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Iannicelli su Gattuso: “Se deve dire bestialità, meglio il silenzio stampa. La società ha fatto una scelta condivisibile”

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Iannicelli su Gattuso: “Se deve dire bestialità, meglio il silenzio stampa. La società ha fatto una scelta condivisibile”

Iannicelli su Gattuso: “Se deve dire bestialità, meglio il silenzio stampa. La società ha fatto una scelta condivisibile”

Il Napoli sbanca San Siro. 1-0 in casa del Milan, al Meazza, in quello stadio dove sembrano essere iniziate le sventure della stagione azzurra. Stavolta l’impianto meneghino restituisce agli azzurri la verve necessaria per affrontare la parte finale del campionato ed a rincorrere l’obiettivo quarto posto.

Sono ben dieci i punti conquistati nelle ultime quattro partite. E quanti rimpianti per l’ingenuità di Manolas contro i neroverdi che è costata il pari a tempo scaduto.

Se il filotto era iniziato con tre squadre di medio-bassa classifica (Benevento, Sassuolo, Bologna), vincere a Milano con una buona prestazione può significare qualcosa in più per Gattuso e i suoi.

Ma nel post partita, nei confronti dell’allenatore calabrese, non c’è spazio soltanto per gli elogi. A rincarare la dose di critiche, Peppe Iannicelli durante Campania Sport su Canale 21.

Queste le sue parole: “Se io società devo mandare Gattuso in conferenza stampa per dire quelle bestialità, allora forse è meglio che lo metto a tacere. Perché quando Gattuso dice: ‘Dobbiamo ringraziare Maksimovic e Hysaj perché sono a fine contratto e ci stanno dando una mano’, io vado ai matti! Gattuso non si può permettere di dire queste cose, che cosa vuol dire che i giocatori sono a scadenza di contratto? Se sono a scadenza vuol dire che la società ha fatto delle valutazioni rispetto alle quali tu tecnico non devi intervenire, tu devi allenare quello che hai a disposizione.

Per me queste sono cose gravi, così come quando dopo che la società ti ha rinnovato la fiducia, e però si è giustamente guardata attorno, vai in conferenza stampa a dire di sentirti maltrattato e sfiduciato. Allora se questa è la capacità di comunicazione dell’allenatore in un momento così delicato, allora io società faccio anche bene a farlo star zitto”.

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