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ADL in mixed zone dopo evento al Comune: “Se Insigne non si trova bene in Canada, saremo pronti ad accoglierlo a braccia aperte! Mercato? Sarà cazzutissimo. Stadio? Difficile eliminare criticità. Spalletti? Lasciatelo ambientare”

De Laurentiis su Spalletti

Il Presidente Aurelio De Laurentiis è intervenuto in mixed zone dopo un evento al Comune di Napoli col Sindaco Manfredi e con Stefano Ceci

Il Presidente Aurelio De Laurentiis è intervenuto in mixed zone dopo un evento al Comune di Napoli col Sindaco Manfredi e con Stefano Ceci.

Queste le sue parole:

“Io non ho parlato per otto mesi, non voglio parlare ancora. Quando sarà finito il campionato, il 22 maggio, ci sediamo e mi farete tutte le domande che vorrete e io vi darò tutte le risposte che per ora vi state dando da solo, a volte azzeccando e molto spesso sbagliando”.

La prossima sarà l’ultima di Insigne in casa.
“Ma io non faccio differenze tra in casa e fuori casa, per me tutte le partite sono da affrontare in maniera esemplare, con attaccamento alla maglia. Sia in casa che fuori casa uno partecipa sempre in maniera importante”.

Sul regalo della statuetta del piede sinistro di Maradona.
“Lo metterò sulla mia scrivania a Via XIX Maggio. Deve essere un simbolo per poter dare un calcio, di tale portata e importanza come il sinistro di Maradona, a tutti i rompiscatole del mondo”.

Bella l’idea di porre la riproduzione anche a Scampia.
“Stefano Ceci mi ha regalato un piede, la base del piede. Invece il piede che sarà realizzato per una piazza di Scampia è un piede tridimensonale a misura gigantesca su un piedistallo che deve avere anche simbolicamente una sua valenza e una sua importanza”.

Chiede ai tifosi di venire allo stadio contro il Genoa?
“Chi ama Napoli, chi ama il Calcio Napoli, chi ama un giocatore fedele alla maglia azzurra per tutti questi anni non può non venire. Abbiamo messo dei prezzi ultra-stracciati, stra-popolari, non solo perché è l’ultima in casa, ma anche per poter onorare la partenza di Insigne. Poi mai dire mai. Se Insigne non si dovesse trovare bene in Canada, lascerà la casetta in Canada e qua deve tornare. Noi lo accoglieremo sempre a braccia aperte”.

Il suo Napoli è quasi maggiorenne. Ha un progetto per il prossimo quinquennio?
Oggi come oggi si può andare di quinquennio in quinquennio? Bisogna cambiare assetto e avere capacità di adattamento agli stravolgimenti del mondo”.

Come si immagina il prossimo mercato?
“Me lo immagino aperto. Per la prima volta dopo il Covid ci sarà tanta voglia di fare, di mutare, di cambiare. Sarà un mercato estremamente brillante”.

Un aggettivo per il Napoli che immagina il prossimo anno?
Io voglio sempre un Napoli cazzutissimo, questo è l’aggettivo che rende l’essere napoletano. Voglio una squadra competitiva ai massimi livelli. Voi vi sareste mai immaginati che il Manchester City soccombesse alla paraculaggine di un allenatore che sa fare i cambi come nessuno al mondo (Ancelotti, ndr)? A parte il fatto che ha anche elementi di livello: lì uno gioca per cinque, un altro per tre. Quindi diventa anche un saper amministrare un certo tipo di calciatori. Noi dobbiamo fare di necessità virtù. Dobbiamo essere virtuosi.

Non possiamo dire ‘prendiamo tutti trentacinquenni‘. E’ vero che oggi come oggi con allenamenti particolari e una nutrizione particolare si può arrivare a giocare fino ad oltre i quarant’anni, Ibrahimovic lo dimostra. Mi dicono ‘Ma perché De Laurentiis prende solo giovani? Non vuole vincere?’. Oppure ‘Ma perché De Laurentiis prende solo vecchi? Non ha preso nemmeno un giovane e tutti si rompono’. E’ sempre così. La critica è bellissima, è il sale della vita. Se non ci fosse la critica sarebbe tutto piatto. Almeno così la mattina tutti ci svegliamo e pensiamo ‘Che cosa ha fatto oggi il mondo? Cosa ha declamato a favore o contrario?‘. E uno si diverte”.

Chi la spunta tra Milan e Inter per lo Scudetto?“E’ difficile dirlo. Questo è un campionato molto bello perché qualunque previsione è possibile”.

Sulla questione stadio:

“Ho già un progetto per lo stadio, fatto dalle persone che hanno fatto lo Juventus Stadium. Si è configurata subito una bellissima intuizione, quella che per decidere bisogna essere in pochi, massimo in due: una parte e una controparte. Il sindaco mi disse che dello stadio voleva interessarsene lui e soltanto lui in prima persona. Io non ho assolutamente invaso il suo campo d’azione perché quando un sindaco viene eletto in questa città ha bisogno di almeno 6-7 mesi per capire che casino è questa città.

