AS – Perez insiste: “La Superlega non è morta, alcuni club hanno subito pressioni. Ma questo progetto o un altro molto simile andrà avanti, e spero presto”
AS – Perez insiste: “La Superlega non è morta, alcuni club hanno subito pressioni. Ma questo progetto o un altro molto simile andrà avanti, e spero presto”
AS – Perez insiste: “La Superlega non è morta, alcuni club hanno subito pressioni. Ma questo progetto o un altro molto simile andrà avanti, e spero presto”
Il Presidente del Real Madrid Florentino Perez si è concesso una lunga intervista al quotidiano spagnolo AS, svelando alcuni dettagli interessanti sul progetto, per ora sfumato, della Super Lega.
“La società Superlega esiste e anche i partner che compongono la Superlega. Quello che abbiamo fatto è concederci qualche settimana per riflettere sulla virulenza con cui alcune persone che non vogliono perdere i loro privilegi hanno manipolato il progetto“.
Nessun pentimento sul modo in cui è stato lanciato il progetto
“No perché, anche se fosse stato fatto in altro modo, la reazione di quei pochi privilegiati sarebbe stata la stessa. Già a gennaio il presidente Uefa ha emesso duri avvertimenti alla Super League. Volevamo discutere i dettagli con la Uefa, ma non ci hanno dato tempo. È stata organizzata un’operazione orchestrata e manipolata. Non ho mai visto niente del genere. Siamo stati costretti a rivolgerci a un tribunale che ha emesso una dichiarazione molto precauzionale che dice tutto. Ordina alla Uefa e alla Fifa, così come alle leghe e alle federazioni nazionali, di astenersi dall’intraprendere qualsiasi azione, dichiarazione o comunicato che impedisca la preparazione della Super League. A mio parere, questa sentenza pone fine al monopolio della Uefa. Nonostante sia stata rilasciata martedì, mercoledì il presidente Uefa ha insistito con le sue minacce. Si tratta di atti che vanno contro la libera concorrenza nell’Unione europea, e questo è molto grave”.
La Superlega non va contro i campionati nazionali
“Non è né un piano di esclusione né va contro le leghe. Il progetto Superlega è il migliore possibile ed è stato fatto per aiutare il calcio a uscire dalla crisi. Il calcio è gravemente ferito perché la sua economia sta affondando e dobbiamo adattarci al tempo che viviamo. La Superlega non va contro i campionati nazionali e mira a più soldi per tutto il calcio. Si è pensato di dare più interesse alle partite. E penso che anche la nuova riforma della Uefa non risolva il problema perché ciò che è stato presentato non è nemmeno migliore di quello che c’è. E poi, non possiamo aspettare fino al 2024”
Perez- Superlega – I motivi del rifiuto di Bayern e PSG
“Il Bayern è in procinto di cambiamenti nella sua direzione. Nel caso del Psg perché glielo avremmo detto più tardi. Perché il gruppo di dodici aveva lavorato e operato per molti anni. Ma stavano per essere invitati entrambi“.
Sul contratto vincolante che avrebbero firmato i 12 club
“Non ho intenzione di iniziare a spiegare cosa sia un contratto vincolante. I club non possono farla franca. Alcuni, a causa delle pressioni, hanno dovuto dire che se ne vanno. Ma questo progetto o un altro molto simile andrà avanti, e spero presto”
Su JP Morgan, che ieri si è sfilata dal progetto
“Non è vero nemmeno questo. Sta riflettendo. Se dobbiamo cambiare qualcosa, sarà fatto, ma la Superlega è il miglior progetto che abbiamo pensato”
Club direttamente coinvolti nella trattativa con gli operatori televisivi
“È quello che intendiamo fare. Ciò si riflette nell’accordo vincolante della Superlega. Siamo d’accordo tutti e dodici, e anche altri club che sembrano essere contro il progetto ma che allo stesso tempo giocano l’Euroleague di basket (il riferimento è al Bayern, ndr). Ora dobbiamo fare uno sforzo e spiegare alla gente il progetto, che è falso che sia esclusivo. Ogni volta che c’è un cambiamento, anche se è un cambiamento positivo, produce un rifiuto. La stessa cosa è accaduta quando sono nati i campionati nazionali in un momento in cui si giocavano solo quelli regionali, e naturalmente quando è nata la Coppa Europa, nel 1955. I tempi cambiano e le persone e il mondo si evolvono, e tu devi adattarti per obbligo. Non solo è necessario, è anche conveniente. Non dirò alla Uefa cosa dovrebbe fare, ma penso che dovrebbe cambiare, perché è necessario rendere le competizioni più intense e competitive”.
Libero pensatore,
Abilitato all’esercizio della professione forense
Redattore per CasaNapoli.net