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Serie A, Gravina: “Riaprire gli stadi ai tifosi rispettando i protocolli non crea pericoli alla salute”

GDS - Gravina

Serie A, Gravina: “Riaprire gli stadi ai tifosi rispettando i protocolli non crea pericoli alla salute”

Serie A, Gravina: “Riaprire gli stadi ai tifosi rispettando i protocolli non crea pericoli alla salute”

Intervenuto sul canale delle Commissioni consiliari del Comune di Firenze, il presidente della Figc Gabriele Gravina è tornato a parlare della possibile riapertura degli stadi ad un numero limitato di persone: “Non mi sembra sia un grande pericolo, per la salute dei nostri tifosi, far entrare 100 persone in impianti che ne possono contenere 500-1000, o far entrare 10mila persone in stadi da 60mila, con il rispetto dei protocolli che abbiamo provato sul campo di saper applicare e di saper comunque portare avanti con grande senso di responsabilità, in uno sport, il calcio, che si svolge all’aperto. La cultura sta cercando di ottenere la possibilità di riaprire cinema, teatri in percentuali minime ma comunque c’è l’idea di poter riaprire. Io credo che non ci sia nulla di offensivo nel poter declinare un concetto fondamentale a me tanto caro, che anche lo sport è cultura“.

Dunque il Presidente della Figc auspica una riapertura in tempi brevi degli stadi di calcio. Ricordiamo che i tifosi mancano dagli impianti sportivi dagli inizi di marzo 2020. Ormai più di un anno, salvo quel breve periodo in ottobre dove fu consentito l’ingresso ad un massimo di 100 tifosi.

Da mesi ormai si parla di una riapertura, almeno al 30% della capienza, degli impianti sportivi. Al momento ben poco si è mosso, ma una prima sperimentazione potrebbe arrivare proprio in Italia, con i prossimi Europei che si svolgeranno anche nel nostro paese. Il Covid-19 però continua a imperversare, tra vaccinazioni a rilento, decisioni rinviate, nuovi spetti di lockdown e zone rosse. Quando si potrà tornare allo stadio? Ancora non è dato saperlo, potrebbe essere a fine stagione o per la prossima, l’unica cosa certa è che dipenderà dal virus e che è ormai passato più di un anno da quando il mondo è cambiato.

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