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Il Punto (di) G. – Il Napoli perde a Verona e non ritrova più se stesso: #GattusoOut?

Il Napoli perde a Verona in uno dei match più brutti degli ultimi anni. Squadra smarrita, gioco inesistente. #GattusoOut la soluzione?

Il Napoli perde a Verona e colleziona la sesta sconfitta in campionato su diciotto partite giocate.

Il che non sarebbe neanche così grave considerato che gli azzurri, nonostante tutto, e per gli obiettivi di inizio stagione, conservano una classifica dignitosa a ridosso della zona Champions.

Ma la classifica è anche figlia di un campionato caratterizzato da passi falsi ed alti e bassi di tutti;

una magra consolazione che si gongola più sulle disfatte altrui che sui propri reali meriti.

Quel che è davvero grave, ed ormai chiaro agli occhi di tutti, è la preoccupante involuzione patita dal Napoli di Gattuso negli ultimi due mesi di stagione;

Gli azzurri escono sconfitti contro il Verona, squadra che Juric ha forgiato con carattere, tatticismo e gioco.

Lo fanno buttando alle ortiche un vantaggio flash di Lozano, roba da almanacco del calcio, il che rende la resa partenopea ancora più deprimente.

E la rende ancora più deprimente perché, a confronto, alla Vigilia della partita, c’erano le due squadre che avevano subito meno gol nei primi quindici minuti di gioco nei precedenti match di Serie A.

Il gol di Lozano, che dopo 8 secondi ha messo in discesa la partita del Napoli, avrebbe lasciato, ad ogni altra squadra,

ampi margini di spazio per una serena gestione della partita e una consacrazione di vittoria agevole.

Purtroppo però, al Bentegodi di Verona, posta la palla al centrocampo per la ripresa del match,

dal minuto due di gioco, il Napoli sparisce dal campo e, un po’ per stanchezza, un po’ per paura, un po’ per incapacità, finisce per consegnarsi apertamente al Verona.

Che poi andare sotto a Verona, squadra ben costruita e ben gestita, non sarebbe neanche grande peccato quest’anno; ma anche nel perdere c’è modo e modo di farlo.

Ancora una volta, come se non fossero bastate le prestazioni asettiche precedenti, gli azzurri peccano di carattere, precisione e voglia.

Proprio la voglia assente, di lottare, di sudare la maglia, di vincere, sembra costituire quel burrone buio nel quale i giocatori azzurri ed il Napoli sono caduti e non riescono più ad uscire.

I tre gol subiti dal Verona sono solo tre gol;

numeri che vanno a riempire le statistiche per le quali Gattuso ed i suoi abbandonano il primato di miglior difesa del campionato, ora in calce alla Juventus.

Più preoccupanti sono le modalità per le quali sono arrivati i gol dei gialloblu;

Il Napoli, al di la dei numeri difensivi che restano comunque benevoli, espone una fragilità mentale e organizzativa che lascia perplessi i più.

Di Lorenzo si dimentica di fare la diagonale, Maksimovic si addormenta più volte.

Hysaj, a sinistra come a destra, racconta sempre una storia diversa da quella che narrano le sue oltre duecento presenze in serie A a ventisei anni.

Pazzesco pensarlo e doverlo constatare ancora una volta:

in campo a Verona, nel reparto difensivo, come spesso capita, due dei quattro schierati persistono nella loro condizione di separati in casa con contratti in scadenza.

Grave, gravissima la mancanza di identità e l’involuzione di quella che il mister aveva provato a costruire nell’arco delle prime giornate di questa CovidSerieA. Vero.

Ma gravissimo, alla stessa maniera, è essersi costretti spalle al muro nella gestione dei rinnovi di contratto:

Milik, al quale auguriamo il meglio possibile nonostante un po’ di irriconoscenza nei confronti di una società che gli aveva rinnovato il contratto nel periodo più buio della sua carriera,

ha lasciato Napoli accasandosi al Marsiglia.

Llorente, con ogni probabilità, si trasferirà in maniera gratuita ad Udine.

Ma le altre dispute sui rinnovi, Maksimovic ed Hysaj, giocatori che orbitano spesso nella formazione titolare azzurra, rischiano di condizionare pesantemente le prestazioni degli stessi e dei loro compagni di squadra.

Quindi si, male gli azzurri specchio di un Gattuso che forse ha perso la bussola con la quale stava navigando nel Golfo di Napoli.

Male i singoli, che non danno più parvenza, in campo, di voler essere parte di questo contesto di gioco.

Ma malissimo la gestione societaria dei rinnovi che, volente o nolente, influisce sullo spogliatoio e sulle prestazioni dei calciatori tesserati.

Dopo la sconfitta meritata nella finale di SuperCoppa Italiana contro la Juventus, ci si aspettava una risposta di carattere degli uomini capitanati da Lorenzo Insigne.

Così, purtroppo non è stato.

Il Napoli perde a Verona e Giulietta si arricrea.

Bei tempi quelli nei quali, a suon di gol, le davamo della “zoccola”.

Oggi la realtà è un’altra:

tra le voci di un ritorno di Benitez, e quelle di un ritorno di Sarri, bisognerà fare qualcosa per ritrovare la strada giusta.

Dopo #AncelottiOut della passata stagione, #GattusoOut può essere la soluzione?

Ai posteri l’ardua sentenza.

 

 

 

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