Tempestilli: “Spalletti sa quel che fa. Non si può parlare di stagione fallimentare”
Tempestilli: “Spalletti sa quel che fa. Non si può parlare di stagione fallimentare”
Tempestilli: “Spalletti sa quel che fa. Non si può parlare di stagione fallimentare anche se le ultime due gare in casa lasciano a desiderare.”
Antonio Tempestilli, ex dirigente giallorosso, ha parlato ai microfoni di ‘Radio Goal’ su Kiss Kiss Napoli.
Secondo l’ex calciatore e dirigente, che ha parlato di Luciano Spalletti e la sua stagione in azzurro, non si può parlare di stagione fallimentare.
Spalletti è stato ‘accusato’ dagli addetti ai lavori e da una parte della tifoseria, di aver sbagliato i cambi nella gara che ha visto il Napoli pareggiare contro i giallorossi allenati da Mourinho.
Di seguito le parole riportate:
“I tifosi se la stanno prendendo con Spalletti?
E’ facile sparare sulla Croce Rossa a posteriori. Se il Napoli se la sta giocando a certi livelli è merito anche di Spalletti, oltre che tutti i giocatori e della società. Non si può parlare di stagione fallimentare, c’è grande amarezza per le ultime due gare in casa. Delle volte fai fatica a capire certe situazioni, nel primo tempo di ieri il Napoli poteva chiudere la partita ma non ci è riuscito. Le sostituzioni che ha fatto Spalletti non gli hanno dato quello che avrebbe voluto, mentre quelle di Mourinho alla fine sono risultate più adeguate.
Come reagisce Spalletti al parlare di ADL su certe sue decisioni?
E’ talmente intelligente che se qualcuno gli dà consigli non penso che non li accetti, ognuno però deve fare il suo ruolo. E’ chiaro che il presidente può esprimere un pensiero, ma Spalletti è talmente vaccinato che è consapevole di quello che fa.
Cambio sbagliato Osimhen-Juan Jesus?
In quei momenti l’allenatore vede che stai soffrendo dietro e mette un difensore in più magari sbagliando, ma come detto prima a priori siamo tutti bravi.
Osimhen è un nove perfetto per Spalletti?
Sì, è un ottimo giocatore che Luciano apprezza molto, ma ieri in alcune situazioni è stato un po’ troppo abbandonato a sé stesso. Ritengo che nel Napoli ci sia anche stato un calo fisico, mentre la Roma grazie ai cambi ha tenuto il ritmo abbastanza elevato.”
Studente universitario.
Aspirante pubblicista.
Tifoso del Napoli e amante della storia del calcio.