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Visin, la lettera prima dell’addio a soli 20 anni: “Mi vergogno di essere nero”

Seid Visin, giocatore che ha deciso di farla finita suicidandosi, aveva lasciato una lettera alla sua terapeuta e ad alcuni amici

Seid Visin, giocatore che ha deciso di farla finita suicidandosi, aveva lasciato una lettera alla sua terapeuta e ad alcuni amici.

Oggi il ‘Corriere della Sera’ ha pubblicato una lettera che lo stesso Visin aveva inviata tempo fa ad amici e alla psicoterapeuta per raccontare il suo terribile disagio legato al dover fare tutti i giorni i conti con fenomeni di discriminazione razziale. Parole che lette oggi fanno ancora piĆ¹ male.

Ecco l’estratto:

“Sono stato adottato da piccolo. Ricordo che tutti mi amavano. Ovunque fossi, ovunque andassi, tutti si rivolgevano a me con gioia, rispetto e curiositĆ . Adesso sembra che si sia capovolto tutto. Ovunque io vada, ovunque io sia, sento sulle mie spalle come un macigno il peso degli sguardi scettici, prevenuti, schifati e impauriti delle persone. Ero riuscito a trovare un lavoro che ho dovuto lasciare perchĆ© troppe persone, specie anziane, si rifiutavano di farsi servire da me e, come se non mi sentissi giĆ  a disagio, mi additavano anche come responsabile perchĆ© molti giovani italiani non trovassero lavoro. Dentro di me ĆØ cambiato qualcosa. Come se mi vergognassi di essere nero, come se avessi paura di essere scambiato per un immigrato, come se dovessi dimostrare alle persone, che non mi conoscevano, che ero come loro, che ero italiano, bianco. Non voglio elemosinare commiserazione o pena, ma solo ricordare a me stesso che il disagio e la sofferenza che sto vivendo”.