La leggenda che diventa eterna: dio è morto, ora vogliamo che l’ oltreuomo viva
AD10S Diego: la leggenda diventa eterna.
La leggenda che diventa eterna: dio è morto ora vogliamo che l’ oltreuomo viva.
Ieri, poco dopo le 17.00, impazzano le voci sul web: “Maradona è morto”, “un arresto cardio respiratorio ha stroncato l’ ex Pibe de Oro”. Sui social frasi di incredulità, i gruppi whatsapp ingolfati con il solito messaggio: “Ragazzi ma è sicuro? Ma non può essere…”. E invece sì…l’ ultimo dribbling non gli è riuscito: Diego si spegne a 60 anni, nello stesso giorno di Fidel Castro, quattro anni dopo, amici uniti anche nella morte…
Papa Francesco, Pelè, Platini, i suoi ex compagni del Napoli e poi il Premier Conte, il suo ex Presidente Ferlaino, Silvio Berlusconi: tanti i messaggi di commozione. Appena un mese fa, in occasione dei suoi 60 anni tanti personaggi dello sport e non solo, gli facevano gli auguri, in festa.
Da Napoli arriva il messaggio più struggente: un popolo che scende in piazza. Quartieri Spagnoli in veglia, San Giovanni a Teduccio che omaggia il suo murales, l’ esterno del San Poalo (che sarà intitolato proprio all’ argentino-napoletano) che diventa “camera ardente”. Il vanto che diventa pianto.
Mercoledì 25 novembre 2020 sarà per sempre una data spartiacque per tutti quelli che amano il calcio e non solo.
Per tutti quelli che hanno un minimo di cultura generale sapranno che la data del 25 novembre sarà per sempre la data che indicherà la fine del mondo calcistico degli ultimi 50 anni. Da quando cioè Diego si è reso conto che con quel suo mancino poteva fare ciò che voleva.
Non ce ne vogliano chi ha come fede questa o quella religione, il 2021 sarà l’ anno 1 dopo Maradona, il 2020, oltre ad essere un anno infame, sarà lo zero assoluto per sempre, che taglia in due le epoche: prima e dopo Diego.
Se ne va chi ha fatto piangere, gioire, ridere, emozionare e saltare. Se ne va un personaggio tanto discusso quanto amato.
Una figura che per radici culturali e storiche ha unito ancora di più Napoli e Buenos Aires. Se ne va il dio del calcio assoluto, colui che non avrà eredi nonostante si sforzi sempre di trovarne uno. Diego è e sarà arte, il Michelangelo del pallone.
Diego sarà per sempre la Napoli vincente a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, Diego sarà per sempre al Boca Juniors, Diego sarà per sempre con la dieci argentina sul tetto del Mondo.
Genio e sregolatezza, follia e talento. Diego è quella “mano de dios” che ha fatto piangere gli inglesi nell’ ’86. Riscatto argentino dopo il bombardamento delle Malvinas da parte proprio del Regno Unito.
Il Pibe de Oro è stato un alieno nato sulla Terra e per tutti noi napoletani e per gli argentini è stato il barrillete cosmico, gioia e rivoluzione, essenza pura del calcio, l’ inarrivabile. Il più umano tra gli dei, il più divino tra gli uomini.
“Voglio che al mio funerale si dica: Grazie per aver giocato a calcio, grazie per la palla” , diceva qualche anno fa.
Se ne va un pezzo di Napoli…”oh mamma mamma mamma, sai perchè mi batte il corazon…” , e chi dice che è solo calcio, non ha capito niente. Ciao Diego, onore a te. Non sei stato il più bravo, sei stato il migliore…
Progettista meccanico con la passione per la lettura e per il calcio.
Innamorato della storia di Napoli Capitale e del Napoli.