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Crisi economica Serie A: non è tutta colpa del Covid

Crisi economica Serie A

La crisi economica del calcio italiano c’era anche prima dell’emergenza sanitaria

Alessandro Barbano sul Corriere dello Sport esamina le parole di Commisso e la crisi economica Serie A che si ritrova piena di debiti per responsabilità molto chiare: “In un’intervista al Financial Times, Rocco Commisso ha accusato la Juve di aver costruito, i successi prima, le aspettative deluse poi, sui debiti.

Al netto della grazia da elefante in una cristalleria, con cui il presidente viola ha pronunciato il suo J’accuse, la diagnosi è drammaticamente esatta. E racconta l’infezione che suppura nel calcio italiano dalla testa ai piedi, e contro la quale presidenti, Lega e istituzioni federali invocano il balsamo dei ristori del governo. Che il calcio, costretto di nuovo a serrare i cancelli degli stadi, meriti una protezione si può condividere.

Ma l’idea che sia il Covid la causa della crisi economica è una bugia tutt’altro che pietosa. La Serie A è entrata nella pandemia con un debito di 4 miliardi e non ha smesso di giocare alla roulette.

Legge di Bilancio: sospensione dei versamenti fiscali

Finora infatti per il calcio e lo sport in generale è arrivata solo una norma contenuta nella Legge di Bilancio, con la sospensione dei versamenti fiscali e contributivi dei primi quattro mesi dell’anno, rateizzati in due tranche: primo 50 per cento entro il 31 maggio, seconda metà entro il 31 dicembre in sette pagamenti mensili.

Un provvedimento che pesa 444 milioni non però in soldi dallo Stato allo sport, ma solo come rinvii delle tasse. Il primo obiettivo è quello di una sospensione allungata ad altri mesi.