 a 15mln. in tempi magri come questi ĆØ un’ottima notizia.”

 

 

 

 

 

Di seguito il post sulla pagina Facebook di Emilio Di Marzio:

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10220634148096297&id=1012938631

 

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