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Prof.Salini: Per il virus in Campania qualcosa va fatto ma sono contro gli allarmismi

Prof. Salini: Niente allarmismi ma il virus ha un andamento bizzarro e qualcosa va fatto.

Ai microfoni diĀ Radio Marte nel corso della trasmissione ā€œSi gonfia la reteā€ di Raffaele Auriemma ĆØ intervenuto il professor Vincenzo Salini, membro della commissione medico-scientifica della FIGC. Si ĆØ parlato della situazione globale e regionale legata al coronavirus con una particolare attenzione al mondo del calcio e al famoso episodio di Juve-Napoli

Sistema delle fasce? Se i dati che noi abbiamo sono corretti e se le Regioni li forniscono correttamente, sicuramente qualcosa bisogna fare e non far finta di nulla. In Lombardia il numero dei pazienti ĆØ tornato elevato ma per quello che sento non sono gravi come accaduto a marzo. Sicuramente perĆ² qualcosa va fatto, il virus ha un andamento bizzarro, non conosciamo le reazioni dell’organismo. Io perĆ² sono contrario agli allarmismi.

Caso Napoli? Quello che ha spinto l’ASL a imporre questo comportamento non ĆØ dato saperlo, so le cose che riportano gli organi di stampa. Il protocollo in alcune situazioni ĆØ molto chiaro, in realtĆ  il comportamento poi sta alle societĆ , non prendo parti. Da quello che leggo, l’unico problema prettamente sportivo ĆØ la violazione del protocollo. Sul fatto delle ASL sostengo – da medico e da cittadino – che se il comportamento diventa difforme in tutta Italia, non abbiamo possibilitĆ  di continuare il campionato. Le societĆ  di calcio non sono al di sopra della realtĆ . Affinche il campionato possa seguire perĆ² ĆØ normale che i calciatori facciano parte di una categoria protetta. Se per 3, 4 o 5 positivi rinviamo le partite non c’ĆØ possibilitĆ  di fare nulla.

Penso che tutte le situazioni interpretabili sono destinate a fallire, perchĆ© diventano soggettive. Non so quali siano i principi di quella sentenza ma, dal punto di vista strettamente medico, il protocollo ĆØ abbastanza chiaro. Se una ASL si comporta in un modo o Ā e una nell’altro, non abbiamo speranza. Dopo una settimana, visto il tempo medio di incubazione tra i 4 e i 7 giorni, non dovevano esserci problemi”.

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