È morta Carla Fracci, “l’eterna fanciulla danzante” si è spenta ad 84 anni
Ad 84 anni si è spenta Carla Fracci, è morta nella sua Milano la ballerina classica più famosa al mondo
Carla Fracci è morta a Milano a 84 anni per un tumore che l’aveva colpita già da tempo contro il quale aveva lottato con con silenzioso coraggio.
84 anni quasi tutti passati danzando
Carla Fracci, la ballerina classica più famosa al mondo e considerata una delle più talentuose del Novecento. Si è avvicinata alla danza subito dopo la seconda guerra mondiale entrando a far parte della Scuola del Teatro alla Scala dove è stata sempre di casa. Nella sua lunga carriera è stata nei più famosi corpi di ballo. Dal London Festival Ballet al il Sadler’s Wells Ballet, ora noto come Royal Ballet, ma anche lo Stuttgart Ballet e il Royal Swedish Ballet. Ha ballato con tutti i principali danzatori da Rudolf Nureyev a Roberto Bolle. Tra i tanti riconoscimenti nella sua carriera il premio del Senato che le è stato attribuito lo scorso anno. Molti dei suoi lavori sono stati realizzati in collaborazione con il marito, il regista Beppe Menegatti, con cui ha avuto un figlio Francesco. E così, leggiadra e solida, dolce e tenace, se n’è andata un “monumento nazionale”. È stata un mito del balletto, una delle più grandi artiste della danza internazionale. “Eterna fanciulla danzante”, la definì il poeta Eugenio Montale. “You are wonderul” le confessò commosso Charlie Chaplin dopo averla vista.
Le origini contadine delle quali era orgogliosa
È vissuta volando ma di sé diceva orgogliosa: “Sono cresciuta tra i contadini, nelle campagne vicino Cremona, libera, tra molti affetti e necessità concrete. E proprio lì, ben piantate nella terra, ci sono le mie radici”. Carla Fracci è stata davvero una artista unica, un misto di concretezza meneghina e leggerezza della poesia, una protagonista sia dell’esclusivo mondo del balletto classico che di quello pop della televisione e dei rotocalchi: un viaggio longevo e trionfale, il suo, delicatissima e struggente Giselle, toccante Giulietta, aerea Sylphide nei più grandi teatri del mondo; non solo la Scala ma anche il Royal Ballet, lo Stuttgart Ballet, il Royal Swedish Ballet e, dal 1967, artista ospite dell’American Ballet Theatre, con i più eccelsi partner come Erik Bruhn, Rudolf Nureyev, Mikhail Baryshnikov, Gheorghe Iancu, Vladimir Vasiliev, Henning Kronstam, gli italiani Amedeo Amodio, Paolo Bortoluzzi, e coreografi come Cranko, Dell’Ara, Rodrigues, Nureyev, Butler, Béjart, Tetley e molti altri. ( fonte La Repubblica)
giornalista pubblicista