Focus azzurro- Napoli Liverpool: La dolce sconfitta.
Focus il consueto punto del giorno dopo Napoli – Liverpool
Focus azzurro- Il Napoli perde per 2 a 0 in trasferta contro il Liverpool nell’ultima partita del girone eliminatorio di Champions ma si qualifica come si sapeva per gli ottavi di finale. Partita dura e molto tattica quella con gli inglesi, la banda di “Mister Veleno” ha retto bene per tutta la gara la veemenza degli avversari, cedendo poi nel finale per colpa di alcune disattenzioni difensive. Ma comunque questa puĆ² essere considerata una dolce sconfitta, se si tiene in considerazione lo splendido percorso europeo degli azzurri. Ora perĆ² addentriamoci nelle dinamiche della gara. Sottotono la prova di Meret, che ĆØ bravo nel primo tempo a respingere un paio di sortite inglesi ma onestamente ha precise responsabilitĆ sui due gol subiti. Tonica e decisa la partita degli esterni bassi Di Lorenzo e Olivera. Il capitano come sempre si fa trovare al suo posto nei momenti cruciali, attento nella fase difensiva e sempre pronto a sostenere la linea avanzata.
Eccezionale il contributo tecnico tattico dell’ uruguaiano Olivera
gioca la sua miglior partita da quando ĆØ sbarcato a Napoli contrastando e limitando molto le incursioni di un fuoriclasse autentico come Salah. In crescita esponenziale. Reattiva e coriacea la prestazione della coppia centrale composta da Ostigard e Kim. Ostigard ĆØ senza dubbio una delle piĆ¹ belle sorprese della serata, si batte con la forza di un guerriero vichingo, sempre al centro del gioco difensivo azzurro, riesce anche a segnare un gol poi annullato per un dubbioso fuorigioco. Se l’arbitro avesse convalidato la rete avremmo visto sicuramente un’altra partita. Ma come si sa il calcio ĆØ fatto
di episodi e bisogna accettarlo com’ĆØ. Attento e cattivo Kim che si esalta quando comincia la battaglia, ad un certo punto ha fatto uno scatto rabbioso di 20 metri su Salah, che pareva volesse menargli.Il coreano ĆØ stato bravo a calarsi prestissimo nella nuova realtĆ napoletana. Fondamentale! Discreta la prova del centrocampo azzurro. Sicuro Anguissa che gestisce diligentemente tutte e due le fasi. Ć apparso perĆ² leggermente sotto il ritmo della gara, ma veniva da un infortunio e quindi ĆØ assolutamente giustificabile. Sempre piĆ¹ presente nel progetto azzurro Ndombele, che contro il Liverpool ha sfornato una pregevole prestazione, in virtĆ¹ di una condizione fisica ormai ritrovata. Rigenerato.
Celebrale il mago Lobotka che ha dettato i ritmi della squadra con la sua proverbiale destrezza.
Ha ragione Spalletti quando dice che con la palla al piede ricorda il grandissimo Iniesta, il paragone sarĆ forse esagerato ma la classe di Lobo non si discute! Faro illuminante. Volitivo l’incontro del comparto avanzato. Meno brillante del solito Politano che si spende molto ma non riesce ad incidere quasi mai. Ispirato Kvara che quando parte diventa il terrore dei sette mari, il suo diretto antagonista Arnold ĆØ costretto nell’intervallo a chiedere ai sanitari, una pillola per i giramenti di testa. Ancora ci chiediamo da quale pianeta proviene e dove ha parcheggiato l’astronave. Funambolo inarrestabile! Sfida di grande sacrificio invece quella di Victor Osimhen, fa a sportellate per tutta la gara con la coppia Konate e Van Djik, ha perĆ² sempre il merito, attraverso i suoi movimenti, di far salire molto la squadra. Non determinante l’apporto dei subentrati Lozano, Zielinski Simeone e Raspadori. Concludendo gli azzurri perdono una partita che era preventivabile che si perdesse, a testa altissima, giocando un girone eliminatorio di altissimo profilo calcistico. Il nostro calcio bello e possibile non ĆØ piĆ¹ una novitĆ per il vecchio continente. Ora ci aspetta l’Atalanta in campionato, sarĆ sicuramente una partita sgorbutica e complessa. Ma come dice Starace ” Nui simm o Napul”…