fbpx

Domani sarà anche ADL contro Elliott: nulla a che vedere con le sfide tra Ferlaino e Berlusconi

La Gazzetta dello Sport - il Napoli

Napoli-Milan è anche ADL-Elliott ma nessun revival anni ’80: Ferlaino contro Berlusconi era tutta un’altra storia.

Domani sarà anche ADL contro Elliott: nulla a che vedere con le sfide tra Ferlaino e Berlusconi.

Abbiamo già parlato della sfida tra Napoli e Milan che fa rivivere nella testa degli appassionati le super sfide Scudetto degli anni ’80 con Maradona che sfidava il potere del nord e il Milan degli olandesi e di Sacchi. La sfida Spalletti-Pioli come quella tra Bianchi-Sacchi, paragone azzeccato nonostante il calcio sia cambiato e le filosofie di gioco non siano proprio le stesse (L’ANALISI).

Ma la sfida di oggi riporta alla mente anche alle sfide tra Ferlaino e Berlusconi che incendiavano il campionato italiano a suon di miliardi. Onestamente nulla a che vedere con il confronto di domani tra il patriarca De Laurentiis e il fondo Elliott proprietario del Milan.

Ferlaino e Berlusconi, due presidenti tifosi dietro ai successi delle loro squadre.

Con l’ingresso di Berlusconi nel calcio, il calcio iniziò a cambiare. Acquisti miliardari e scelte di allenatori che abbandonavano la vecchia filosofia italiana, erano destinate a cambiare il ruolo dei club italiani nel mondo.

L’ imprenditore Silvio Berlusconi, milanese della Brianza, lanciò il guanto di sfida in Italia e in Europa. Scudetti e Coppe Campioni con i suoi olandesi e il fido scudiero Adriano Galliani al suo fianco.

A fine anni ’80 preparò il terreno per i successi del suo Milan sfidando Maradona e Corrado Ferlaino, presidente tanto amato quanto odiato dal popolo azzurro.

Due tifosi appassionati che mettevano in campo risorse proprie sperando in sponsorizzazioni e pienoni da stadio.

Ferlaino dopo 2 Scudetti e 1 Coppa UEFA ha trascinato il Napoli in un lento declino, Berlusconi è durato qualche anno in più con l’ ultima Coppa Campioni vinta nel maggio del 2007.

Oggi al timone delle due gloriose società altre figure, un modo simile di fare calcio e magari raggiungere risultati attraverso la programmazione e senza spese folli.

ADL-Fondo Elliott, tutta ‘nata storia.

Dopo alcuni anni di anonimato Berlusconi ha lasciato: società nelle mani del cinese Li Yonghong. Tanto fumo e poco arrosto per l’ imprenditore asiatico che dopo ha dovuto lasciare al fondo americano Elliott con Gazidis amministratore delegato e Paolo Scaroni alla presidenza.

Paolo Maldini, finalmente in società, si sta togliendo soddisfazioni: squadra giovane, investimenti mirati, poco potere ai procuratori e una lenta ma inesorabile risalita del Milan nell’ elite del calcio.

I tifosi però non vedranno più grandi colpi e vittorie europee (almeno per ora) ma già il risentire la musichetta Champions a San Siro, pur se magra, può considerarsi già una consolazione.

Stesso discorso per De Laurentiis, prima imprenditore e poi (forse) tifoso: lo Scudetto del bilancio prima di quello sul petto. Spese sì, ma con oculatezza e se serve, taglio degli stipendi e cessioni per plus valenze. In barba ai tifosi e alle curve che lo contestano, l’ imprenditore cinematografico non ricapitalizza ma con una gestione perfetta mantiene il Napoli in salute e a buoni livelli calcistici.

ADL e Elliott non avranno nulla a che vedere con la passione dei “vecchi” Ferlaino e Berlusconi ma riescono a mantenere intatta, almeno, la passione dei tifosi attorno a queste squadre.