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Draghi chiama Gravina: “Stop o stadi chiusi”, ma Lega Serie A non ci sta e l’unica voce fuori dal coro è di ADL

Draghi chiama Gravina: “Stop o stadi chiusi”, ma Lega Serie A non ci sta e l’unica voce fuori dal coro è di ADL

Draghi chiama Gravina: “Stop o stadi chiusi”, ma Lega Serie A non ci sta e l’unica voce fuori dal coro è di ADL

Ieri Mario Draghi ha sentito il presidente della Figc Gabriele Gravina, chiedendogli di valutare una sospensione del campionato o di svolgere le partite a porte chiuse. Nessun aut aut al momento, ma un invito alla riflessione vista la situazione difficile testimoniata anche dal caos degli ultimi giorni. La speranza della Lega è che bastino il nuovo protocollo (si gioca con 13 negativi andando a pescare anche dalla Primavera in caso di necessità) e il prossimo incontro con il governo, previsto per mercoledì. La Lega prova a non fermarsi, senza nemmeno l’intenzione di voler tornare alle porte chiuse, ipotesi che le società in assemblea hanno visto come un affronto, alla luce anche dei mancati ristori chiesti dal mondo del pallone al governo e accordati ad altri settori.

Sulle pagine de Il Messaggero si fa il punto sulla richiesta del governo che, dato l’aumento dei contagi, ha chiesto di fermarsi al calcio proponendo il blocco del campionato o le porte chiuse (che causerebbero un default tragico, molte società sono in enorme difficoltà economica), ma la Lega di Serie A reagisce e tira dritto. La maggior parte delle società non ci sta: l’unica voce fuori dal coro è stata quella di Aurelio De Laurentiis. Sul tema del potere delle Asl, si legge che non si può rischiare che tutto salti perché ogni Asl territoriale la pensa in maniera diversa rispetto a un’altra. Sarà questo il tema scottante nell’incontro in programma con il governo (mercoledì).