Autopsia Maradona, niente tracce di alcool e droga: lo sfogo della figlia Giannina
Dall’autopsia Maradona è emersa anche una sospetta mancanza di farmaci per la cardiopatia
Diego Armando Maradona era pulito, non aveva assunto sostanze stupefacenti e nemmeno alcoliche prima di morire. Ad un mese circa dalla sua scomparsa (era il 25 novembre) sono stati divulgati i primi, sorprendenti risultati dell’autopsia Maradona.
La testata spagnola AS ha riportato che i medici legali non hanno riscontrato alcuna presenza nel corpo del compianto campione di sostanze proibite.
Invece aveva preso degli psicofarmaci. Nel dettaglio, si trattava di medicinali antiepilettici e antidepressivi. Infine ce n’era un altro per combattere l’astinenza da alcool.
Al momento risulta un mistero l’assenza dall’organismo del Pibe de Oro del farmaco per curare la sua cardiopatia. Il suo decesso, a quanto pare, non è stato affatto immediato.
Dall’autopsia Maradona è emerso che l’ex fuoriclasse del Napoli è morto dopo circa 6-8 ore di agonia. La causa del decesso è un edema polmonare provocato da un’insufficienza cardiaca riacutizzata.
Dunque, stando alle analisi dei medici legali, potrebbero esserci effettivamente gli estremi per le ipotesi di reato avanzate fin qui dalla magistratura. Queste riguardano soprattutto coloro che si sarebbero dovuti occupare delle precarie condizioni di salute dell’asso argentino.
L’attacco di Giannina e le affermazioni degli avvocati Pisani
In seguito all’esito dell’autopsia Maradona, la figlia Giannina si è sfogata su Twitter. La ragazza ha rivolto le sue dure parole a tutti i detrattori che attendevano i risultati: “Per avere droghe, marijuana e alcool”.
Giannina ha proseguito dicendo che, anche se lei non è un medico, si è accorta che il padre aveva un gonfiore anomalo. Inoltre aveva: “La voce robotica, non era la sua voce”.
Intanto gli avvocati napoletani Angelo e Sergio Pisani chiedono che sia fatta giustizia. Entrambi si sono rivolti agli inquirenti argentini affinché indaghino a fondo per “identificare chi non ha evitato tale morte”.
I legali hanno puntato il dito anche contro coloro che di recente hanno fatto circolare sul web dei video auto-lesionisti che hanno come protagonista Maradona. In alcuni filmati lo si vede anche mentre attacca le sue adorate figlie.
Gli avvocati Pisani sospettano che i responsabili di queste azioni siano le stesse persone che gestivano il patrimonio dell’immenso campione. A tal proposito, si sono chiesti per quale ragione economica o di comunicazione abbiano reso pubblici quei video.
Inoltre dubitano che fossero in possesso delle autorizzazioni alla diffusione del fuoriclasse argentino. I legali non escludono che possa essersi trattato di “circonvenzione di incapace”. In quel periodo, infatti, Maradona forse non era in grado di capire che la circolazione di quei filmati avrebbe avuto per lui un ritorno negativo di immagine.
La richiesta alla magistratura degli avvocati dopo l’autopsia Maradona è chiara. Per loro è fondamentale che “vengano accertati e valutati eventuali interessi e guadagni sul numero di visualizzazioni” di quei video virali.
Inoltre gli investigatori dovranno chiarire per quale motivo queste persone abbiano deciso di mostrare “quelle immagini in violazione alla privacy, diffuse in danno di Maradona”.
Patrizia Gallina è una giornalista e conduttrice sportiva presso le emittenti televisive della Liguria, laureata in scienze umanistiche presso l’Università degli Studi di Genova. Ha ideato e condotto su Liguria Web Tv la trasmissione sportiva “Genoa e Samp i colori del calcio”, ha partecipato ad Antenna Blu al programma Footgolf, canale 16 del digitale terrestre, e in molte altre emittenti genovesi. Da sempre appassionata di calcio e di sport a 360 gradi, ha iniziato presso La Settimana dello Sport (giornale sportivo di Genova) e adesso è redattrice sportiva presso CasaNapoli.net