Uno vorrebbe non saperlo perché è un atto d’amore verso la città, una consacrazione di sé stessi in una città che è come una piovra e ti risucchia in tutto il caotico non fare di decenni. Una questione che riguarda anche il Paese. Il sindaco, che è stato anche ministro e quindi conosce le regole per amministrare il Paese, si è fatto assegnare da Roma una persona perfetta per il bilancio. Perché questo comune è sempre stato disastrato per i bilanci. Ha dovuto in questi 7-8 mesi lavorare, capire, immergersi soprattutto.

Lo stadio sta lì e lo rimetteremo a posto. Lo faremo diventare un bellissimo stadio. Ma dobbiamo studiare tutte quelle che sono le collaterali problematiche affinché uno stadio funzioni al top: viabilità, servizi e trasporti di giorno e notte, possibilità di far vivere una struttura sette giorni su sette. Sono tutte cose facile a dirsi, ma in una città e in un quartiere come quello bisogna trovare le opportune volontà, anche da parte di chi abita quel quartiere perché non puoi disastrare la loro vita. Lì dentro c’è il simulacro del calcio, del tifo, ma ci sono anche quelli che non sono tifosi e che non vivono per il Napoli. E tu devi rispettarli, non puoi distruggerli una vita. Magari quelli ci hanno messo anni di risparmi per comprare una casa lì. Per questo bisogna avere rispetto di tutte le componenti.

A me piacerebbe abbandonare l’idea del vecchio. Voi avete sempre detto che sono un visionario perché tutto quello che ho predetto, pur non appartenendo al mondo del calcio, si è avverato. E’ vero che in Inghilterra si pratica il calcio migliore del mondo. Ed è’ vero che ci sono gli stadi più funzionali del mondo. Infine, è vero che c’è una legge che ha messo fuori causa gli hooligans. Ma noi non possiamo mettere fuori casa la Camorra, la Mafia, la ‘Ndrangheta. E’ un po’ più complicato, serve capacità di adattamento. Una cosa che aveva mio padre e che appartiene ai napoletani”. 

Su Luciano Spalletti:

Giochiamoci il campionato, siamo al terzo posto e mancano ancora due partite. E’ stato il campionato più cazzuto degli ultimi vent’anni. Mi fate sempre molto divertire perché vi volete vestire sempre con i panni dell’imprenditore o dell’allenatore. L’allenatore è un dipendente di grandissima carica. Non l’ho preso qui per fare ‘Bubusettete’ ma l’ho preso perché è il signor Spalletti. Gli ho fatto un contratto di due anni più un altro con opzione a mio favore. Il Napoli ha 83 milioni di tifosi nel mondo occidentale ed è difficile interagire con tutti.

Voi dite sempre che non siamo organizzati, che manca Tizio, manca Caio. Si vede che molti vogliono farsi assumere e quindi vi spingono, vi danno dei gettoni di presenza per dire cose che non stanno né in cielo né in terra. ‘De Laurentiis ha una gestione padronale, da padre padrone’, si dice. Ma io mi interesso delle mie cose, anche nei film, nelle serie tv, nelle sale cinematografiche. Sono connesso in video anche con l’America sempre perché ci sono 350 dipendenti lì che stanno lavorando a una cosa mia, è normale che mi interessi. Ogni tanto leggo qualcuno, a cui forse non gli gira bene, che dice delle cose che non stanno né in cielo né in terra.

Spalletti sta lì. Si è fatto una casa? No. E’ lui che deve sentire che Partenope sta sulla sua testa e sulla sua anima. C’è una bellissima canzone di Gianna Nannini che parla dell’anima. Se lui a un certo punto sentirà che questa anima sua si è tinta di azzurro non ne potrà fare a meno. E’ come il caffè. Al mattino la prima cosa a cui pensi è il caffè e se il caffè fa schifo ti arrabbi pure, no? Lasciamolo lavorare. Io per 8 mesi non ho voluto rilasciare dichiarazioni perché anche per me c’era la necessità di conoscere l’allenatore e l’uomo. Secondo me l’allenatore è formidabile e l’uomo è serio, per cui nulla da obiettare. Sono due cose che mi fanno dire ‘Aurelio, anche questa volta hai fatto centro!’.

Ho capito una cosa molto semplice: devo spostare la Filmauro a Napoli e almeno tre volte a settimane devo stare lì un paio d’ore per intervenire laddove c’è un minimo di non-sentiment che può partire da un reparto, da un calciatore, da una situazione familiare, da un gruppo-allenamento. perché questi hanno mogli, famiglie, figli. Spalletti stesso ha una bambina di 1′ anni e una moglie che vivono a Milano. Non è una situazione semplice, non sono marionette ma persone con problemi, sentimenti e famiglie. Per voi esiste solo il calcio, gli altri si portano dietro anche altro. Ci sono problemi di cui voi non vi fate mai carico, gli altri sì”.