Gianello: al Napoli è sempre stato Ospina il primo
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Matteo Gianello, ex portiere di Napoli e Verona
Cosa può dare Sirigu al Napoli? E Navas?
“Per il costaricano il curriculum parla da solo, è il portiere che ha vinto più Champions nella storia, quindi parliamo di un grandissimo portiere. Altrettanto affidabile è Sirigu: questi calciatori non hanno bisogno di parlare, perché appena entrano nello spogliatoio si sente un’aria diversa. Salvatore, al Napoli, porterà tranquillità nei momenti particolari, cosa che Meret non ha. Spalletti, comunque, sotto l’aspetto della porta è assolutamente coperto. Napoli incompleto senza Navas? Assolutamente no. Gli azzurri hanno già due portieri di gradissimo livello, non facciamo passare Meret per ciò che non è”.
Meglio rispettare le gerarchie o l’alternanza fa bene?
“Il mondo del calcio si è evoluto, ma l’anno scorso il Psg ha gestito male Navas e Donnarumma. Forse avrebbero fatto meglio a liberarsi del costaricano prima di prendere Gigio, nonostante qualche allenatore pensi che l’alternanza stimoli. Certo, sei coperto nel caso di cali fisici di uno dei due, ma credo che l’allenatore debba impostare delle gerarchie, e negli ultimi anni al Napoli è sempre stato Ospina il primo. Quando hai due portieri di spessore, deve essere bravo l’allenatore a gestirli”.
In Serie A ci sono tanti grandi portieri, ma la qualità generale è aumentata o diminuita?
“Siamo rimasti costanti. Per me, la scuola italiana dei portieri è la migliore al mondo. Poi, in Italia nessun club scommette mai sui portieri, quindi la qualità del ruolo non è assolutamente calata. In altri ruoli, invece, è palese siamo calati: di Zaniolo e Tonali non ne escono molti. Ai miei tempi c’era Igor Protti che vinceva la classifica cannonieri, senza mai essere convocato in Nazionale. Oggigiorno viene convocato dopo due buone prestazioni”.
Radu protagonista in negativo nella passata stagione, ma anche nella prima di questo campionato
“Uscire da un momento difficile è impresa ardua, ci sono passato anche io. Ci vuole una grande mano anche della società e dei compagni di squadra. Contro la Fiorentina è stato sfortunato, quella non è una papera, ha perso la palla perché è andato ad impattare contro il palo. Un periodo così è come quando un attaccante non riesce a segnare per mesi. Puoi solo continuare a lavorare alacremente in allenamento e non leggere i giornali. Appena noi calciatori sbagliamo, sono subito tutti pronti a condannarci”.
Come vedi il Verona di Cioffi?
“Non conosco Cioffi, l’ho seguito solo all’Udinese. Quest’anno, per lui, è un test importante, anche perché è partito dal ritiro e ha avuto modo di lavorare da zero con i suoi ragazzi. Ha lavorato all’estero ed è stato vice di Zola, quindi ha esperienza. Il problema è che al Verona sono andati via tre calciatori che hanno fatto un totale di quaranta gol nella passata stagione, pertanto anche la società deve fare qualcosa sul mercato”.
A proposito di squadre incomplete: chi ha fatto meglio e peggio sul mercato?
“La Roma ha fatto benissimo, può essere una pretendente che darà fastidio a tanti. Stessa storia per la Lazio, sebbene non abbia fatto un mercato roboante. Il Napoli non deve nascondersi, deve puntare ai primi posti della classifica, nonostante il campionato sarà anomalo con uno stop di due mesi nel bel mezzo della stagione. Per vincere lo Scudetto bisognerà ripartire fortissimo a gennaio. Vedremo chi ci riuscirà”.
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